lunedì 3 agosto 2015

Agosto: tempo di vacanza ... siete mai stati in Cilento? Consigli e suggerimenti

di Alessia Nardone

Un rigoglioso Parco Nazione, calette, scogliere e spiagge incontaminate, testimonianze storiche e archeologiche uniche, affascinanti borghi e una cucina invidiata e imitata in tutto il mondo: questo è il Cilento. Dai templi di Paestum alle fortezze costiere, dalle rovine di Velia al monastero di San Lorenzo, dal mito di Palinuro ad Hemingway, da Punta Licosa alle Dolomiti del Sud, il Cilento riserva sorprese stupefacenti. Purtroppo, o per fortuna direbbero in molti, il Cilento è stato poco promosso quale meta turistica, anche se non ha nulla da invidiare a molte altre località. Da qualche tempo però i riflettori si sono accesi anche su questa terra, sulla sua storia, sui percorsi naturalistici che ha da offrire e soprattutto sul suo mare.
 
Area archeologica di Paestum
Cominciamo questo viaggio immaginario da Paestum, l’area archeologica riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. La città fu fondata nella Piana del Sele dai coloni greci agli inizi del VI sec. a.C che le diedero il nome di Poseidonia, la città di Nettuno. Successivamente nel 273 a.C. Roma vi fondò la colonia latina di Paestum dotandola di terme, foro e anfiteatro. A causa dell’estendersi delle paludi e di incursioni saracene fu abbondonata. I suoi resti furono scoperti nel Settecento. Parliamo di uno dei siti archeologici più importanti del mondo. Questa antica città presenta al suo interno tre aree (due sacre ed una pubblica) ed è circondata da circa 5Km di mura considerate uno dei sistemi di fortificazione meglio conservati della Magna Grecia. L’accesso alla città era dato da ben quattro porte principali: Porta Aurea, Porta Giustizia, Porta Sirena e Porta Marina. Nei due santuari, quello settentrionale e quello meridionale, si possono ammirare il tempio di Cerere, dedicato ad Athena, il grandioso tempio di Hera (impropriamente detta basilica), consacrato alla dea della fertilità e, il tempio di Nettuno sacro forse ad Apollo, perfettamente conservati. Mentre nell’area pubblica trovano posto edifici di età greca, come l’ekklesiasterion (edifico assembleare) e l’heroon (edificio consacrato al fondatore della città) e costruzioni romane come, il foro circondato da un portico di ordine dorico, il tempio della pace, l’anfiteatro in cui avevano luogo i combattimenti tra gladiatori e i quartieri abitativi. I resti più delicati rinvenuti nel corso degli scavi sono conservati in un Museo molto interessante che completa la visita alla scoperta di questa antica città.
 
Punta Licosa
Dalla storia al mare, e quale luogo migliore di Punta Licosa. Leggenda vuole che l’isola di Licosa si sia formata dal corpo della sirena Leucosia (in greco “bianca”), la quale pare si diede la morte gettandosi da una rupe della costa per un amore non corrisposto. Recentemente dichiarata Area Marina Protetta, Punta Licosa vanta una delle spiagge più belle d’Italia.

Ma il mare in questa terra è molto di più che un luogo dove refrigerarsi dalla calura estiva, è vita, è pesca e a testimoniarlo sono i caratteristici borghi di pescatori come quello di Acciaroli che ispirò Ernest Hemingway nella scrittura de “Il vecchio e il mare”. Di certo in questa sede non si rende merito a tutto quanto ha da offrire il Cilento ma si spera comunque di riuscire a suscitare l’interesse di chi legge facendo apprezzare la varietà e molteplicità delle sue bellezze. Ed in merito a questo si vuole concludere “il viaggio” con il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, il secondo parco Nazionale più esteso d’Italia iscritto nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed elevato a riserva di Biosfera MaB (Man and Biosphere).

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