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Sophia Loren e Vittorio De Sica: Oscar per "La ciociara" |
L’ultimo della lunga lista è “La grande bellezza”. Ambientato nella Roma di oggi, e, per la maggior parte, pensato, interpretato e prodotto da talenti che sono nati e si sono formati nella Napoli caleidoscopica del post terremoto.
Prima di loro, a parte il geniale Benigni, fu il trionfo di un altro napoletano: Massimo Troisi. Quel timido postino che, attraverso il suo percorso interiore, volto a scoprire la magia della poesia e dell’amore, ha fatto commuovere e innamorare milioni di spettatori. Le riprese del film furono girate nella incantevole isola di Procida, la più piccola delle tre maggiori del Golfo di Napoli. Tra l’altro, in occasione del ventennale, alcuni appassionati della pellicola hanno realizzato un’App per smartphone e tablet. L’applicazione, presentata ufficialmente martedì 1° luglio, permetterà agli utenti di immergersi in un percorso sui set, a conferma di quanto sia importante il turismo cinematografico per l’indotto locale.
Ma ritornando al tema iniziale dell’articolo, ovvero di quanto Napoli sia stata protagonista nella storia del Cinema italiano, ecco una veloce carrellata dei primi premi Oscar e del loro legame con l'area metropolitana di Napoli.
Il primo film a vincere l’ambita statuetta fu, nel 1948, “Sciuscià”, capolavoro assoluto di Vittorio De Sica, figlio di Umberto e della napoletana Teresa Manfredi. Il grande regista raddoppiò il successo nel 1950, con “Ladri di biciclette”.
Dopo qualche anno di assenza del cinema italiano dal grande palcoscenico internazionale, si avviò, grazie alle intuizioni di Carlo Ponti e di Dino De Laurentiis (Torre Annunziata, 1919) ad uno dei decenni più ricchi di grandi successi per il cinema italiano. Insieme produssero il vincitore del 1957 “La strada” di Federico Fellini e l’anno dopo, il solo De Laurentiis, il premio Oscar “Le notti di Cabiria”.
Due anni dopo è la volta dell’immensa Sophia Loren, trionfante a Hollywood con “La Ciociara” diretta ancora da De Sica. Accoppiata che bissa il successo tre anni dopo con “Ieri, oggi e domani” con un episodio ambientato nel popolare quartiere di Forcella e che vanta tra gli sceneggiatori anche il grande Eduardo De Filippo.
Insomma è palese che Napoli ha segnato in maniera univoca la nascita e la formazione del Cinema italiano del secondo Novecento. Una fucina che ha continuato a sfornare in maniera continua geni della scrittura, maestri della recitazioni e coraggiosi produttori che ancora oggi - e il trittico Sorrentino, Servillo, Giuliano ne sono la prova vivente - riescono a regalare emozioni indescrivibile al pubblico di tutti il mondo non dimenticando mai, anzi mostrandole con fierezza e con orgoglio, le proprie origini napoletane.
Prima di loro, a parte il geniale Benigni, fu il trionfo di un altro napoletano: Massimo Troisi. Quel timido postino che, attraverso il suo percorso interiore, volto a scoprire la magia della poesia e dell’amore, ha fatto commuovere e innamorare milioni di spettatori. Le riprese del film furono girate nella incantevole isola di Procida, la più piccola delle tre maggiori del Golfo di Napoli. Tra l’altro, in occasione del ventennale, alcuni appassionati della pellicola hanno realizzato un’App per smartphone e tablet. L’applicazione, presentata ufficialmente martedì 1° luglio, permetterà agli utenti di immergersi in un percorso sui set, a conferma di quanto sia importante il turismo cinematografico per l’indotto locale.
Ma ritornando al tema iniziale dell’articolo, ovvero di quanto Napoli sia stata protagonista nella storia del Cinema italiano, ecco una veloce carrellata dei primi premi Oscar e del loro legame con l'area metropolitana di Napoli.
Il primo film a vincere l’ambita statuetta fu, nel 1948, “Sciuscià”, capolavoro assoluto di Vittorio De Sica, figlio di Umberto e della napoletana Teresa Manfredi. Il grande regista raddoppiò il successo nel 1950, con “Ladri di biciclette”.
Dopo qualche anno di assenza del cinema italiano dal grande palcoscenico internazionale, si avviò, grazie alle intuizioni di Carlo Ponti e di Dino De Laurentiis (Torre Annunziata, 1919) ad uno dei decenni più ricchi di grandi successi per il cinema italiano. Insieme produssero il vincitore del 1957 “La strada” di Federico Fellini e l’anno dopo, il solo De Laurentiis, il premio Oscar “Le notti di Cabiria”.
Due anni dopo è la volta dell’immensa Sophia Loren, trionfante a Hollywood con “La Ciociara” diretta ancora da De Sica. Accoppiata che bissa il successo tre anni dopo con “Ieri, oggi e domani” con un episodio ambientato nel popolare quartiere di Forcella e che vanta tra gli sceneggiatori anche il grande Eduardo De Filippo.
Insomma è palese che Napoli ha segnato in maniera univoca la nascita e la formazione del Cinema italiano del secondo Novecento. Una fucina che ha continuato a sfornare in maniera continua geni della scrittura, maestri della recitazioni e coraggiosi produttori che ancora oggi - e il trittico Sorrentino, Servillo, Giuliano ne sono la prova vivente - riescono a regalare emozioni indescrivibile al pubblico di tutti il mondo non dimenticando mai, anzi mostrandole con fierezza e con orgoglio, le proprie origini napoletane.
di Giovanni Parisi
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