giovedì 31 luglio 2014

Le mancate politiche di sviluppo in Regione Campania

La disfatta dei Fondi Strutturali tra incapacità amministrativa e progetti mai conclusi

Le amministrazioni meridionali incapaci di spendere le risorse assegnate
I fondi strutturali sono il principale strumento della politica di coesione dell’Unione Europea e, in un quadro di risorse pubbliche che tendono sempre più a ridursi, rappresentano per la Campania e per il Mezzogiorno, una fonte di finanziamento rilevante per la realizzazione di politiche di sviluppo. Recentemente è giunta la notizia del giudizio molto negativo espresso dalla Commissione europea relativamente alla programmazione 2000-2006, nota come Agenda 2000. A finire sotto osservazione sono stati numerosi progetti che non hanno dato i risultati attesi perché mai conclusi o resi operativi.
Tuttavia se Agenda 2000 può essere considerato un vero e proprio fallimento, i problemi sembrano riproporsi in maniera non meno grave con riferimento all’azione dell’attuale governo regionale e alla programmazione 2007-2013. Secondo i dati resi noti dal Ministero dello Sviluppo Economico la Campania risulta aver speso appena il 16% delle risorse FSE e 14% del FESR.
Sono anni ormai che viene denunciata l’incapacità delle amministrazioni meridionali di spendere in maniera efficacie le risorse a propria disposizione.
La Svimez nel suo Rapporto sull’economia del Mezzogiorno ha messo in luce come i fondi comunitari, negli ultimi dieci anni, abbiano contribuito a una crescita delle aree in ritardo di sviluppo in misura molto maggiore (3,3%) rispetto alla media dell’Unione (2,6%). Nello stesso periodo nel Mezzogiorno la crescita era stata molto più limitata (1,1%) rispetto al centro-nord (1,4%).
Le ragioni di questa impotenza le ritroviamo in uno studio condotto dall’Università di Goteborg (Quality of Government in EU Member States and regions). Lo studio prende in considerazione una serie di indicatori utilizzati per costruire un indice di misurazione della qualità del governo. L’analisi si fonda su quattro pilastri: corruzione; stato di diritto; efficacia del governo; accountability. La regione europea con l’indice più alto è il Midtjylland (Danimarca) con un punteggio di 1.750. L’indice di qualità medio del nostro paese è -1.064 e la prima regione italiana il Trentino (57°, 0.766). Nel Mezzogiorno il miglior risultato è quello dell’Abruzzo (169, – 0.988). L’indice della Campania risulta disastroso (-2.408) e colloca la regione al terz’ultimo posto. Peggio fanno solo le due aree più povere in assoluto dell’Unione: Severozapaden (Bulgaria, -2.556) e Ilfov (Romania, -2879).
In sostanza nella nostra realtà varie amministrazioni sono coscientemente promotrici di uno stile di governo caratterizzato dall’opacità e dalla chiusura dei processi decisionali, dalla mancanza di coordinamento e dalla frammentazione degli interventi, dalla perdita del focus sulle reali esigenze del territorio. Il sistema politico-amministrativo spesso continua a rappresentare una rete dissipativa intrisa di connivenze e cooptazioni che coinvolgono ceto politico-burocratico e organizzazioni d’interesse. Una rete che è il principale sistema di regolazione sociale e il più rilevante svantaggio competitivo: gli attori che la compongono non hanno alcun interesse in uno sviluppo equo e armonico, al contrario è la condizione di arretratezza che li legittima nella richiesta di sempre nuove risorse pubbliche. Un salto di qualità potrebbe essere rappresentato anche da un approccio volto al riconoscimento e alla legittimazione di esperienze e di soggetti sociali, culturali, minoranze attive, e nel conseguente passaggio da pratiche consultive e concertative limitate a esperienze volte alla formulazione di decisioni più razionali perché caratterizzate da una logica di confronto e di inclusione di un numero maggiore di punti di vista. In quest’ottica la partecipazione non costituirebbe solo la base per migliorare l’efficacia delle politiche, ma rappresenterebbe un opportunità di rafforzamento del capitale sociale, di costruzione di istituzioni e apprendimento collettivo.

di Michele Capasso

Aziende municipalizzate: urge ristrutturazione

Per la Corte dei Conti l’80% non offre servizi indispensabili

La Corte dei Conti critica sulle municipalizzate
È di pochi giorni fa il severo monito con cui la Corte dei Conti ha affrontato il dossier «municipalizzate». Il procuratore generale commentando il rendiconto ufficiale dello Stato per il 2013 s’è espresso con una dura reprimenda. In particolare, i giudici contabili hanno rilevato che queste imprese hanno un forte impatto sulle tasche dei cittadini poiché, per coprire le perdite, gli enti pubblici aumentano le tasse e le tariffe e, al contempo, non brillano né per efficienza né per trasparenza. Dunque, la Corte ha invitato caldamente a intraprendere misure in grado di rendere meno costoso l’operato delle municipalizzate, impegnandosi al contempo nel predisporre strumenti per poter effettuare un controllo profondo e continuo sul loro operato, per far luce su quelli che sono stati definiti «oscuri aspetti contabili». Particolare enfasi è stata posta sulla necessità di predisporre «un disegno di ristrutturazione organico e complessivo» e dotarsi di «regole chiare e cogenti».

