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Evasione ed elusione fiscale |
Un discorso a parte merita poi il Comune di Napoli che, nonostante gli sforzi messi in atto dall’ Amministrazione de Magistris, anche attraverso l’ultimo Protocollo d’Intesa siglato con Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza ed Equitalia, pare non abbia ancora imboccato la strada maestra per un effettivo recupero delle risorse evase. Ecco perchè sarebbe opportuno valutare, così come si evince anche da una mozione approvata in Consiglio comunale, la possibilità di mettere in campo azioni più forti, che vanno nella direzione o dell’esternalizzazione del servizio o del potenziamento interno, valorizzando l’attività di una delle società partecipate del Comune. Nel primo caso, con un apposito bando ad evidenza pubblica e senza gravare sul bilancio comunale infatti, si potrebbe prevedere di applicare la cosiddetta ‘remunerazione ad aggio’ sull’incassato, ossia il compenso spettante a chi è incaricato delle riscossioni. L’aggiudicatario, in tal modo, potrebbe ottenere una remunerazione sull’effettiva riscossione dei tributi, che sarebbe così garantita, e il Comune non si troverebbe a dover stanziare un compenso minimo garantito per l’aggiudicatario, né maggiori risorse per il rafforzamento dell’azione di contrasto all’evasione. Nel secondo caso, ossia ricorrendo al potenziamento di una delle Partecipate, Napoli Servizi appare la più adatta per contrastare il fenomeno. La società infatti, dispone già della banche dati, degli strumenti software (gestisce già una parte di SIT) e delle risorse umane necessarie. Nelle finalità del suo stesso statuto inoltre, potrebbero facilmente rientrare, oltre alle attuali attività di riscossione delle entrate patrimoniali, anche le entrate tributarie.
Se, dunque, si vuole davvero dare un segnale forte a quelle coscienze in cui è ancora ben radicata la cultura dell’illegalità, bisogna insistere maggiormente su questo fronte. Non solo perché le risorse che si recupererebbero potrebbero sopperire alla mancanza di liquidità di cui è perennemente afflitto il nostro Ente, ma, soprattutto, potrebbero contribuire a sanare quelle gravi distorsioni di mercato ed iniquità sociale che continuano a costituire un freno allo sviluppo e all'adozione di vere misure redistributive nel nostro territorio.
di David Lebro