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David Lebro e Gianpiero Bocci |
Diversi Enti locali, alle prese prima con i pressanti
vincoli del Patto di Stabilità e della Spending Review, poi con le
severe norme richiamate dalla Corte dei Conti in tema di piani di
rientro dal debito, si trovano a dover affrontare sempre più ostacoli
nell’ordinaria gestione amministrativa. Un condizionamento vero e
proprio per tanti Comuni italiani che, dopo aver ereditato una grave
situazione debitoria, combattono ogni giorno per assicurare i servizi
essenziali ai cittadini. Eppure non dovrebbe essere così. Gli Enti
locali devono essere messi in condizione di poter operare ed esercitare
al meglio le proprie funzioni, per ristabilire l’ordinarietà e
cancellare, laddove sia possibile, l’emergenza. Ciò deve valere, a
maggior ragione, per quegli Enti che hanno dimostrato di aver fatto
scelte coraggiose per evitare il famigerato default. Il Governo
nazionale ha il dovere di mettere in atto tutte le iniziative necessarie
affinché, soprattutto nei momenti di difficoltà, venga loro offerto un
valido e concreto aiuto. E’ mortificante infatti, che Comuni come
Napoli, benché abbiano delineato e avviato un sano percorso di gestione e
risanamento dei propri conti, si trovino nelle condizioni di non poter
emendare o ripresentare il Piano di riequilibrio pluriennale dopo i
rilievi effettuati dalla Corte dei Conti. Ad oggi, solo dal Governo ha
la possibilità di andare incontro a tale limite, attraverso interventi
normativi che tengano conto degli sforzi messi in atto dalle
amministrazioni. L’ennesima battaglia che diversi Comuni, tra cui
Napoli, stanno portando avanti in tutte le sedi istituzionali preposte, è
ammirevole e va sostenuta. Perché questa città non può permettersi di
essere commissariata. Lo scenario apocalittico che si prospetterebbe
sarebbe insostenibile, e le ricadute negative sui cittadini
inenarrabili. Ecco perché l’Associazione Campania Domani ha sentito la
necessità di stimolare un dibattito sull’attuale normativa che
disciplina gli Enti locali, per tracciarne limiti e suggerire proposte
correttive, a partire dalla possibilità di riproporre il decreto legge
35, relativo al pagamento dei debiti scaduti della Pubblica
Amministrazione. Tale azione consentirebbe agli stessi Enti di
soddisfare integralmente i debiti pregressi e non solo una parte di
essi, così come originariamente previsto nel decreto. Il convegno si è
configurato quindi, grazie alla presenza del Sottosegretario al
Ministero dell’Interno con delega agli Enti Locali, Gianpiero Bocci,
anche come un momento di confronto con il Governo. Un confronto non solo
sugli eventuali correttivi che potrebbero essere messi in campo, ma
anche sulle opportunità e sulle criticità legate alla nascita delle
città metropolitane e al disegno di legge Delrio, in un tale già
complicato contesto. Sicuramente una priorità del Governo deve essere
quella di favorire le Autonomie Locali affinché le stesse aree
metropolitane o unioni di comuni non diventino la somma di una serie di
problemi. Essere favorevoli all’architettura generale di una legge che
prevede una semplificazione delle competenze amministrative e una
razionalizzazione dei processi, è scontato, ma occorre capire come verrà
attuata una riforma di tale portata, i suoi tempi di attuazione e,
soprattutto, come si concilierà con la situazione di difficoltà in cui
versano al momento gli Enti locali.
di David Lebro
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