Le cosiddette municipalizzate, in realtà, non sono che una parte del mare magno delle partecipate pubbliche. Per l’esattezza, ne sono state censite 7.472, di cui piú di 5.000 in mano agli enti locali, 50 che fanno capo direttamente allo Stato e circa 2.000 che hanno natura diversa e mutevole (consorzi, fondazioni, etc). Un terzo di loro risulta in perdita, solo nel 2013 sono costate 25,9 miliardi e impiegano più di 300.000 dipendenti, di cui circa 12.000 amministratori e 3.000 dirigenti. Un numero insolitamente alto e, a dir poco, sospetto. Esse sono a volte il forziere nascosto degli Enti locali che, spesso e volentieri, ne approfittano per «sforare» regole contabili. Ad esempio, quelle che impongono che la spesa per il personale debba mantenersi sotto una certa percentuale dell’intero bilancio.

Riguardo alla trasparenza, è sintomatico che l’enfasi posta su di essa nel dibattito pubblico coinvolga di solito solo la politica in senso stretto. Sono pressoché giornalieri, infatti, gli appelli volti a ridurre il numero e gli emolumenti delle cariche politiche in Italia. Tuttavia, per quanto non sbagliata, si tratta d’una spinta alla trasparenza dai connotati statalisti, poiché volta unicamente a denunciare privilegi della classe politica, spesso insopportabili ma praticamente insignificanti sotto l’aspetto della contabilità pubblica. Ci si guarda bene, invece, dal metter in discussione l’intero — ben piú consistente e numeroso — apparato pubblico burocratico e, soprattutto, dal ridiscuterne l’ ambito d’intervento. Confindustria ha calcolato che una riorganizzazione delle municipalizzate potrebbe portare a risparmi quantificabili in 12,8 miliardi. Ciò che appare piú sorprendente, tuttavia, è la stima della Corte dei conti secondo la quale la grandissima parte di questi enti, circa l’80%, non offre servizi ritenuti indispensabili. Per esempio, esistono imprese in mano a Comuni e Regioni che gestiscono sale da gioco, farmacie, assicurazioni e addirittura la produzione di prosciutto. Per quanto riguarda i servizi ritenuti essenziali, l’opposizione alla loro privatizzazione è correlata a interpretazioni profondamente errate di questioni economiche quali il monopolio o la bontà della spesa pubblica — errori che affondano le proprie radici in una narrazione a senso unico negli ultimi decenni, fatta d’una difesa a prescindere dell’intervento pubblico. Invece, per gli ultimi tipi d’interventi non esistono scuse: sono clientelismo allo stato puro e, quel ch’è peggio, rappresentano il tratto tipico dello «Stato imprenditore» che provoca incommensurabili danni, sia sotto il profilo delle risorse drenate dal settore privato, sia sotto il profilo della concorrenza «sleale» ai danni delle imprese che operano nello stesso settore.

di Michele Capasso

mercoledì 30 luglio 2014

Giovani laureati e lavoro: quale futuro in Italia?

