giovedì 10 dicembre 2015

Il lavoro al servizio del bene comune. L’ iniziativa della Curia per non perdere la speranza

di David Lebro

La Costituzione italiana è chiara: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere una attività o una funzione che concorre al progresso materiale e spirituale della società”. E ancora: “Lo Stato tutela il lavoro in tutte le sue forme, cura e migliora la formazione professionale dei lavoratori”. L’occupazione prima di tutto insomma. Eppure facendo i conti con la realtà non sembra essere così. Specialmente al Sud, dove il tasso di disoccupazione è ancora molto preoccupante. Ecco perché il tema del lavoro deve continuare ad essere sempre al centro del dibattito pubblico cittadino ed iniziative importanti, come quella promossa nei giorni scorsi dalla Curia arcivescovile di Napoli, in un luogo simbolico come quello della Stazione Marittima partenopea, devono fungere da monito e da stimolo per continuare a favorirlo, incentivarlo e difenderlo.

Il relatori dell'incontro
L’incontro "Il Lavoro al servizio del bene comune”, che rientra nei “Dialoghi con la città” che il Cardinale Crescenzio Sepe tradizionalmente tiene nel periodo di Avvento, ha visto la partecipazione, tra gli altri, anche dell’Ammiraglio Arturo Faraone, del Vicario episcopale per la cultura della diocesi di Napoli, Monsignor Adolfo Russo, del Presidente nazionale del CNR, Luigi Nicolais, e del Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso. L’obiettivo, come ha precisato lo stesso Sepe nel corso del suo intervento nella splendida cornice della sala Abside del Terminal di Napoli, è quello di ricordare come “la mancanza di lavoro sia il problema dei problemi, il dramma che investe tante famiglie che si trovano all’improvviso senza la possibilità di tirare avanti”.

L'Amministrazione comunale e metropolitana, dal canto suo, ha sempre cercato di dare il suo contributo, basti pensare alle recenti assunzioni dei lavoratori dell'ex Bagnoli Futura nelle Partecipate del Comune di Napoli che hanno scongiurato dolorosi licenziamenti, allo scorrimento delle graduatorie degli idonei all'ultimo concorso Formez, alla stabilizzazione degli LSU. E ancora alla battaglia portata avanti per l'assunzione delle maestre precarie o all'assorbimento di tanti lavoratori dell'ex provincia, oggi Città metropolitana, nella difficile transizione della riforma Delrio. Insomma, l'impegno a mantenere i livelli occupazionali e a favorire maggiori opportunità per tutti i lavoratori, in primis per i giovani, c'è e continuerà ad essere sempre forte. Anche se, come in tutte le cose, si può e si deve fare di più.

La strada maestra però, come ha sottolineato anche il Cardinale, deve essere sempre quella del confronto e del dialogo, perchè proprio la situazione di commissariamento in cui versa ancora il Porto di Napoli, emblema dei limiti della scarsa sinergia istituzionale che rallenta ogni iniziativa di programmazione e sviluppo, deve far riflettere sul fatto che solo con la condivisione delle scelte e la collaborazione si può realmente trasformare tempestivamente l'impegno in azione.

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