venerdì 30 maggio 2014

Il voto alle Europee in Campania

Un consenso davvero straordinario. A parlare sono i numeri, anzi i voti. E quelli espressi per Matteo Renzi sono davvero tanti visto il risultato portato a casa dai democrat. Con oltre il 36% infatti, il partito democratico incassa la vittoria e si conferma primo partito in Campania. Da registrare il flop di Forza Italia che non ha raggiunto nemmeno la metà delle preferenze ottenute alle scorse europee e il calo di Grillo che rispetto alle aspettative non ha mantenuto quel consenso che tutti si aspettavano raggiungesse.

Elettori: 4.818.561 Votanti: 2.461.692 (51,08%)
Partito Democratico

832.183 voti
36,12 %
Forza Italia

551,729 voti
23,94 %
Movimento 5 Stelle BEPPEGRILLO.IT

528,371 voti
22,93 %
Nuovo Centro Destra - UDC

124.275 voti
5,93 %
Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale

104.030 voti
4,51 %
L'altra Europa con TSIPRAS

87.609 voti
3,80 %
Scelta Europea

22.302 voti
0,96 %
Italia dei Valori

20.023 voti
0,86 %
Verdi Europei - Green Italia

15.235 voti
0,66 %
Verdi Europei - Green Italia

13.791 voti
0,59 %
Io Cambio - MAIE

4.346 voti
0,18 %

Schede bianche Schede nulle Schede contestate e non assegnate
68.518 89.067 213


I campani eletti al Parlamento Europeo nelle file del PD

Ecco chi sono i 4 campani eletti al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia meridionale:

Pina Picierno (PD)

Pina Picierno
“Lavoro perché la mia terra possa liberarsi definitivamente della criminalità organizzata, e valorizzare finalmente le sue risorse e i suoi talenti migliori. Questo cambiamento passa anche attraverso un Partito Democratico all’altezza della sfida e al di sopra di ogni sospetto. Radicato sul territorio e vicino ai cittadini”.
Nata a Santa Maria Capua Vetere (CE), il 10 maggio 1981. Ha vissuto a Teano fino agli anni dell’università, poi a Salerno, dove si è laureata in Scienze della Comunicazione. Nel marzo 2003, dopo tanti anni trascorsi tra politica studentesca, volontariato e militanza locale, è stata eletta Presidente Nazionale dei Giovani della Margherita. Nel marzo del 2008 ha coordinato il lavoro dei Giovani Volontari per la campagna elettorale del PD. Nel maggio 2008 è stata eletta alla Camera dei Deputati come capolista in Campania 2 per il Partito Democratico. E’ stata Ministro Ombra delle Politiche per i Giovani e dal febbraio 2009, Responsabile del settore Legalità per il PD. In Parlamento ha fatto parte della VII Commissione della Camera (Cultura e Istruzione). Da Luglio 2010 è entrata a far parte della II Commissione della Camera (Giustizia). Il 9 dicembre 2013 diviene membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, con a capo il nuovo segretario nazionale Matteo Renzi, con il ruolo di Responsabile nazionale della Legalità e Sud. E’ stata eletta al Parlamento europeo con 224.003 preferenze.

Andrea Cozzolino (PD)

Andrea Cozzolino
“I cittadini ci hanno consegnato una grande responsabilità e non possiamo deluderli. Adesso dobbiamo continuare con ancora maggiore impegno sulle grandi priorità del Sud: lavoro, sviluppo e fondi europei su cui le Regioni devono cambiare passo per recuperare i gravi ritardi accumulati”.
Nato a Napoli il 3 agosto 1962, sposato con tre figli. Ha iniziato l’attività politica nella Fgci, di cui è stato segretario della Federazione di Napoli dal 1983 al 1986 e, successivamente, responsabile per il Mezzogiorno. All’inizio degli anni ’90, ha partecipato, da dirigente del Pci, al processo che ha portato alla fondazione prima del Pds e successivamente dei Democratici di Sinistra. In questa fase, dal 1994 al 1999, è stato segretario della Federazione di Napoli del Pds. Nel 2000, è stato eletto al Consiglio regionale della Campania nella lista dei Democratici di Sinistra e riconfermato nella consultazione dell’aprile del 2005. Dal 2005 al 2009 ha ricoperto la carica di assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive. Alle elezioni del 2009 è stato eletto al Parlamento Europeo, impegnato nelle commissioni bilanci, controllo di bilancio, politiche regionali e pesca. Dal 2009 è membro della Direzione nazionale del PD. E’ stato rieletto al Parlamento europeo con 115.282 preferenze.

