martedì 22 dicembre 2015

Sanità Campania: si indaga su maxi truffa

50 sospettati di intascare doppia indennità.

di Danilo D'Aponte

È di 50 indagati il numero degli iscritti ai registri, per truffa allo Stato, 43 funzionari e 7 dirigenti delle ASL regionali.

Avrebbero intascato una doppia indennità, dal 2005, per oltre 10 milioni di euro, questo è a quanto ammonta il danno erariale provocato dalla maxi truffa scoperta dalla Guardia di Finanza. Il tutto è stato scoperto a pochi giorni dall’annuncio del governatore della Regione, Vincenzo De Luca, di una "rivoluzione" nel settore che, a suo dire, dovrebbe evitare che tanti cittadini vadano a curarsi al nord, creando "un passivo di 300 milioni all’anno per la sanità campana".
Tra le novità anche l’istituzione di un ufficio ispettivo con "una task force" che, come scritto sulla sua pagina Facebook: «effettuerà ispezioni nelle strutture sanitarie in cui attualmente non c’è alcun tipo di controllo».

I controlli dei reparti del Comando regionale campano della Guardia di finanza, su delega del sostituto procuratore generale della Corte dei Conti della Campania, Marco Catalano, sono partiti dai documenti dell’Asl Napoli 1, concentrandosi maggiormente sulle buste paghe, permettendo così di scoprire l'illecito sulle indennità "omnicomprensive", poi abolite. Eppure, stando alle indagini, i medici avrebbero continuato a percepire in busta paga sia la nuova che la vecchia indennità.

Per quanto l’inchiesta abbia preso il via dall’Asl di Napoli, è subito emerso dalle verifiche della polizia tributaria che il sistema del "doppio riconoscimento", e delle relative somme "a nero" era esteso a molte aziende sanitarie della Campania. Infatti, le indagini sono state estese a tutto il territorio regionale, dando mandato ai nuclei di polizia tributaria competenti. È stata così scoperto il proverbiale "Vaso di Pandora", che attendeva di essere scoperchiato dal 2005. 
La Procura contesta, a titolo di dolo o colpa grave, ai 50 indagati la responsabilità di un danno erariale di circa 10 milioni e 113 mila euro. Una somma considerevole per la Regione, che continua ad arrancare per fare quadrare i conti nel settore sanità, tra inchieste e disservizi. Secondo i dati dei rapporti del Ministero della Salute, pubblicati nei giorni scorsi, per quanto concerne i livelli essenziali di assistenza e sull’efficienza del servizio sanitario nazionale, la Campania resta agli ultimi posti, seguita solo dalla Puglia, a cui spetta la maglia nera.

Insomma, se ne deduce un quadro che assume i contorni della tragicommedia e, volendo essere maligni, si potrebbe dire che, oltre al danno (la mancanza di controlli sulla gestione della sanità), come constatato da De Luca, ci mancava solo la beffa, che è anche cara.

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