Alla scoperta del Job Placement

Job Placement: un ponte tra università e mondo del lavoro
Cosa volete fare da grandi? A questa domanda da bambini rispondevamo con estrema facilità e sicurezza. Oggi, purtroppo, non appena si affronta il mondo universitario la certezza comincia a svanire. Si deve, infatti, fare i conti con un sistema universitario totalmente slegato dal mondo del lavoro e i nostri giovani laureati appaiono come un agglomerato di nozioni astratte: troppo studio e troppa poca esperienza lavorativa!
In quest’ottica, si pone il Job Placement: termine inglese che significa letteralmente “collocamento”, ma che, in realtà identifica tutte quelle attività volte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di un professionista (consigli sul percorso formativo più adatto alle proprie ambizioni e attitudini, supporto nelle fasi di ricerca di un’occupazione e intermediazione con le aziende per la creazione di reali opportunità professionali). L’idea nasce proprio dall’esigenza di creare un ponte di collegamento tra il mondo dell’università e quello del lavoro. Compito difficile perché impone di favorire l’incontro tra domanda ed offerta in una congiuntura economica non certo facile come l’attuale, nella quale tanti giovani, spesso anche molto preparati, non riescono a trovare lavoro e sono troppo spesso costretti ad accontentarsi di un lavoro non confacente con il proprio percorso di studi. In questo contesto è importante per i giovani poter usufruire di un’informazione imparziale, chiara e di facile accesso. Il Job Placement, in particolare, si concentra su quest’ultima fase di formazione del laureato, che rappresenta il transito dall’università al mondo del lavoro, con l’obiettivo di ridurne i tempi e di realizzare contatti tra domanda e offerta, mirati alla migliore coincidenza tra le competenze dal laureato ed i profili professionali necessari alle aziende. Il Job Placement, infatti, da un lato, offre ai giovani informazioni sulle prospettive occupazionali, sui profili professionali acquisibili, sui servizi disponibili, sugli sbocchi professionali e sulle occasioni di formazione continua e di lavoro, dall’altro alle imprese, offre consulenza qualificata per l’analisi della domanda, per la selezione dei candidati in possesso dei profili professionali richiesti e per la gestione delle procedure di attivazione dei tirocini e dei contratti di apprendistato. Oramai, quasi tutte le università si sono adeguate a questa tendenza ed hanno istituito degli uffici “placement” ad hoc. La legge n.183 del 4/11/2010 ha poi sancito l’importante attività di intermediazione degli Atenei che pubblicano i curricula degli studenti sin dalla loro immatricolazione e fino a 12 mesi dalla laurea, allo scopo di consentire alle aziende accreditate di consultare in forma anonima e gratuita la banca dati nazionale dei curricula (www.cliclavoro.gov.it) ed una volta individuati quelli di interesse, di far riferimento diretto all’Ateneo di afferenza per avere contatti e maggiori dettagli. In Campania, a riguardo, si può citare l’ufficio placement dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che attraverso il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, mira a favorire l'incontro fra i laureati dell'Ateneo, ai quali offre un supporto alla circolazione del curricula, e le imprese che usufruiscono così di un canale di contatto diretto per le attività di recruitment; oppure il servizio “Job&Placement” fornito dall’A.Di.S.U. Ateneo “Federico II” sul proprio sito web agli studenti iscritti a quell’ateneo e si propone come punto di riferimento per quanti sono impegnati nella difficile ricerca di un inserimento professionale adeguato alle proprie capacità e competenze. Ma, nonostante tutti i buoni auspici, la situazione concretamente non è delle migliori: le recenti indagini fornite dal Consorzio AlmaLaurea sottolineano che, benchè negli ultimi anni la condizione occupazionale sia migliorata, la disparità tra la situazione italiana ed europea resta elevata. Infatti, il nostro non sembra essere un paese per laureati se si considera che, nonostante la percentuale di questi sia del 27%, tra le più basse del mondo (negli Stati Uniti è al 40%), permangono ugualmente forti difficoltà di accesso al mondo lavorativo. La colpa principale è da attribuire a un mercato del lavoro ingessato e ingiusto in cui la percentuale di persone che trova lavoro grazie ad amici e conoscenti è passata in pochi anni dal 28% a oltre il 40%, i giovani che lo trovano grazie ai centri dell'impiego sono appena il 2,5%, gli addetti in Italia sono pochissimi, uno per ogni 150 disoccupati, contro 1/48 in Germania e 1/24 in Gran Bretagna.
Emerge, dunque, una triste controtendenza del nostro Paese: mentre il contrarsi dell'occupazione negli altri Paesi ha portato alla crescita della la quota di occupati ad alta qualificazione, da noi è avvenuto il contrario: ciò spinge sempre più i nostri giovani laureati a scappare all’estero rinforzando l'ossatura dei sistemi produttivi dei nostri concorrenti.

di Giovanna Cerbone

giovedì 10 luglio 2014

Bene riduzione SIN Bagnoli, attirerà maggiori investimenti privati


Il Ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo alla riperimetrazione del Sito di Interesse Nazionale Coroglio- Bagnoli di Napoli. Dopo un lungo iter burocratico, l’area viene così ridotta da 1.000 a meno di 250 ettari. Il che significa snellimento delle procedure e maggiori possibilità di recupero e valorizzazione.

E’ opportuno sottolineare che i SIN non sono altro che aree contaminate molto estese, considerate dallo Stato Italiano molto pericolose, che necessitano di interventi di bonifica per evitate danni ambientali e sanitari. I siti individuati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio originariamente erano 57 a livello nazionale mentre sono stati poi ridotti a 39 ad inizio 2013.

Ritornando a Napoli, con la riduzione del SIN Coroglio- Bagnoli, finalmente si mette fine a quello che, da anni, costituiva uno dei principali freni agli investimenti nell’area occidentale. Grazie alla significativa riduzione del suo perimetro, infatti, si delineano notevoli prospettive strategiche, che potrebbero rappresentare l’inizio di un vero programma di riqualificazione e rigenerazione urbana del territorio bagnolese.

I Programmi di rigenerazione urbana riguardano una serie di aspetti, non solo “fisici” ed “architettonici, ma anche di natura culturale, sociale, economica ed ambientale. L’obiettivo è promuovere un significativo e tangibile incremento della qualità della vita, sempre nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale. Tali programmi prospettano una “comunità attenta e consapevole” in cui “l’identità si radica nella storia, opera nel presente, ma guarda al futuro”. Insomma, non solo recupero e riqualificazione, ma soprattutto un cambiamento profondo. Certo, “le problematiche del contesto” non mancano, pensiamo solo alla criminalità o alla poca efficacia delle istituzioni in determinate dinamiche, ma serve coraggio. Perché puntare su questo tipo di interventi significherebbe dare nuova linfa vitale al territorio, che allo stesso tempo potrebbe diventare un asset da cui partire per rilanciare l’intera area di Bagnoli.

Grazie alla convenzione tra la Fondazione Troncone, che da anni lavora a programmi di urbanizzazione e trasformazione dei centri urbani, e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Federico II è stato così possibile riprendere il piano di ridefinizione del perimetro del SIN. Il Comune di Napoli e la Regione Campania poi, hanno potuto chiedere al Ministero dell’Ambiente di valutare la fattibilità del piano, a cui nei giorni scorsi è stato dato il via libera.

