mercoledì 22 luglio 2015

Rubini, Placido, Bentivoglio: anche quest’anno un coinvolgente Napoli Teatro Festival

di Antonio Ianuale

Il Napoli Teatro Festival Italia è giunto alla sua ottava edizione. Nato nel 2008, il festival internazionale è diventato appuntamento fisso nel mese di giugno, con i suoi spettacoli, disseminati nei teatri più famosi di Napoli. Il programma del Festival, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival del presidente Luigi Grispello, includeva sessanta spettacoli, di cui trenta prime assolute. Il festival ha preso il via il 3 giugno a Castel Sant’Elmo, offrendo fino al 28 giugno una grande varietà di spettacoli teatrali. Affasciante il progetto del ciclo di letture per la regia di Fabrizio Arcuri, dedicato alla città di Napoli, che ha visto protagonisti volti noti del teatro e del cinema. Attori come Sergio Rubini, Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, accompagnati da musiche dal vivo, hanno recitato delle lettere d’amore per Napoli, nella splendida location di Castel Sant’Elmo, con il tramonto che faceva da sfondo. L’attore e regista Peppe Lanzetta, ha aggiunto ai suoi testi, una commossa dedica a Pino Daniele, scomparso pochi mesi fa, emozionando il numeroso pubblico in sala.

Coraggioso e ben riuscito il testo del drammaturgo napoletano Fortunato Calvino, che collegandosi alla tradizione eduardiana, ha portato in scena nel suo “Rituccia”, la bambina di “Napoli Milionaria”, diventata ormai adulta, ma ancora legata al suo passato nonostante gli anni trascorsi. Molto apprezzata anche la piéce “Sudori Freddi”, diretta da Giancarlo Sepe, che ha deciso di ispirarsi a letterati del calibro di Pierre Boileau e Thomas Nercejac, riprendendo anche il celebre film di Hitchcock “La donna che visse due volte”. Contemporaneità che si mischia anche con la tradizione teatrale, non solo napoletana, come fa Maurizio Scaparro che ha messo in scena la commedia di Goldoni, “La bottega del caffè” scritta nel 1750, o come il nuovo allestimento de “Il Bugiardo”, sempre dell’autore veneziano, voluto da Geppy Gleijeses con una dedica a Mario Scarpetta. Testo che appartiene alla storia del teatro è certamente la “Signorina Julia”, tra i più noti lavori di Strinberg, ricontestualizzato nell’America Latina dei giorni nostri da J. Ed Aranza, con la regia di Lorenzo Montanini. Attinge dalla tradizione latina, la scrittrice Valeria Parrella che rielabora il mito di Orfeo ed Euridice, contestualizzando la vicenda ai giorni nostri. L’attore Fortunato Cerlino, famoso per il suo ruolo di Don Pietro Savastano nella serie “Gomorra”, ha portato in scena il testo da lui scritto e diretto, “Potevo far fuori la Merkel, ma non l’ho fatto” ambientato in un condominio dove si sviluppano le vicende di uno psicanalista famoso, Michele, sposato con Ivonne, depressa cronica, a cui si aggiungono Gloria, paziente di Michele e Modesto, un eroinomane. Grande successo per lo scrittore noir Maurizio de Giovanni che ha portato sulla scena il suo commissario Ricciardi nel testo da lui elaborato: “Sonata per il Commissario Ricciardi”, interpretata dall’attore di cinema e teatro Andrea Renzi. Spazio anche alla danza della compagnia di danza moderna Ballet Black e alle acrobazie circensi nello spettacolo “Hallo” della compagnia svizzera Zimmermann and de Perrot. Un’offerta teatrale eterogenea che il pubblico napoletano ha apprezzato, godendo anche delle bellezze artistiche della città partenopea. 

"Rituccia" di Fortunato Calvino

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