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Il complesso monumentale della Reggia di Portici |
Immaginate di trovarvi di fronte ad un complesso monumentale di inestimabile valore, dove, fra l’altro, esistono testimonianze del soggiorno sia di papa
Pio IX che di
Amadeus Mozart.
Immaginate di calpestare anni di storia, circondati dal verde dei
boschi e dei
giardini all'inglese e poi di perdervi in
costruzioni maestose che vi ricordano il tempo glorioso dei Borbone.
Immaginate di visitare stanze ricche di
testimonianze e di storie di vita, sopravvissute all'oblio dei secoli, di poter vedere ortaggi, legumi e piante, sapientemente catalogati per specie e provenienza o di poter sfogliare antichi libri di
botanica, alcuni risalenti addirittura al '700.
Il tutto assaporando l'odore della storia che vi circonda e vi avvolge. Parliamo della
Reggia di Portici, una delle quattro residenze costruite da
Carlo III di Borbone, che unitamente al parco e agli altri edifici del ‘700 in esso dislocati, rappresenta
uno dei siti borbonici di maggior pregio ed interesse.
La Reggia, che oggi accoglie il polo universitario di Agraria della
Federico II e i
“Musei delle Scienze Agrarie - MUSA”, si presenta come una struttura dalle enormi potenzialità, e che potrebbe diventare, senza dubbio, il principale attrattore dell'intera area ovest della città metropolitana di Napoli.
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Un reperto del Centro Museale |
Il complesso, venne acquistato nel
1871 dalla
Provincia di Napoli, che ne è ancora proprietaria, con l’espresso compito di collocarvi la Scuola superiore di Agricoltura, istituita poi nel 1872. All'epoca, la realizzazione del nuovo palazzo reale fu da stimolo per la costruzione di numerose altre dimore storiche nelle vicinanze, le cosiddette
ville Vesuviane del Miglio d'oro, ovvero
122 dimore dislocate tra
Portici, Ercolano, S. Giorgio a Cremano, Barra, San Giovanni a Teduccio e Torre del Greco, nate al fine di ospitare la corte reale.
La recente costituzione da parte dell’Università Federico II di Napoli di un Centro Museale, il MUSA, integrato con l’
Herculanense Museum, allestito dalla Soprintendenza in alcune sale del piano nobile della Reggia, ha reso possibili nuovi scenari di valorizzazione e di fruizione pubblica del sito reale, oltre al mantenimento delle sue funzioni didattiche come sede universitaria.
Di grande fascino sono sicuramente il
salottino Luigi XIV, l'appartamento di
Carolina Bonaparte e l'intero polo museale che accoglie importanti testimonianze e rari manufatti e attrezzi agricoli perfettamente conservati nel tempo. L’
Orto botanico e il
bosco poi contribuiscono a rendere il sito ancora più suggestivo.
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Una delle facciate della Reggia da restaurare |
Per favorire dunque, la salvaguardia, la valorizzazione ed assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica di un sito di incantevole bellezza quale quello di Portici, è doveroso innanzitutto
sbloccare i fondi per il
recupero e il restauro delle facciate della Reggia che, ad oggi, risultano completamente rovinate nonché pericolose per la pubblica incolumità. E si potrebbe cominciare magari con l'inserire la stessa nell'elenco dei siti da valorizzare in quanto dimore borboniche. Potrebbe essere il primo importante passo per un progetto di più ampio respiro. Tale operazione, in realtà, risulta necessaria per garantire la
sicurezza degli studenti che frequentano quotidianamente le strutture del Dipartimento di Agraria e di tutti le persone che ogni giorno si recano nel sito borbonico. Dopo aver attivato un processo di riqualificazione del sito, si potrebbe ragionare seriamente, inoltre, sull’opportunità di potenziare e valorizzare l’attuale attività museale, associando, al Museo Herculanense virtuale, la realizzazione di un
museo archeologico reale, che potrebbe accogliere i reperti provenienti dagli scavi di Ercolano, attualmente depositati nei locali sotterranei del Museo Archeologico Nazionale.
Le idee e i progetti insomma, di certo non mancano, l'importante è cominciare ad attuare seriamente una
politica del fare, che si occupi concretamente di migliorare la vita dei cittadini, anche attraverso la progressiva valorizzazione di strutture pubbliche storiche che, se correttamente utilizzate, potrebbero ben alimentare l'economia cittadina.
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