Ora nelle zone svincolate dall’area SIN, non più sottoposte ad una serie di vincoli e procedure complesse, che rallentavano ogni iniziativa pubblica o privata, si potranno creare maggiori opportunità di sviluppo ed interventi mirati a migliorare la vivibilità cittadina.
di David Lebro

mercoledì 9 luglio 2014

Comune di Napoli: accolto Piano Rientro. Ora avanti con la programmazione

Dopo mesi di attese il tanto auspicato lieto fine è arrivato. Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, infatti, hanno accolto il ricorso presentato dal Comune di Napoli, dopo il diniego al piano di riequilibrio finanziario pluriennale, espresso dalla sezione campana. Una bella soddisfazione per l’Ente, a cui finalmente è stato riconosciuto di aver messo in campo misure efficaci per risanare i propri conti, a conferma del percorso virtuoso intrapreso dall’Amministrazione de Magistris. Ma facciamo un passo indietro.

Un miliardo e mezzo di debito e 850 milioni di disavanzo. Questa l’eredità lasciata dalle precedenti amministrazioni partenopee. Una situazione drammatica che ha spinto subito Palazzo San Giacomo ad aderire al decreto 174, il cosiddetto “Salva Comuni” e a stilare un piano di rientro dal debito. A Gennaio, poi, la doccia fredda. La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Napoli, valutandone "la non congruenza ai fini del riequilibrio". Una decisione che ha provocato non poca amarezza e sconcerto nel sindaco de Magistris, nella Giunta e nell’intera Assise cittadina, che però, convinti della validità tecnica del piano, non hanno esitato a optare per la via del ricorso alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti.

Probabilmente, la soluzione più semplice sarebbe stata quella di dichiarare il dissesto al momento dell’insediamento, ma questo sappiamo bene avrebbe comportato pesanti conseguenze per i cittadini e per Napoli. L’Amministrazione però ha deciso di rimboccarsi le maniche e percorrere una strada più difficile, tutta in salita che, tuttavia, ha condotto al ripianamento del pesante debito ereditato, senza tagliare servizi essenziali ai cittadini e salvaguardando sempre i livelli occupazionali. Tutte cose che un Comune in dissesto, di certo, non avrebbe potuto garantire.

E’ opportuno sottolineare che, dopo due anni, la ripresa di questa città è evidente: l’emergenza rifiuti è ormai superata, il trasporto pubblico, con l’apertura di piazza Garibaldi, è stato potenziato, il turismo ritorna ad essere un settore trainante per l’economia cittadina, insomma, proprio ora che Napoli stava cercando con tutte le sue forze di risollevarsi, l’ennesimo ostacolo da superare.

E così arriviamo alla notizia di questi giorni in apertura. Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti accolgono il ricorso presentato dal Comune. Una vera e propria iniezione di ottimismo perché, finalmente, gli sforzi fatti in questi mesi sono stati premiati e il pronunciamento favorevole dei giudici conferma non solo che il piano di rientro approvato dal Consiglio comunale era corretto, ma anche che la scelta di non dichiarare il dissesto, con tutto quello che avrebbe comportato per la città, era la strada giusta da seguire.

Ancora una volta Napoli ne esce a testa alta e dimostra di aver messo in atto un vero cambiamento, compiendo ogni sforzo per uscire, con dignità e orgoglio, da una terribile situazione finanziaria.

Ora, scongiurato il pericolo dissesto e superata la fase emergenziale in cui il Comune è stato costretto ad operare in questi anni, la vera sfida è tornare all’ordinarietà pensando seriamente e concretamente alla programmazione e, soprattutto, ad adeguate politiche di sviluppo per il nostro territorio. 

di David Lebro

martedì 8 luglio 2014

Garanzia giovani: il programma sul tema del lavoro dedicato agli under 29

Da dove nasce? Come funziona? A chi è rivolto?

