di Elvia Puglisi
In tempi di ricerca forsennata di un’occupazione (una qualsiasi, perché diciamocelo, non siamo tutti “choosy”), tra agenzie interinali ormai un tantino obsolete, annunci cartacei come ultima spiaggia e ricerche porta a porta con relativa consegna a mano dei CV, la rete sembra essere la risorsa più florida.
Tra siti di annunci online come Bakeka, Indeed, Subito.it e Kijiji, dove è possibile sia offrire che ricercare una determinata posizione lavorativa, si rivelano preziosi i cosiddetti social network professionali. Ma in cosa consistono e perché sono più utili dei social network classici? La differenza è una e basilare: sebbene anche su Facebook ci siano svariati gruppi e fanpage dedicate alle offerte di lavoro, si tratta sempre di correre un rischio, non sapendo bene chi si cela dietro quell’annuncio e quanto di vero ci sia scritto.
Social network come Linkedin, in primis, sono stati invece concepiti proprio a questo scopo, ovvero per mettere in contatto professionisti di varia provenienza lavorativa e permettere alle aziende, tramite gli addetti alle risorse umane, vale a dire i “recruiter”, di selezionare personale adeguato alle proprie esigenze. Dunque maggior sicurezza, possibilità di effettuare scremature a monte della ricerca dell’occupazione giusta e opportunità di mettersi in “vetrina”, aggiornando costantemente il proprio profilo con esperienze e competenze acquisite.
Ciò nonostante si è soliti sentir dire che la possibilità di trovare concretamente lavoro tramite piattaforme come Linkedin è leggenda. Gli esperti però la pensano diversamente. Stando, infatti, ad un’intervista rilasciata a Panorama da Mariano Corso, esperto di organizzazione e risorse umane e responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, sono quattro gli step fondamentali da seguire per trovare lavoro su Linkedin.
Innanzitutto la cura del proprio network professionale, della propria immagine e reputazione sul web. Questo è possibile tramite la scelta accurata della foto giusta e delle parole chiave utilizzate per comporre l’headline, ovvero la descrizione breve delle proprie competenze ed esperienze.
In secondo luogo è importante crearsi una giusta rete di contatti, agganciandosi a persone che lavorano nello stesso settore, sfruttando la regola dei “sei gradi di separazione”, con la quale si può arrivare ad ampliare la propria cerchia di professionisti con i quali interagire.
E’ importante inoltre mostrarsi attivi e presenti sul network, ecco il terzo punto, tramite commenti ad interventi altrui e post personali che ci permettano di farci conoscere meglio dalla rete.
Infine, Corso individua un punto fondamentale da molti trascurato: quello delle segnalazioni, vale a dire la conferma di competenze dei contatti della nostra rete, che permette di dare dei feedback sulle esperienze professionali altrui. Naturalmente il “favore” verrà ricambiato, così da generare una catena di “aiuti” virtuali molto utili.
La piattaforma Linkedin rappresenta ad oggi una realtà forte e produttiva, considerata il business social network per eccellenza, la rete professionale più grande al mondo, con i suoi 175 milioni di utenti. Ma prima di utilizzare questo network è importante seguire una serie di piccoli accorgimenti. Ad esempio è fondamentale avere un indirizzo email serio, che eviti nickname adolescenziali e ridicoli: nomecognome sarà sufficiente a rappresentare un buon biglietto da visita. Inoltre è buona norma avere un proprio sito o blog sul quale sia possibile reperire informazioni personali e professionali, utili alle aziende in fase di ricerca.
Anche il semplice profilo Facebook non va preso sottogamba: una foto profilo che metta in ridicolo, una serie di post sgrammaticati o troppo superficiali, potrebbero mettere seriamente in discussione la propria professionalità agli occhi dei recruiter. Insomma curare la propria immagine virtuale prima di quella reale pare sia la strada giusta per trovare lavoro nel terzo millennio. Ai posteri la conferma.
Tra siti di annunci online come Bakeka, Indeed, Subito.it e Kijiji, dove è possibile sia offrire che ricercare una determinata posizione lavorativa, si rivelano preziosi i cosiddetti social network professionali. Ma in cosa consistono e perché sono più utili dei social network classici? La differenza è una e basilare: sebbene anche su Facebook ci siano svariati gruppi e fanpage dedicate alle offerte di lavoro, si tratta sempre di correre un rischio, non sapendo bene chi si cela dietro quell’annuncio e quanto di vero ci sia scritto.
Social network come Linkedin, in primis, sono stati invece concepiti proprio a questo scopo, ovvero per mettere in contatto professionisti di varia provenienza lavorativa e permettere alle aziende, tramite gli addetti alle risorse umane, vale a dire i “recruiter”, di selezionare personale adeguato alle proprie esigenze. Dunque maggior sicurezza, possibilità di effettuare scremature a monte della ricerca dell’occupazione giusta e opportunità di mettersi in “vetrina”, aggiornando costantemente il proprio profilo con esperienze e competenze acquisite.
Ciò nonostante si è soliti sentir dire che la possibilità di trovare concretamente lavoro tramite piattaforme come Linkedin è leggenda. Gli esperti però la pensano diversamente. Stando, infatti, ad un’intervista rilasciata a Panorama da Mariano Corso, esperto di organizzazione e risorse umane e responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, sono quattro gli step fondamentali da seguire per trovare lavoro su Linkedin.
Innanzitutto la cura del proprio network professionale, della propria immagine e reputazione sul web. Questo è possibile tramite la scelta accurata della foto giusta e delle parole chiave utilizzate per comporre l’headline, ovvero la descrizione breve delle proprie competenze ed esperienze.
In secondo luogo è importante crearsi una giusta rete di contatti, agganciandosi a persone che lavorano nello stesso settore, sfruttando la regola dei “sei gradi di separazione”, con la quale si può arrivare ad ampliare la propria cerchia di professionisti con i quali interagire.
E’ importante inoltre mostrarsi attivi e presenti sul network, ecco il terzo punto, tramite commenti ad interventi altrui e post personali che ci permettano di farci conoscere meglio dalla rete.
Infine, Corso individua un punto fondamentale da molti trascurato: quello delle segnalazioni, vale a dire la conferma di competenze dei contatti della nostra rete, che permette di dare dei feedback sulle esperienze professionali altrui. Naturalmente il “favore” verrà ricambiato, così da generare una catena di “aiuti” virtuali molto utili.
La piattaforma Linkedin rappresenta ad oggi una realtà forte e produttiva, considerata il business social network per eccellenza, la rete professionale più grande al mondo, con i suoi 175 milioni di utenti. Ma prima di utilizzare questo network è importante seguire una serie di piccoli accorgimenti. Ad esempio è fondamentale avere un indirizzo email serio, che eviti nickname adolescenziali e ridicoli: nomecognome sarà sufficiente a rappresentare un buon biglietto da visita. Inoltre è buona norma avere un proprio sito o blog sul quale sia possibile reperire informazioni personali e professionali, utili alle aziende in fase di ricerca.
Anche il semplice profilo Facebook non va preso sottogamba: una foto profilo che metta in ridicolo, una serie di post sgrammaticati o troppo superficiali, potrebbero mettere seriamente in discussione la propria professionalità agli occhi dei recruiter. Insomma curare la propria immagine virtuale prima di quella reale pare sia la strada giusta per trovare lavoro nel terzo millennio. Ai posteri la conferma.
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