Massimo Paolucci (PD)

Massimo Paolucci
“Se l’Europa serve al Mezzogiorno, vale soprattutto il contrario. Le possibilità di sviluppo e crescita nelle regioni meridionali sono incredibili e per farlo, però, serve un deciso cambio di passo da parte delle classi dirigenti e ridare fiducia ai cittadini”.
Nato a Napoli il 13 Dicembre 1959 e residente a Pozzuoli. Nel 1977 si iscrive al PCI dove, a partire dal 1979, collabora al "Centro Diffusione de L'Unità" e ricopre l'incarico di segretario della sezione Soccavo. Funzionario del partito napoletano nel 1981, ricopre vari incarichi, e tra questi quello di componente della segreteria provinciale con il ruolo di responsabile amministrativo. Nel 1993 è stato eletto al Consiglio comunale di Napoli. Nominato assessore nella prima Giunta Bassolino (nel 1995), assume numerose deleghe tra le quali quelle al traffico, ai trasporti, all'arredo urbano e alla polizia municipale. Nel 2000 acquisisce anche la delega alla nettezza urbana. Nel 2001 diventa Commissario vicario per l'Emergenza Rifiuti, Bonifiche e Acque, incarico ricopre fino al 2004. Dal maggio del 2005 è responsabile della segreteria politica del Presidente della Regione Campania. Nel 2006 è rieletto al Consiglio comunale di Napoli. Eletto deputato del PD alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, diventa membro della Commissione Trasporti. E’ stato eletto al Parlamento europeo con 118.129 preferenze.

Nicola Caputo (PD)

Nicola Caputo
“E’ arrivato il momento di portare le ragioni del Sud che cambia, in un Progetto di integrazione europea rinnovato nell’entusiasmo e nei contenuti. Il futuro delle nostre regioni passa attraverso un rafforzamento della voce dei nostri cittadini in Europa. Più Sud più Europa”.
Nato a Teverola (CE) il 4 Marzo 1966, è Consigliere regionale della Campania, Presidente della Commissione speciale “Trasparenza per il Controllo delle Attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo di tutti i fondi” e componente dell’Assemblea nazionale del Pd. In Consiglio regionale da due legislature, fa parte del Gruppo del Partito Democratico. Laureato in economia e commercio all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dottore commercialista e revisore dei conti, è specializzato in Diritto Commerciale ed in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali. Il suo impegno in politica nasce come passione, con la militanza nei gruppi di ispirazione cattolica a Teverola, dove viene eletto, per la prima volta, in Consiglio Comunale negli anni 90, e dove, ricoprirà, negli anni successivi, anche la carica di Assessore al Bilancio, Istruzione ed Attività Produttive. E’ stato eletto al Parlamento europeo con 85.897 preferenze.

(d.leb.)

