venerdì 25 settembre 2015

Il Rione Sanità nelle opere di Eduardo

di Antonio Lepre

Tutti conoscono il Rione Sanità per essere stato il quartiere dove è nato e vissuto Antonio De Curtis, oppure dove è nato ed è stato battezzato Sant’Alfonso Maria dei Liguori o dove è morto il romanziere Francesco Mastriani, oggi molto poco ricordato. 

Eduardo De Filippo
Il Rione Sanità compare anche in diverse opere di Eduardo De Filippo, talvolta semplicemente come sfondo alla vicenda, con la sua sfera popolare e con i suoi personaggi tipici della zona, in altri contesti, invece, è addirittura il quartiere a fare da protagonista, o da co-protagonista all’opera. Naturalmente, il primo testo di Eduardo che salta alla mente è “Il Sindaco del Rione Sanità”, la vicenda bene o male la conoscono tutti, quella di Don Antonio Barracano che dirige il rione con una legge dai dettami camorristici. In quest’opera il rione stesso è l’anima pulsante del discorso di Eduardo, quell’ambiente che ha creato l’abbruttimento nella popolazione del posto, che non ha Stato, che non ha Legge, che non ha Giustizia alla quale rivolgersi perché manca di istruzione. Il Rione Sanità è così l’esempio palese, secondo Eduardo, di come chi ha amministrato ha fallito. E mi verrebbe da fare un parallelismo con i tempi che corrono. 

Non tutti sanno che l’opera è stata trasportata anche al cinema, per la regia di Ugo Fabrizio Giordano, con il titolo “Il Sindaco”, dove a fare la parte di Antonio Barracano era Anthony Quinn, ma qui il Rione Sanità scompare perché vi è trattata la mafia americana e non più quella camorra di quartiere che Eduardo aveva scritto. 

Il Rione Sanità
Altro testo di Eduardo dove compare il quartiere Sanità, questa volta in modo meno palese, è “Le Voci di Dentro”: per chi non se ne fosse accorto, dacché ci sono poche frasi che fanno capire l’ambientazione, basti ricordare il terzo atto quando Eduardo dice al portiere di andare dietro al palazzo a Vico Lammatari, ed il Vico Lammatari è proprio una strada secondaria che congiunge piazza Sanità a via Sanità. Ma anche “Questi Fantasmi” è riconducibile al Rione Sanità. Basti pensare, infatti, al Palazzo dello Spagnuolo o ad altri palazzi del Cinquecento/Seicento del quartiere, dove voci di secoli raccontano la presenza di fantasmi, monacielli, belle ‘mbriane o vergini morte suicide che si aggirano tra le stanze. E una di queste storie potrebbe essere proprio quella che il portiere racconta a Pasquale Lo Jacono, ossia quella del principe Los Rios.

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