di Antonio Cimminiello
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Il Consiglio Regionale della Campania |
Efficienza ed economicità rappresentano i corollari di quell’imparzialità e buon andamento cui deve continuamente improntarsi l’azione della Pubblica Amministrazione secondo il dettato dell’art. 97 della Costituzione Italiana. Non sempre, tuttavia, è agevole conciliare l’esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica con la necessità dell’esistenza di apparati burocratici veramente in grado di ovviare ai propri obiettivi istituzionali. In tale direzione sembra porsi la recente decisione adottata dalla Regione Campania, annunciata dal governatore Vincenzo De Luca, finalizzata primariamente al taglio dei cosiddetti “enti inutili”.
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La sede dell'ARSAN al Centro Direzionale di Napoli |
L’obiettivo della maggiore efficienza viene perseguito altresì con il ricorso a meccanismi direzionali più snelli e moderni, come ad esempio il ricorso ad holding per la gestione delle partecipazioni della Regione Campania in ben 30 fondazioni o ancora l’accorpamento di parchi metropolitani e regionali. Infine, nell’ottica di una crescente economicità, l’intervento diretto sul vituperato ambito delle consulenze, costate la cifra astronomica di 8 milioni di euro tra il 2010 ed il 2015 e spesso richieste in situazioni davvero paradossali (si pensi ai 3 milioni di euro così spesi dall’EAV, ente in proverbiale dissesto finanziario), le quali saranno ridotte del 90 per cento, oltre al risparmio superiore ai 3 milioni di euro che dovrà derivare dalla liquidazione degli Enti Provinciali per il Turismo.
E significativa risulta essere anche la scelta di tagliare di circa 200.000 euro il budget annualmente assegnato all’Ufficio di Rappresentanza della Regione Campania operante in Bruxelles, a fronte di un importo originario pari a 300.000 euro, segno della volontà di “mettere mano alla macchina burocratica, liberandoci di oneri inutili”, parole dello stesso De Luca. Si attendono a questo punto le misure attuative necessarie per realizzare le finalità sopra illustrate, ma già l’esistenza di un preciso “masterplan” che non immagini per il futuro una semplice scure sui conti pubblici per ora non può che essere salutata positivamente.
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