Europee: Anche Campania Domani contribuisce al risultato del PD

Grande successo a Napoli e nell’area metropolitana per i democrat

Una certezza. Il PD ha stravinto queste elezioni europee e con oltre il 40% dei consensi si riconferma primo partito d’Italia. Un risultato storico, in netta controtendenza rispetto al passato e che riporta alla mente dei nostalgici le percentuali raggiunte ai tempi d’oro dalla DC di De Gasperi e Fanfani. Il sostegno a Renzi è ormai certificato dal voto degli elettori, che vedono nell’attuale premier l’ultima speranza per restituire all’Italia quella dignità e quell’autorevolezza che sembrava aver perso in Europa. Nonostante il crescente sentimento antieuro, alimentato da istanze e rivendicazioni più o meno secessioniste, sostanzialmente, in queste elezioni ha vinto una politica “pro Europa”, che mira a considerare quest’ultima come un valido supporto strategico alla soluzione dei problemi italiani e non come un ostacolo allo sviluppo dello stesso. Una nuova speranza per il Paese, dunque, nella quale, a giudicare dall’esito del voto, gli italiani hanno deciso di investire tanto. La proposta di cambiamento del nuovo premier, infatti, sembra aver convinto un po’ tutti e, anche i più scettici dell’elettorato generalmente moderato, gli hanno confermato piena fiducia. Neanche il voto cosiddetto di protesta dei grillini, vertiginosamente scemato rispetto alle aspettative, nonchè quello del centrodestra, ormai in caduta libera insieme al proprio leader, sono riusciti ad arginare la grande vittoria del centrosinistra. Il voto in Campania non si allontana molto dal dato nazionale in quanto, anche nella nostra Regione, il partito democratico ha raggiunto percentuali record. Un dato importante, in vista delle regionali dell’anno prossimo, che identifica un partito ben strutturato e che ha tutte le carte in regola per riconquistare Palazzo Santa Lucia. Una particolare attenzione spetta ai risultati ottenuti dai democrat a Napoli e Provincia. Il candidato del PD Mario Pirillo, sostenuto da Campania Domani, infatti, ha raggiunto nel nostro capoluogo un importante risultato che si attesta sulle 8.500 preferenze, di cui più di 3.000 solo a Napoli. Pirillo, candidato dell’ala cattolica, popolare e riformista del partito, rappresentata a livello nazionale dall’onorevole Beppe Fioroni, con la propria candidatura ha indubbiamente contribuito al grande successo del PD nel Mezzogiorno d’Italia. Questo a testimonianza del fatto che la competenza, la serietà e la concretezza vengono sempre premiati dagli elettori. Ora, forti del risultato ottenuto in Campania, ai democrat non resta che rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare per arrivare all’appuntamento elettorale dell’anno prossimo preparati e pronti per far riconquistare al centro sinistra la nostra amata Regione.
di David Lebro

martedì 20 maggio 2014

Equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali

Il principio dell’equilibrio dei bilanci per le regioni e gli Enti locali è declinato dall’articolo 9 della legge n. 243 del 2012 in relazione al conseguimento, sia in fase di programmazione che di rendiconto, di un valore non negativo, in termini di competenza di cassa, del:
  1. saldo tra le entrate finali e le spese finali
  2. saldo tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti
Nel caso, a consuntivo, sia registrato uno scostamento dall’obiettivo, ciascun ente provvede ad assicurare il recupero del disavanzo entro il triennio successivo. Nell’ipotesi in cui si registrassero avanzi di bilancio, tali risorse saranno destinate al ripiano del debito o al finanziamento delle spese di investimento. Con legge dello Stato sono definite le sanzioni da applicare alle Regioni e agli Enti locali che non conseguono l’equilibrio nonché gli ulteriori obblighi in materia di concorso al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, sulla base di criteri analoghi a quelli dello Stato e tenendo conto di parametri di virtuosità.

Assicurare il saldo tra le entrate finali e le uscite finali
A differenza della regola generale, l’indebitamento per gli Enti territoriali è consentito solo per finanziare spese di investimento e contestualmente all’adozione di piani di ammortamento di durata non superiore alla vita utile dell’investimento stesso. In ogni caso, il ricorso all’indebitamento potrà essere effettuato sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale che garantiscano, per l’anno di riferimento, l’equilibrio della gestione di cassa finale del complesso degli enti della Regione interessata, compresa la medesima Regione. In caso di complessivo scostamento dall’equilibrio, il disavanzo concorre alla determinazione dell’equilibrio di cassa dell’esercizio successivo ed è ripartito tra gli enti che non hanno rispettato il saldo previsto.

