giovedì 30 luglio 2015

NAPOLI: Collezione Bonelli, presto immobile per creare museo della città

di David Lebro

Torna in Consiglio comunale l’interminabile battaglia, portata avanti dal gruppo consiliare Campania Domani, per la creazione di un museo della città di Napoli che possa accogliere l’importante collezione Bonelli.

E’ bene ricordare che la raccolta Bonelli, frutto di una ricerca quasi trentennale, nasce allo scopo di far conoscere aspetti inediti riconducibili alla storia e alla cultura partenopea. Si tratta di un corpus fondamentale di oltre 10.000 pezzi che raccoglie curiosità, cimeli, documenti e oggetti rari, coprendo un arco temporale che va dal ‘500 alla prima metà del secolo scorso. La collezione abbraccia diversi settori quali teatro, cinema, urbanistica, architettura, fotografia, trasporti, politica, economia, emigrazione, enogastronomia, commercio e vanta opere uniche come la terracotta inedita policroma di Vincenzo Gemito. La raccolta rappresenta, dunque, il più grande archivio privato sulla città di Napoli, che l'artefice di queste ricerche ed acquisizioni, il giornalista e cultore di Storia Patria Gaetano Bonelli, non ha mai considerato suo, ma appartenente alla storia e alla cultura della nostra città. Sono anni, ormai, che Bonelli ha manifestato la volontà di mettere a disposizione questo prestigioso tesoro, chiedendo al Sindaco de Magistris la possibilità di allocarlo in un edificio di proprietà comunale per renderlo fruibile a cittadini e visitatori.
Gaetano Bonelli con il Sindaco Luigi de Magistris
Nel corso dell’ultimo Question Time presentato e discusso sul caso in Consiglio, nonostante la lentezza con cui si sta procedendo e la risposte alquanto vaghe date in Aula consiliare dall’Assessore alla Cultura Nino Daniele, che pure ha riconosciuto l’unicità della collezione, si è appresa la volontà del sindaco de Magistris di voler portare avanti il progetto. Il sindaco, infatti, ha assicurato che nei prossimi giorni sarà indetta una riunione congiunta con gli Assessori al Patrimonio e alla Cultura per l’individuazione, in tempi rapidi, di un bene immobile dove allocare le importanti testimonianze documentaristiche. L’auspicio, naturalmente, è che alle parole seguano subito i fatti, perché non è possibile che, dopo anni di battaglie per assicurare una degna collocazione ad una collezione, la cui importanza è stata anche recentemente riconosciuta, tra gli altri, dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania, si temporeggi ancora e si continui a sottrarre alla fruizione cittadina la visione di preziose testimonianze riconducibili alla Napoli nobilissima.

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