In Campania 200 milioni di € per dare lavoro agli under 29
L’attuale momento politico e istituzionale è un vulcano in ebollizione, ma non per questo bisogna perdere il senso della realtà e l’indice delle priorità. Lavoro e occupazione, sono, senza ombra di dubbio, il baricentro delle prime cose da fare. In quest’ottica si colloca il Piano Nazionale Garanzia Giovani: il programma sul tema del lavoro che, con l’intento di combattere la disoccupazione, vuole garantire a tutti i giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o Neet (né occupati, né studenti, né coinvolti in attività di formazione) un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio, altra misura di formazione o inserimento nel servizio civile. Il nome “Garanzia giovani” è la traduzione dell’inglese Youth Guarantee, cioè il programma europeo che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del 75% di occupazione per tutti i cittadini tra i 20 e i 64 anni. Tuttavia, se da un lato la Commissione europea aiuta ciascun paese a definire i propri piani e a predisporre quanto prima il sistema di garanzia per i giovani, dall’altro, i singoli paesi dell'UE stanno attualmente elaborando i rispettivi piani nazionali per l'attuazione della garanzia per i giovani. In Italia, ad esempio, dal 1 maggio, è stata istituita una struttura di missione al Ministero del Lavoro di cui fanno parte anche rappresentanti degli Enti locali, dei ministeri economici, di quello dell’istruzione e delle agenzie per la ricerca di occupazione e l’orientamento come Italia. L'elaborazione e attivazione di un sistema di garanzia per i giovani richiede, dunque, una stretta collaborazione tra tutti i principali soggetti interessati: pubbliche amministrazioni, servizi per l'impiego, centri di orientamento professionale, istituti di istruzione e formazione, servizi di sostegno ai giovani, imprese, datori di lavoro e sindacati. Ma come funziona? Sino al 31 dicembre 2015, i giovani interessati potranno aderire all'iniziativa attraverso il sito web nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro. Con l'adesione i giovani potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare che non deve necessariamente coincidere con quella di residenza. La Regione scelta "prenderà in carico" la persona attraverso i Servizi per l'Impiego, o le Agenzie private accreditate, per effettuare la registrazione al programma (è necessario infatti verificare i requisiti di età e di condizione occupazionale) e le fasi successive di orientamento. In base al profilo e alle disponibilità territoriali, i giovani stipuleranno con gli operatori competenti un "Patto di servizio" e, entro i quattro mesi successivi, riceveranno una o più opportunità lavorative. Per quanto riguarda la Campania, questa (unica del sud Italia) è tra le Regioni guida del progetto insieme con Lombardia e Toscana. La necessità alla base di un così rapido adeguamento europeo è senza dubbio quello di combattere la disoccupazione giovanile. Infatti, i ragazzi che, a partire dal primo maggio, si sono iscritti al programma attraverso il sito www.cliclavoro.lavorocampania.it, saranno aiutati e sostenuti in maniera chiara e trasparenza rispetto a un passato dove la trasparenza in questo campo scarseggiava. In quest’ottica, dunque, emerge, l'accordo tra il ministero del Lavoro e le regioni per la ripartizione dei fondi che lanciano in Italia la Garanzia giovani: a Campania, Sicilia e Lombardia andranno oltre 200 milioni di euro a testa, 154 nel Lazio, 135 in Puglia, quasi in Piemonte. In totale fanno 1,5 miliardi di euro tra finanziamento europeo diretto, cofinanziamento nazionale e fondi regionali da Fse. La Garanzia giovani, quindi, costituisce il banco di prova dei prossimi mesi e la priorità dalla quale si potrà vedere il futuro, perché chiama in causa la capacità della rete dei servizi all’impiego pubblici e privati di fare il proprio mestiere: offrire concrete opportunità di occupazione e formazione ai nostri giovani sempre più rassegnati.

di Giovanna Cerbone

lunedì 7 luglio 2014

Ittico: basta temporeggiare, Diana faccia la sua parte


Dura protesta degli operatori del Consorzio mercato ittico di Napoli. Un folto gruppo, infatti, si è incatenato al cancello della struttura di piazza Duca degli Abruzzi per protestare contro le lungaggini burocratiche in cui sembrano impantanati. Il tempo delle attese è finito. Non si può più pensare di continuare a rimandare una situazione che si sarebbe potuta risolvere in pochi mesi, con ovvie ripercussioni occupazionali ed economiche per gli operatori del settore ittico. 
Il lungo percorso politico-amministrativo per salvare il mercato ittico cittadino è iniziato ormai quasi due anni fa, quando il Consiglio comunale si è espresso per la salvaguardia della destinazione d’uso dello storico edificio di Cosenza. Successivamente, l’Amministrazione comunale per volontà del Sindaco e grazie agli sforzi e all’impegno dell’Assessore Panini, ha così previsto il trasferimento temporaneo delle attività degli operatori ittici al CAAN di Volla, per l’adeguamento funzionale della struttura alle prescrizioni dell’ASL. Una volta definiti poi i rapporti tra Comune, operatori ittici e lo stesso CAAN, diventato gestore della struttura di piazza Duca degli Abruzzi, si sarebbe dovuto poi procedere alle ultime operazioni necessarie alla totale messa in sicurezza dell’edificio per far rientrare, in tempi rapidi, gli operatori dell’ittico ma, ad oggi, tutto sembra di nuovo impantanarsi nei meandri della burocrazia.

Il Presidente del CAAN, a cui spetta la definizione dell’ultimo step per la programmazione dei restanti lavori, non faccia dunque passare altro tempo prezioso e passi dalle parole ai fatti, perché non solo gli operatori stanno subendo forti perdite a causa dello spostamento delle loro attività a Volla ma, continuando a non avere certezze sui tempi di rientro, corrono il rischio di ritrovarsi una struttura, attualmente già occupata da abusivi, in condizioni peggiori di quella che avevano lasciato. Della serie oltre il danno, anche la beffa.

di David Lebro

giovedì 3 luglio 2014

"Parti con il libro", a Napoli una lunga notte d'estate dedicata alla lettura

di Alessia Nardone
 
L’attesa delle vacanze finalmente sta per terminare e già tutti corrono all’acquisto delle cose da mettere in valigia: costumi da bagno prima di tutto, sdraio, infradito, maschera, occhiali da sole ma soprattutto libri. L’immagine che ci fa sognare e quasi pregustare il meritato relax, è comune a molti: sdraiati in riva ad un meraviglioso mare blu coperti dall’ombra di un bell’ombrellone assorti nella lettura di un romanzo straordinario. Così Napoli per incoraggiare la lettura si è preparata a far vivere ai suoi cittadini una notte, quella del 31, tutta dedicata alla scoperta o riscoperta di questo grande piacere.