Per tener conto dei riflessi del ciclo sul bilancio degli Enti territoriali, l’articolo 11 prevede che nelle fasi sfavorevoli del ciclo economico e in caso di eventi eccezionali, lo Stato contribuisca al finanziamento dei servizi essenziali e delle prestazioni fondamentali inerenti i diritti civili e sociali, tenendo conto della quota di entrate proprie delle Regioni, dei Comuni, delle Province, delle Città Metropolitane e delle Province autonome di Trento e di Bolzano influenzata da ciclo economico. A tal fine è costituito un fondo presso il Ministero dell’economia e delle finanze, la cui dotazione è stabilita nei documenti di programmazione finanziaria e di bilancio e alla cui ripartizione si provvede, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, tenuto conto della quota di entrate proprie di ciascun ente, influenzata dall’andamento del ciclo economico. Simmetricamente a quanto disposto nel caso di ciclo sfavorevole, è richiesto, nelle fasi favorevoli, un contributo agli Enti da destinare al Fondo ammortamento titoli di Stato, definito e ripartito, tra gli Enti stessi, tenendo conto della quota di entrate proprie influenzata dal ciclo economico. In ogni caso, gli enti sopraindicati devono concorrere alla sostenibilità del debito pubblico.
di Michele Capasso

venerdì 16 maggio 2014

Uno strumento utile per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro

Il nuovo contratto di apprendistato: principali novità e criticità

Il livello di disoccupazione in Italia ha raggiunto ormai cifre spaventose, il lavoro sembra sempre più una chimera e i giovani fanno sempre più fatica a districarsi in una marea di ostacoli burocratici che, di certo, non aiutano a semplificare l’accesso al mondo del lavoro. Questo è lo scenario nel quale si inserisce il nuovo contratto di apprendistato che ha varato il Governo al fine di favorire e semplificare il più possibile le procedure di inserimento lavorativo proprio della categoria più colpita dalla crisi. Ma vediamo nel merito di che si tratta e quali sono le principali novità rispetto al passato.

Il Decreto legge n. 34 del 20 marzo 2014, recante “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione, per ridurre gli oneri in capo a cittadini e imprese”, ribattezzato Job Act, costituisce la fonte normativa di riferimento del contratto di apprendistato. Quest’ultimo, agli articoli I e II del decreto medesimo è stato oggetto di una più profonda rivisitazione e semplificazione al fine di adeguarlo alle esigenze del mercato occupazionale e favorire un più rapido ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Il decreto, che ha sostituito il d.lgs. 167/2011, nonostante i buoni auspici del legislatore, ad oggi non permette di delineare un quadro normativo stabilizzato e chiaro, in quanto molteplici sono le perplessità causate dai tratti di discontinuità e continuità con la previgente disciplina. Ciò ha creato a contribuire un quadro normativo confuso ed incerto, che ha dato spazio a molteplici critiche. Nello specifico, le modifiche sono: l’abrogazione dell’obbligo di pattuire per iscritto il piano formativo individuale, l’abrogazione della possibilità, rimessa ai C.C.N.L., di prevedere forme e modalità per la conferma in servizio, al termine del percorso formativo e la previsione che la retribuzione dell’apprendista, per la parte relativa alla formazione, sia in misura pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di riferimento.

Di contro, i punti di continuità sono: la durata minima di 6 mesi, l’obbligo formativo con le modalità stabilite dai C.C.N.L., la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a 2 livelli inferiori rispetto alla categoria da conseguire, la presenza di un tutore o referente aziendale e la possibilità di prolungare il periodo di apprendistato in caso di malattia, infortunio o altra causa di sospensione involontaria del rapporto. Nello stesso decreto viene inoltre sancito il divieto per le parti di recedere dal contratto durante il periodo di formazione, in assenza di una giusta causa o di un giustificato motivo e la possibilità di recedere dal contratto con preavviso decorrente dal termine del periodo di formazione. E’ facilmente intuibile che le perplessità poste a livello nazionale trovino corrispondenza anche e soprattutto a livello locale.

