di Germana Guidotti
“Che gli altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto”. Con queste parole lo scrittore argentino Jorge Luis Borges pone l’accento sul potere e sull’importanza straordinaria che da sempre riveste la lettura: serbatoio inesauribile da cui attingere storie, conoscenze, concetti, lessico, teorie, informazioni.
Leggere libri, si sa, è un processo costantemente additivo, ossia che aggiunge, accresce sempre qualcosa, oltre che produttivo. Amplia gli orizzonti personali: culturali, morali, sociali. Genera aspettative. Mette in moto l’immaginazione, la fantasia.
"Farmacia" letteraria |
Fatto sta che in tutti questi frangenti la lettura resta connotata pur sempre per la sua finalità educativa-pedagogica-edificante.
Studi di matrice anglosassone, tuttavia, da anni hanno ormai comprovato e messo in risalto quanto leggere abbia anche scopi terapeutici. Basti pensare che in Inghilterra la “Book therapy”, la “terapia dei libri”, o meglio “la terapia coi libri”, che si basa sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude, viene a tutti gli effetti riconosciuta dal National Health Service, il servizio sanitario inglese. Tale disciplina, sostanzialmente, concepisce il libro come uno strumento attraverso il quale “curare” l’ansia, soprattutto quella da rientro post-vacanze estive. Secondo un esperto su tre, leggere rappresenta il miglior antidoto in tal senso perché aiuta a fantasticare, a trovare nuovi stimoli creativi e perché no, a trovare conoscenza e crescita personale.
Psicologi, critici, esperti del settore, ma anche sociologi e docenti universitari concordano quasi all’unanimità (7 su 10 raccomandano la “Book therapy”) nell’affermare che le pagine di un libro, cartaceo o digitale che sia non importa, aiutino a sconfiggere lo stress causato dalla routine lavorativa quotidiana, e aprano la mente tenendola sì, ovviamente, in allenamento, ma sgomberandola dallo stress, lasciando spazio a positività e distensione.
Tra i generi antistress per antonomasia figurano in primis i gialli, seguiti dai romanzi rosa, dai saggi legati al benessere e dai libri di avventura. In ogni caso, l’effetto immediato è senza dubbio benefico: il recupero del buonumore, che risulta nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto se le scelte ricadono su letture e generi che assecondano i propri gusti letterari.
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