Una serata speciale messa su dagli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive del Comune di Napoli d'intesa con le associazioni di categoria dei librai CNA e Confcommercio e con la disponibilità delle librerie: Berisio, Colonnese, Evaluna, Feltrinelli Megastore, Io Ci Sto, Librido, Pironti, Pisanti (libreria Scientifica Editrice).

Il 31 luglio, però, oltre all’apertura delle librerie fino alle 24 ci saranno molte altre iniziative:

Presso l'archivio storico dell'ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi: “Dalla Napoli dei lamenti alla Napoli delle menti e dei talenti” l'iniziativa si avvia alle ore 18.00 con la performance teatrale "Il Conte" liberamente ispirata al "Conte di Montecristo" di A. Dumas, adattamento di Valeria Rinaldi, in scena Ettore Nigro con la compagnia Asylum Anteatro ai Vergini.

A seguire, grazie alla disponibilità della direttrice Anna Sicolo, del Direttore generale della Asl Na1 e dell'Assessorato alla Ricerca della Ragione Campania, si incontreranno Ernesto Esposito, Nino Daniele, Enrico Panini, Antonio Gargano, Gerardo Marotta, lello Iovine, Guido Trombetti e Maurizio de Giovanni (promotore e testimonial dell'iniziativa) per sollecitare Parlamento e Governo all’attuazione di politiche di salvaguardia dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici.

Presso l’Aula Magna di Eccellenze Campane alle ore 18.30 sarà presentato il libro di Valerio Ceva Grimaldi "Napoli insolita e segreta".

Presso La Taverna a S. Chiara alle ore 22: Breviario della cucina napoletana di Mario Stefanile (Colonnese editore) a cura di Franco de Ciuceis. Letture di Andrea Fiorillo e Sergio Del Prete.

A seguire degustazioni a cura de «La Taverna a S. Chiara» in collaborazione con CNA di Napoli e "La Compagnia della qualità".

Passeggiata letteraria (a cura di HOMO SCRIVENS):

A piedi nella notte: tappa fra le librerie che aderiscono all'iniziativa, tra brindisi, banchetti, letture.

Ritrovo alle ore 19,30 presso IO CI STO, piazzetta Fuga Vomero. Arrivo alle 22,30 presso Megastore Feltrinelli per brindisi finale.

Saranno letti testi cammin facendo: nanoracconti di 250 battute, con aforismi sui libri e la scrittura e dattiloscritti da lasciare presso librerie aderenti. [Info sull'itinerario sull'evento facebook "Passeggiata letteraria".

Incontri in libreria:

LIBRERIA BERISIO (Via Port'Alba):

Ore 20.00 - "La libreria" di Penelope Fitzgerald, "Le notti bianche" di Fedor Dostoevskij, "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury, "Il sogno di un bibliofilo" di Gino Doria.

Letture di Maria Flora de Ioanni e Giulia Musciacco (A voce alta).

LIBRERIA COLONNESE (Conservatorio, Via San Pietro a Majella):

Ore 20:30 "Il Metalibro, viaggio intorno al libro" a cura di Gaetano Colonnese e Vittorio Dini (Colonnese editore).

Letture di Andrea Fiorillo e Sergio Del Prete.

LIBRERIA EVALUNA (Piazza Bellini):

Ore 19:30: Ricordando Guido Sacerdoti / Scritti conviviali a doppio taglio.

Intervengono Marcella Marmo e Silvio Perrella.

Ore 21:30: Enciclopedia degli scrittori inesistenti (reading Homo Scrivens a cura di Giancarlo Marino).

Ore 22:00: Notte di poesia (reading a partecipazione libera a cura di Ketty Martino).

Ore 23.00:"Genny Flowers, confessioni di una travestita in attesa di pensione d'invalidità" di Pasquale Ferro (Il Mondo di Suk) Letture a cura di Maria Valeria Ariota e Vincenzo Iavarone.

LIBRIDO (Via Nilo):

Ore 20: Fortunato Calvino presenta l'ultimo numero del mensile "Ridotto" con l'omaggio a Aung San Suu Kyi.

Rita Montes leggerà il testo "Il bambino soldato".

FELTRINELLI MEGASTORE (Piazza dei Martiri):

Ore 20.00: "Scrittura al femminile": Vincenza Alfano, Antonella Del Giudice e Antonella Ossorio si intervistano e leggono brani dei loro libri.

Ore 21:30 - Maurizio de Giovanni legge alcuni suoi inediti. Accompagnamento musicale a cura di Lelio Morra, autore a cantante della band "JFK & La Sua Bella Bionda".

LIBRERIA PIRONTI (Piazza Dante):

Ore 19:30 - "Malacqua" di Nicola Pugliese (Pironti)

- "La fontana di Bellerofonte" di Celestino Genovese (Pironti)

- "Elogio del recupero" di Mauro Giancaspro (Pironti)

Letture di Maria Flora de Ioanni e Giulia Musciacco (A voce alta).

