di Antonio Ianuale
Nel centenario della nascita del regista e sceneggiatore Mario Monicelli, eventi, mostre e proiezioni in tutta Italia omaggiano e celebrano uno dei principali esponenti del cinema italiano. A Napoli, il Palazzo delle Arti ospita una mostra celebrativa dal 3 luglio al 29 agosto dal titolo “Mario Monicelli e Rap”.
L’evento è organizzato dall'associazione culturale Hde, con il Patrocinio del Sindaco. Realizzata in collaborazione con la Film Commission della Regione Campania, la Fondazione Premio Napoli e il Napoli Film Festival, ha il sostegno dell'Istituto Banco di Napoli - Fondazione.
La Rap del titolo, altri non è che Chiara Rapaccini, famosa designer, illustratrice nonché compagna di vita del regista. La designer ha lavorato con i colori acrilici su 17 fotografie dell’archivio personale di Monicelli, rimodellando le foto con leggere pennellate, aggiungendoci pensieri e commenti. Oltre alle immagini della Rapaccini, gli appassionati potranno ammirare ottanta foto, proveniente dai set dei film più famosi del regista suicidatosi nel 2010.
Artista polivalente, sebbene sia ricordato come uno dei padri della Commedia all’Italiana, nei suoi film Monicelli ha analizzato molte delle problematiche della società italiana: dalla meschinità e pavidità del protagonista di Un eroe dei nostri tempi, alla descrizione dei rapporti familiari in Padri e Figli, all’affresco sul movimento operaio nel film I Compagni, fino al rapporto tra Nord e Sud nel film Romanzo Popolare.
Uno dei suoi film più famosi è La Grande Guerra, dove racconta le paure dei soldati in trincea durante la prima guerra mondiale. Il film, considerato uno dei capolavori della storia del cinema, ha portato a Monicelli l’attribuzione di un Leone d’oro, tre David di Donatello e due Nastri d’Argento. La seconda parte della sua produzione si incentra sulla commedia, con il fortunatissimo Amici Miei, di cui Monicelli curerà anche il seguito Amici Miei Atto II. Le burle organizzate dai quattro amici fiorentini protagonisti, nascondono un senso di disagio, una disillusione malinconica, con la morte di uno dei protagonisti che non consente il lieto fine, ma accentua la precarietà della condizione umana. In mezzo Monicelli girerà Il Marchese del Grillo, con protagonista Alberto Sordi, l’attore preferito da Monicelli che lo trasforma anche in attore impegnato nei film La Grande Guerra, Un eroe dei nostri tempi e Un borghese piccolo, piccolo.
Monicelli si cimenta con successo anche nella riscrittura cinematografica di testi letterari: il primo suo cortometraggio è infatti Cuore Rivelatore, ispirato all’omonimo testo della scrittore Edgar Allan Poe. Anche il suo primo lungometraggio “I ragazzi della via Pal” è tratto dalla letteratura, la fonte è infatti, il celebre testo dello scrittore ungherese Ferenc Molnár. Altri esperimenti dello stesso genere producono Le due vite di Mattia Pascal, tratto dal capolavoro di Pirandello, Il fu Mattia Pascal e i Picari tratto dal romanzo spagnolo del Cinquecento Lazarillo de Tormes.
L’evento è organizzato dall'associazione culturale Hde, con il Patrocinio del Sindaco. Realizzata in collaborazione con la Film Commission della Regione Campania, la Fondazione Premio Napoli e il Napoli Film Festival, ha il sostegno dell'Istituto Banco di Napoli - Fondazione.
La Rap del titolo, altri non è che Chiara Rapaccini, famosa designer, illustratrice nonché compagna di vita del regista. La designer ha lavorato con i colori acrilici su 17 fotografie dell’archivio personale di Monicelli, rimodellando le foto con leggere pennellate, aggiungendoci pensieri e commenti. Oltre alle immagini della Rapaccini, gli appassionati potranno ammirare ottanta foto, proveniente dai set dei film più famosi del regista suicidatosi nel 2010.
Artista polivalente, sebbene sia ricordato come uno dei padri della Commedia all’Italiana, nei suoi film Monicelli ha analizzato molte delle problematiche della società italiana: dalla meschinità e pavidità del protagonista di Un eroe dei nostri tempi, alla descrizione dei rapporti familiari in Padri e Figli, all’affresco sul movimento operaio nel film I Compagni, fino al rapporto tra Nord e Sud nel film Romanzo Popolare.
Uno dei suoi film più famosi è La Grande Guerra, dove racconta le paure dei soldati in trincea durante la prima guerra mondiale. Il film, considerato uno dei capolavori della storia del cinema, ha portato a Monicelli l’attribuzione di un Leone d’oro, tre David di Donatello e due Nastri d’Argento. La seconda parte della sua produzione si incentra sulla commedia, con il fortunatissimo Amici Miei, di cui Monicelli curerà anche il seguito Amici Miei Atto II. Le burle organizzate dai quattro amici fiorentini protagonisti, nascondono un senso di disagio, una disillusione malinconica, con la morte di uno dei protagonisti che non consente il lieto fine, ma accentua la precarietà della condizione umana. In mezzo Monicelli girerà Il Marchese del Grillo, con protagonista Alberto Sordi, l’attore preferito da Monicelli che lo trasforma anche in attore impegnato nei film La Grande Guerra, Un eroe dei nostri tempi e Un borghese piccolo, piccolo.
Monicelli si cimenta con successo anche nella riscrittura cinematografica di testi letterari: il primo suo cortometraggio è infatti Cuore Rivelatore, ispirato all’omonimo testo della scrittore Edgar Allan Poe. Anche il suo primo lungometraggio “I ragazzi della via Pal” è tratto dalla letteratura, la fonte è infatti, il celebre testo dello scrittore ungherese Ferenc Molnár. Altri esperimenti dello stesso genere producono Le due vite di Mattia Pascal, tratto dal capolavoro di Pirandello, Il fu Mattia Pascal e i Picari tratto dal romanzo spagnolo del Cinquecento Lazarillo de Tormes.
Monicelli ha lavorato con gli attori che hanno fatto la storia del nostro cinema, da Alberto Sordi, a Vittorio Gassmann, a Marcello Mastroianni fino a Totò, protagonista dei primi film. L’ultima parte della sua produzione cinematografia lo vede impegnato in documentari e cortometraggi. L’ultimo lavoro è La Nuova Armata Brancaleone, del 2010, dove si scaglia contro i tagli alla cultura operati dal governo Berlusconi e invita i giovani alla ribellione. Proprio nel 2010, Monicelli debilitato da un cancro alla prostata si suicida, gettandosi nel vuoto dalla finestra della stanza del reparto di urologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma. Aveva 95 anni.
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