venerdì 25 settembre 2015

Da Napoli importanti novità terapeutiche nella lotta ai tumori

di Luigi Rinaldi

Dal 9 al 12 settembre scorso, a Napoli, presso l’Hotel Royal – Continental, si è tenuto il 38° Congresso della Società Italiana di Chirurgia Oncologica, presieduto dai dottori Paolo Delrio e Francesco Izzo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, “Fondazione G. Pascale”. 

Al centro del dibattito, i profondi cambiamenti chirurgici e terapeutici nell’approccio alla malattia tumorale. Per tanti anni, le persone affette dal cancro, erano tristemente consapevoli di dover affrontare una dura e dolorosa battaglia dall’esito negativo quasi scontato. 

La ricerca scientifica
Oggi, come esposto dai massimi esperti presenti al Congresso, il paziente oncologico può e deve guardare al suo futuro con rinnovato ottimismo, essendo aumentate, in modo esponenziale, le possibilità di guarigione e, soprattutto, di una migliore qualità di vita. Gli sforzi profusi da tanti giovani ricercatori, spesso anche italiani, stanno producendo risultati davvero impensabili. 

Le novità più significative si annoverano nella terapia dei tumori solidi, dalla mammella al retto, dal polmone al fegato, quelli che, purtroppo, contano anche il maggior tasso di mortalità. Recenti studi di biologia molecolare hanno permesso di tracciare un dettagliato profilo molecolare delle neoplasie, attraverso l’analisi della differente espressione dei geni coinvolti e delle proteine da essi prodotte. Sotto il profilo clinico – terapeutico, questa nuova importante scoperta può consentire di personalizzare le cure secondo la struttura biomolecolare del tumore, utilizzando farmaci in grado di bersagliare le singole molecole alterate, responsabili della crescita e diffusione incontrollata delle cellule tumorali. 

Questi nuovi farmaci, da soli o in combinazione con le terapie già in uso, agiranno direttamente sul tumore, risparmiando, pertanto, le cellule sane, con conseguente minore tossicità per l’intero organismo e modesta insorgenza di effetti indesiderati anche nel caso di impiego prolungato nel tempo. La farmacologia biomolecolare rappresenta quindi, allo stato attuale, una delle strategie più incoraggianti per lotta contro il cancro. 

Come più volte affermato dal noto oncologo, Umberto Veronesi, il traguardo da raggiungere nella cura dei tumori deve essere quello di rendere il cancro, ove non sia possibile guarirlo, una malattia cronica, per la quale ci si cura per tutta la vita, come accade per il diabete o l’ipertensione. La speranza è che questi nuovi farmaci creati dalle conoscenze della genetica possano aiutare a progredire su questa strada e che gli stessi siano sostenibili dal Sistema Sanitario Nazionale. 

Medici impegnati in un intervento
Non poteva mancare, poi, al centro del dibattito dei chirurghi oncologici, la annosa questione del rapporto alimentazione – cancro. Un'alimentazione sana, in grado di prevenire sia le malattie cardiovascolari che quelle neoplastiche, implica una dieta povera di grassi e proteine animali e ricca di cibi contenenti vitamine e fibre. Privilegiare nella scelta di cereali, pane, pasta e riso quelli integrali e associarli sempre a una modica quantità di legumi. Un'alimentazione di questo tipo protegge soprattutto il colon-retto, ma estende i suoi benefici anche ad altri organi. Nella frutta e nella verdura, infatti, oltre alle fibre, si trovano molte vitamine e altri componenti dal potere antiossidante, pensiamo alla vitamina C ed alla vitamina E, al selenio ed allo zinco, capaci di neutralizzare i radicali liberi dannosi per l'organismo. E’ opinione comune di tutti i medici che la principale forma di prevenzione per la lotta al cancro va fatta a tavola, privilegiando le pietanze tipiche della dieta mediterranea. Come si suol dire prevenire è meglio che combattere.

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