Intervengono Celestino Genovese e Mauro Giancaspro.

LIBRERIA PISANTI (Corso Umberto):

Ore 19.00: Incontri d'autore con PEPPE LANZETTA e MICHELE SERIO

Ore 21.00: "UOMINI, DONNE E TANTE STORIE" - Reading di Pino Imperatore e Anna Barbato con la partecipazione di Felicia Paragliola

Ore 22.00: Buon compleanno Harry Potter (a cura di Serena Venditto).
 
Presso Real Orto Botanico un monumento della letteratura diventa uno spettacolo musicale: “RACCONTI RAMINGHI” di Gabriel García Màrquez con: Rosalba Di Girolamo, Simone Barotti: voce, Francesco Desiato: fiati, Giacinto Piracci: chitarra, Umberto Lepore: contrabasso

mercoledì 2 luglio 2014

Debutta a Napoli “CARMEN MEDEA CASSANDRA - Il processo”

A teatro con Intervita contro la violenza sulle donne

di Gennaro Tullio
La locandina dello spettacolo
 
S’intitola “Carmen Medea Cassandra - Il processo” e debutterà sabato 19 luglio al Festival Teatri di Pietra, presso la Villa Imperiale di Pausilypon a Napoli. Uno spettacolo che vede protagoniste Rossella Brescia e Vanessa Gravina, in una storia di donne colpevoli. Comunque. Tre figure letterarie note, Carmen, Medea e Cassandra sono le protagoniste “colpevoli” di questo spettacolo dove si affrontano vari temi: dall’infedeltà all’inutile capacità di “vedere” il futuro col cuore, al più feroce dei delitti.

Questo spettacolo vuole solo raccontare queste donne attraverso uno sguardo femminile, restituire loro la parola in un “processo” che non è mai stato celebrato, come se ascoltarle non fosse necessario. Carmen, Medea e Cassandra non appartengono soltanto ad una leggenda senza tempo, ma fanno parte dell’immaginario collettivo di oggi: vediamo Carmen a Lampedusa, tra uno sbarco di migranti e i mercanti di carne umana; incontriamo Medea durante un interrogatorio con il giudice; rintracciamo Cassandra in una Sicilia degli anni Cinquanta, vittima di due colpe convergenti, l’amore puro e la legge maschile del potere.

Le donne, così come i loro carnefici e le vittime attraversano il tempo per rimbalzare nella più stretta attualità con altri nomi, altri volti, ma con un comune, triste, destino: quello del silenzio e della condanna. “Carmen Medea Cassandra - Il processo” è importante andarlo a vedere perché sostiene la campagna contro la violenza sulle donne LE PAROLE NON BASTANO PIU’ di Intervita, ONG italiana che difende i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo. Una parte della vendita dei biglietti degli spettacoli del tour sarà, infatti, destinata ad Intervita per supportare SOStegno Donna, centri di accoglienza che da settembre saranno attivi all’interno dei Pronto Soccorsi di 3 ospedali a Genova, Trieste e Roma: ambienti accoglienti e multifunzionali dove personale specializzato possa garantire cure mediche e psicologiche, affrontando efficacemente il problema di violenze, abusi e maltrattamenti contro le donne, con un servizio disponibile 24 ore su 24.

Sempre in data 19 luglio partirà il contest fotografico #leparolenonbastanopiu, aperto a chiunque voglia partecipare: l’immagine della locandina di “Carmen Medea Cassandra - Il processo” potrà essere usata per postare il proprio messaggio contro la violenza sulle donne sulle schiene delle protagoniste, oppure come modello per realizzare il proprio scatto. Gli scatti più belli andranno a formare un grande muro per dire no alla violenza contro le donne. Infine, i migliori scatti saranno esposti a ‘Siamo Pari! La Parola alle Donne’, un Film Festival sui diritti delle donne, al Teatro Litta di Milano dal 21 al 23 novembre 2014.

martedì 1 luglio 2014

Giffoni Experience. Pronti per la 44° edizione

di Gennaro Tullio

Come ogni anno, anche questa estate è atteso l’appuntamento con il Giffoni Experience, nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Giunto ormai alla sua 44° edizione, aprirà i battenti dal 18 al 27 luglio. Tema portante di questa edizione sarà: Be Different, perché essere diverso è l'unica via per cambiare il mondo, per creare, per inseguire il futuro e farlo proprio.
Il manifesto dell'evento
In programma tantissime iniziative ideate per intrattenere e incuriosire il pubblico dei giovani, già fedelissimo a questa rassegna, fiore all’occhiello della regione Campania. In esclusiva assoluta, il giorno 23 luglio nella sala Truffaut ci si scatenerà a ritmo di “Step Up All In”, il quinto capitolo della saga dance più amata di sempre proiettato in anteprima nazionale. Uscirà infatti nelle sale italiane il prossimo mese, il 20 agosto, distribuito da M2 Pictures. A rendere ancora più speciale questo evento, sarà presente l’attore texano Ryan Guzman che vedremo presto al cinema impegnato nel thriller “The Boys Next Door” con Jennifer Lopez. L’attore presenterà il dance movie insieme al rapper italiano Guè Pequeno, che nella versione italiana presta la sua voce a Jasper, leader della crew dei The Grim Knights”, e alla ballerina napoletana Lorella Boccia, finalista di “Amici 2013”, presentatrice dell’ultima edizione di “Colorado” e prima italiana ad essere stata scelta per ballare in uno dei film della serie.