Nella Regione Campania, infatti, il quadro normativo di riferimento è rimasto ancora ancorato al decreto dirigenziale n.74 del 27 settembre 2012 che prevede la concessione di incentivi alle aziende che procedano alla stipula di contratti di apprendistato professionalizzante, di cui all’art. 49 del d.lgs. n. 276/2003, a favore di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Questa legge individua quattro tipologie di apprendistato:
  • apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale
  • apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere
  • apprendistato di alta formazione e ricerca
  • apprendistato per i lavoratori in mobilità
L’apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale è rivolto ai giovani tra i 15 e i 25 anni, anche per evitare la dispersione scolastica, e prevede un monte ore annuo di formazione non inferiore a 400, anche se per gli apprendisti di età superiore a 18 anni può essere ridotto nel caso di riconoscimento del possesso dei crediti formativi.

Il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere riguarda i soggetti dai 18 ai 29 anni, anche se l'età è innalzata in via sperimentale fino ai 32 anni anche per i disoccupati di lunga durata che hanno accesso ai benefici all'assunzione previsti dalla legge. Viene inoltre istituita la figura di “maestro artigiano” e della “Bottega scuola” per consentire ai giovani di apprendere il mestiere direttamente in azienda e contribuire, quindi, a creare un mercato del lavoro più dinamico.

L’apprendistato di alta formazione e ricerca, rivolto sempre alla fascia d’età 18-29 anni, può essere stipulato per tutti i settori di attività, pubblici o privati, per attività di ricerca, per il conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore o di titoli di studio universitari e della alta formazione, compresi i dottorati di ricerca.

Nell’apprendistato per i lavoratori in mobilità infine, è prevista invece l’assunzione senza limite di età. In questo caso, la Regione favorisce le intese tra le associazioni sindacali e datoriali per il ricollocamento dei lavoratori espulsi dal tessuto produttivo che prevedano il ricorso a percorsi formativi tipici dell’apprendistato, con particolare riguardo al rilascio di qualifiche artigiane.

Vista l’ampia possibilità offerta dunque, ora tocca ai giovani rimboccarsi le maniche e scegliere il tipo di apprendistato che più si adatta al proprio percorso e alle proprie capacità.

di Giovanna Cerbone

sabato 10 maggio 2014

Convegno: Il Mezzogiorno proiettato in Europa

Si terrà lunedì 12 Maggio, alle ore 17.30, presso l’Istituto Salesiani di via Don Bosco, un nuovo incontro tematico promosso dall'Associazione culturale Campania Domani.
“Il Mezzogiorno proiettato in Europa”: questo il tema dell'iniziativa che, in vista del prossimo appuntamento elettorale, propone un confronto con Mario Pirillo, europarlamentare uscente e candidato PD al Parlamento Europeo nella circoscrizione Sud.
Ad introdurre e a presiedere i lavori sarà David Lebro, Presidente dell'Associazione "Campania Domani" e Consigliere comunale di Napoli, a cui seguiranno i saluti del Segretario regionale del PD Assunta Tartaglione e del Presidente del Consiglio comunale, Raimondo Pasquino.
A seguire gli interventi dei deputati PD Simone Valiante e Giuseppe Fioroni, Presidente Onorario di Campania Domani e di Gianpiero Bocci, Sottosegretario al Ministero dell’Interno con delega agli Enti Locali.

https://googledrive.com/host/0B4ZIAkHkYcVQTldweWtfOWRBTUk/LOCANDINA convegno def.pdf 
Cliccare sulla locandina per la versione in PDF

venerdì 2 maggio 2014

Maggio dei Monumenti: al via XX edizione

di Gennaro Tullio

Torna il Maggio dei Monumenti, in un dipanarsi di eventi che si terranno dal 1° maggio fino al 1° giugno. Un’occasione, anche per questa ventesima edizione, per approfondire la conoscenza delle numerose ricchezze culturali del territorio di Napoli. Tema portante della manifestazione sarà “Storie e leggende napoletane”, ispirato all’omonimo lavoro di Benedetto Croce e che mira ad esplorare la storia di Napoli, l’immaginario collettivo e le sue radici europee e mediterranee. Il Maggio dei Monumenti 2014 si pone l’obiettivo di portare l’attenzione di cittadini e turisti non solo sulle meraviglie oggettive di alcuni luoghi storici e monumenti artistici ma, in particolare, sulle vicende e le storie che sono ruotate intorno ad essi nel corso dei secoli.
 
