martedì 8 luglio 2014

Garanzia giovani: il programma sul tema del lavoro dedicato agli under 29

Da dove nasce? Come funziona? A chi è rivolto?

In Campania 200 milioni di € per dare lavoro agli under 29
L’attuale momento politico e istituzionale è un vulcano in ebollizione, ma non per questo bisogna perdere il senso della realtà e l’indice delle priorità. Lavoro e occupazione, sono, senza ombra di dubbio, il baricentro delle prime cose da fare. In quest’ottica si colloca il Piano Nazionale Garanzia Giovani: il programma sul tema del lavoro che, con l’intento di combattere la disoccupazione, vuole garantire a tutti i giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o Neet (né occupati, né studenti, né coinvolti in attività di formazione) un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio, altra misura di formazione o inserimento nel servizio civile. Il nome “Garanzia giovani” è la traduzione dell’inglese Youth Guarantee, cioè il programma europeo che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del 75% di occupazione per tutti i cittadini tra i 20 e i 64 anni. Tuttavia, se da un lato la Commissione europea aiuta ciascun paese a definire i propri piani e a predisporre quanto prima il sistema di garanzia per i giovani, dall’altro, i singoli paesi dell'UE stanno attualmente elaborando i rispettivi piani nazionali per l'attuazione della garanzia per i giovani. In Italia, ad esempio, dal 1 maggio, è stata istituita una struttura di missione al Ministero del Lavoro di cui fanno parte anche rappresentanti degli Enti locali, dei ministeri economici, di quello dell’istruzione e delle agenzie per la ricerca di occupazione e l’orientamento come Italia. L'elaborazione e attivazione di un sistema di garanzia per i giovani richiede, dunque, una stretta collaborazione tra tutti i principali soggetti interessati: pubbliche amministrazioni, servizi per l'impiego, centri di orientamento professionale, istituti di istruzione e formazione, servizi di sostegno ai giovani, imprese, datori di lavoro e sindacati. Ma come funziona? Sino al 31 dicembre 2015, i giovani interessati potranno aderire all'iniziativa attraverso il sito web nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro. Con l'adesione i giovani potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare che non deve necessariamente coincidere con quella di residenza. La Regione scelta "prenderà in carico" la persona attraverso i Servizi per l'Impiego, o le Agenzie private accreditate, per effettuare la registrazione al programma (è necessario infatti verificare i requisiti di età e di condizione occupazionale) e le fasi successive di orientamento. In base al profilo e alle disponibilità territoriali, i giovani stipuleranno con gli operatori competenti un "Patto di servizio" e, entro i quattro mesi successivi, riceveranno una o più opportunità lavorative. Per quanto riguarda la Campania, questa (unica del sud Italia) è tra le Regioni guida del progetto insieme con Lombardia e Toscana. La necessità alla base di un così rapido adeguamento europeo è senza dubbio quello di combattere la disoccupazione giovanile. Infatti, i ragazzi che, a partire dal primo maggio, si sono iscritti al programma attraverso il sito www.cliclavoro.lavorocampania.it, saranno aiutati e sostenuti in maniera chiara e trasparenza rispetto a un passato dove la trasparenza in questo campo scarseggiava. In quest’ottica, dunque, emerge, l'accordo tra il ministero del Lavoro e le regioni per la ripartizione dei fondi che lanciano in Italia la Garanzia giovani: a Campania, Sicilia e Lombardia andranno oltre 200 milioni di euro a testa, 154 nel Lazio, 135 in Puglia, quasi in Piemonte. In totale fanno 1,5 miliardi di euro tra finanziamento europeo diretto, cofinanziamento nazionale e fondi regionali da Fse. La Garanzia giovani, quindi, costituisce il banco di prova dei prossimi mesi e la priorità dalla quale si potrà vedere il futuro, perché chiama in causa la capacità della rete dei servizi all’impiego pubblici e privati di fare il proprio mestiere: offrire concrete opportunità di occupazione e formazione ai nostri giovani sempre più rassegnati.

di Giovanna Cerbone

Nessun commento:

Posta un commento