Durante lo svolgimento del Festival, come è consuetudine, saranno assegnati vari premi agli ospiti, mentre l'ultimo giorno verranno premiati i film vincitori. S’intitola “Genius is different” ed è una nuova sezione dove, attraverso sette film, incontri e workshop, verranno analizzati altrettanti uomini e donne che hanno fatto la differenza nel mondo, come Einstein e Steve Jobs.

Un importante anniversario, i 125 anni della nascita di Charles Chaplin, sarà uno dei tanti spunti di questa nuova edizione di Giffoni Experience che dedica una speciale rassegna a Meryl Streep e il Premio Giffoni Fellowship, che da quest'anno viene istituito. La notte dei supereroi, la maratona del 2014, scelta dai ragazzi del social Gex, è riservata alla Marvel. Alla vigilia del Festival centinaia di ragazzi parteciperanno ad una lunga notte animata che diventa così l'anteprima del programma 2014. Non è finita. Onda Balcanica, Visioni dal Golfo, Brasiliana, sono i tre nuovi progetti che focalizzano la cultura, l'arte, la vita dei ragazzi, il sociale, la realtà economica e culturale in tre aree diverse e in tre momenti diversi. Novità anche nella sezione speciale dedicata alla musica. Il brand Giffoni Music Concept si arricchisce di un nuovo contenuto. Un festival nel festival della durata di tre giorni che sarà dedicato alla migliore espressione dei talenti del rap italiano ed europeo.

Sole, Luna e Talia ... Napoli pronta per un'estate da fiaba

di Alessia Nardone

Dal nome della fiaba nel Pentamerone di Giambattista Basile, “Sole, Luna e Talia” è un caposaldo della letteratura fiabesca napoletana che il Comune dI Napoli ha voluto celebrare con un programma molto ricco che va ad integrarsi con la storia del territorio e del folclore. Durante i mesi di luglio, agosto e settembre vedremo un frenetico susseguirsi di mostre ed eventi che arricchiranno di arte, musica e cultura Napoli.


La locandina della manifestazione


Alcune meravigliose sedi sono state messe al bando dall’Amministrazione comunale affinché associazioni, gruppi e compagnie le potessero illuminare con la loro arte. Più nello specifico:

• Maschio Angioino: oltre alla mostra “Il potere e la forza fra realtà e simbolo” di Rosario Mazzella che durerà fino al 26 agosto, numerosi eventi teatrali e musicali occuperanno quasi tutte le serate napoletane a partire dal 17 luglio con lo spettacolo “Music is a way of thinkin’… think M.A.D.!!” con la M.A.D. Orchestra e fino al 20 settembre con la campagna “L’etica del bere”, un concerto di James Senese & Napoli Centrale. Il 14, il 15 e il 16 agosto si festeggia con una bella scorpacciata di risate al Festival del teatro comico e del cabaret con lo spettacolo “Isso, essa e ‘o malamente” con Vittorio Marsiglia.

• Orto Botanico: ospiterà fino al 3 agosto 2014 la XIV edizione della kermesse Brividi d’Estate. Già nota e apprezzata in città, questa kermesse organizzata da Il Pozzo e Pendolo userà come scenografia degli spettacoli teatrali, dei concerti e dei giochi la suggestiva atmosfera del Real Orto Botanico.

• Parco del Poggio: all’interno dell’ameno parco del poggio il gruppo Accordi @ Disaccordi proporrà, fino al 7 settembre 2014, una rassegna di cinema all’aperto con i film più belli dell’anno.

• Palazzo Reale: sarà sere sede fino al 3 settembre 2014 della mostra del duo artistico Blue and Joy; all’interno della Sala delle Colonne Doriche di Palazzo Reale anche l’installazione Paperplane composta da 500 sculture di alluminio riproducenti aeroplanini di carta giganti e coloratissimi.

• Parco Archeologico di Pausilypon: tutti i giorni della settimana tranne il lunedì e fino al 21 settembre sarà possibile effettuare visite guidate nello splendido parco archeologico.

• Area Marina Protetta della Gaiola: attraverso lo snorkeling, il kayak, le gite in barca e le immersioni si potranno scoprire punti di vista inediti e scoprire l’incantevole area marina della Gaiola.

• Convento di San Domenico Maggiore: Popularia e Hermanos in concerto aprono il calendario degli eventi il 18 luglio per poi fare spazio ad innumerevoli altri concerti e spettacoli fino a chiudersi con Osare Jazz Festival: “Storie D’Amore Non Troppo Riuscite” con Claudia Cantisani quintetto il 19 settembre e “April” con Elisabetta Serio trio il 20.

• Chiesa di Santa Maria Incoronata: sarà allestita e durerà fino al 10 settembre 2014 la mostra “Ghirba” di Antonio Ievolella.

Insomma non ci sarà tempo di annoiarsi questa estate 2014 per chi resta in città o per chi viene a visitarla.

Clicca qui per il programma completo della manifestazione.