Il manifesto dell'evento
Il programma si articola in una sezione speciale che vede protagonisti l'Istituto italiano per gli studi storici, la Biblioteca nazionale "Vittorio Emanuele III", la Società napoletana di storia patria, l'Accademia pontaniana, la Società nazionale di scienze lettere e arti, l'Istituto italiano per gli studi filosofici, la Fondazione Premio Napoli, la Stazione zoologica "Anton Dohrn", a testimoniare il profondo legame con il magistero, la vita e l'opera di Benedetto Croce offrendo il contributo delle alte tradizioni e patrimoni che custodiscono. A queste iniziative si aggiungono otto percorsi artistico/letterari, itinerari turistico/culturali ugualmente ispirati all'opera di Benedetto Croce, che si snoderanno nei cinque fine settimana del "Maggio". Degno di nota, il progetto "La scuola adotta un monumento” che s’inscrive in un programma educativo come anche le attività di animazione culturale realizzate dalle scuole storiche napoletane.

Non mancano, inoltre, gli eventi che giungono spontaneamente da operatori culturali della città e che anche per questa edizione saranno numerosi. Assoluta novità: aderiscono alle attività comuni limitrofi come Boscoreale e Castellammare di Stabia a riprova dell’entusiasmo mostrato nei confronti del Maggio dei Monumenti napoletano. La campagna promozionale anche per quest’anno è stata affidata ai giovani dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, ed è risultata vincente grazie anche al loro nuovo progetto grafico e audio visuale. 
 
Questo "Maggio", oltre al contributo ideativo ed organizzativo dell’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli, si avvale del supporto della Fondazione Forum Universale delle Culture e, che vede protagonisti sempre più numerose associazioni, operatori culturali, ragazzi delle scuole e insegnanti, prestigiose istituzioni culturali, tutti insieme mobilitati per presentare al mondo, ancora una volta, l'immagine “vera” di una città non solo creativa e colta, ma degnamente fiera ed orgogliosa di un grande passato e consapevole di rappresentare una risorsa per l'Italia, per l'Europa, per il mondo.

Mika in concerto a piazza Plebiscito per i 50 anni di Nutella

di Gennaro Tullio

Mika si esibirà domenica 18 maggio a Napoli in piazza del Plebiscito per celebrare i primi 50 anni di Nutella. L’artista in merito a questo appuntamento ha dichiarato: "Napoli è fantastica, ma per me non sarà strano fare un concerto del genere. Io sono libanese, so bene cosa vuol dire il rapporto con il pubblico in un posto così importante per la vita quotidiana della gente. Quando ho suonato a Martyr Square a Beirut è stata una serata speciale, perché quella era la piazza che tutta la città frequentava, una piazza vissuta, ricca di vita. Non vedo l'ora, è una città meravigliosa".
 
Il palco in Piazza Plebiscito
L’evento, in principio, era stato ostacolato da alcune incalzanti polemiche sorte tra gli organizzatori e il Direttore regionale di Beni culturali, Gregorio Angelini, e l’Assessore comunale alle Politiche urbane, Carmine Piscopo, i quali si erano detti contrari alla manifestazione perché, in quella piazza, sono vietati eventi di carattere commerciale da un anno a questa parte. Su tale piccolo “incidente diplomatico” il cantante si è pronunciato con grande modestia e considerazione della città e dei suoi abitanti: "È una città che amo molto, una città ricca di arte e di cultura, ricca di vita e di passione, di calore e di comunicativa. Ma vengo con grande rispetto", e ha aggiunto, "sento la responsabilità e l'orgoglio di avere un'occasione straordinaria per suonare nel salotto buono della città. Mi piace l'idea di portare le mie canzoni in uno spazio così bello, nel cuore di una città così bella”.
 
Il programma della lunga giornata di domenica 18 maggio sarà fitto di eventi e personaggi, che si alterneranno sul palco e richiameranno l’attenzione del pubblico intervenuto a scatenarsi in una delle piazze più suggestive di Napoli. Si comincia a far musica fin dalle prime ore del pomeriggio: alle 16, infatti, si esibiranno sul palco gli Almamegretta, alle 17 sarà poi il turno della bellissima voce di Simona Molinari. Si cambia genere e, alle 18, si suonerà a ritmo di jazz rock con James Senese & Napoli Centrale, seguito alle 19.15 da Arisa, neo vincitrice del Festival di Sanremo. In serata, alle 20.15, si ballerà sui ritmo ska, reggae e soul di Giuliano Palma, e poi finalmente alle 21.30 sarà il momento di annunciare sul palco Mika. "Il mio non sarà un set completo -tiene a sottolineare- sarò in scena poco più di un'ora. Ma sarà un modo per concentrare il meglio in un tempo breve, magari anche con lo spazio per qualche sprazzo di novità".

giovedì 1 maggio 2014

Incidenti sul lavoro in calo, ma mai troppo pochi

di Alessia Nardone

Cade il primo maggio la festa nazionale dedicata al lavoro e ai lavoratori. Un’occasione per riaccendere i riflettori su un tema già da molto tempo al centro dell’opinione pubblica ossia la sicurezza sui luoghi di lavoro.
 
Negli anni, per fortuna, alla cronaca degli incidenti, si sono uniti incontri sul tema e sono stati ideati protocolli e leggi nuove affinché non sia mai messa a rischio la salute e la vita di nessuno, riconoscendo che l’ignoranza sui pericoli e su come evitarli era il primo male da combattere.

Così oggi, pur portando nella mente e nel cuore tutte le vittime sul lavoro possiamo fieramente affermare che la serie storica del numero degli infortuni sul lavoro prosegue con un andamento decrescente sia a livello nazionale che a Napoli e in Campania. L’unico dato Inail in controtendenza con questa decrescita è un aumento degli incidenti sul lavoro che hanno interessato le donne, ma questo potrebbe essere spiegato, e lo speriamo tutti, con un aumento delle assunzioni.

Facendo parlare i numeri riportiamo alcuni significativi dati prodotti dall’Inail. Nel 2013, infatti, l’Inail ha registrato 694.648 denunce ossia il 7% in meno rispetto all’anno precedente e il 21% inferiore dello stesso dato relativo al 2009. Per quanto riguarda invece gli infortuni riconosciuti dall’Istituto, la percentuale diminuisce ancora di più arrivando al 9% in meno, per intenderci a fronte degli oltre 500mila del 2012 ai circa 457 mila del 2013. Ancora più evidenti i dati relativi alla Campania, infatti, nel 2012, gli incidenti sono stati poco più di 20mila quindi 8,86% in meno rispetto al 2011. La riduzione degli incidenti è in linea con il dato nazionale ossia 9,52% rispetto all'anno precedente.

Ma nonostante sia evidente che dal punto di vista della coscienza politica e collettiva si sta di certo percorrendo una strada giusta, è importante non abbassare la soglia dell’attenzione a questo delicato tema. Non bisogna andare molto indietro con la memoria infatti, per ricordare dei casi come quello di un operaio dipendente di una ditta di manutenzione e vendita di muletti di Pomigliano D'Arco morto ad aprile, all’età di 44 anni, in seguito ad una caduta da un muletto che si è ribaltato mentre stava effettuando l’ordinaria manutenzione. E, nello stesso mese, è avvenuto un altro tragico incidente che ha visto coinvolto un ragazzo di soli 33 anni, dipendente dell'Atitech, azienda che gestisce le attività di manutenzione degli aeromobili, mentre era al lavoro in un hangar sopra ad una impalcatura alta 4 metri. O ancora, un operaio di una ditta che stava eseguendo lavori autostradali è stato travolto e ucciso da un'auto che ha perso il controllo e invaso l'area del cantiere sull'autostrada A16 Napoli-Canosa nel tratto tra Tufino e l'allacciamento A16-A30 in direzione Napoli.

Tutti incedenti avvenuti nell’area metropolitana di Napoli, pochi esempi di un fenomeno molto più vasto che, anche se in decrescita, non è ancora stato debellato.