di David Lebro
I lavori di riqualificazione dell’area di piazza Garibaldi, la principale porta di accesso alla città di Napoli, porteranno a dei cambiamenti davvero significativi sia dal punto di vista urbanistico, che nel modo in cui la stessa piazza, ogni giorno, viene fruita da migliaia di cittadini e turisti. Un flusso enorme di persone, costantemente in aumento, grazie alla presenza della Stazione Centrale, della Circumvesuviana e delle due linee della metropolitana cittadina. Il progetto, a firma dell’architetto parigino Dominique Perrault, in realtà, è cominciato ben anni prima, nel lontano 2004, ma con l’inaugurazione della cosiddetta “piazza ipogea” e del sottopasso di collegamento tra la stazione della metro Linea 1 -aperta ufficialmente al pubblico nel dicembre del 2013- e la stazione delle Ferrovie, avvenuta lo scorso 24 aprile 2015, infatti, il nuovo corso sembra ormai segnato. Tuttavia, per una riqualificazione completa dell’area, sono necessari ancora diversi interventi strutturali, soprattutto nelle arterie secondarie che, per il momento sono escluse da qualsiasi progetto di restyling.
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Piazza Garibaldi |
E’ a dir poco vergognoso, infatti, che nei lavori che si stanno realizzando a piazza Garibaldi per adeguare la zona circostante al nuovo assetto urbano e viario che sta prendendo forma, in linea anche con le esigenze della stazione e dello snodo metropolitano, non siano state minimamente contemplate le strade adiacenti, che continuano a riversare in uno stato di profondo abbandono e totale degrado. E’ assurdo, inoltre, che a differenza di quanto fatto per le stazioni della metropolitana in altre zone della città, come Materdei, Toledo e Cavour tanto per citarne alcune, nella zona di piazza Garibaldi, in particolare nella parte adiacente alla porzione della piazza già terminata, ovvero quella relativa alla fermata della linea 1 e alla prospiciente galleria commerciale, né la Dirigente del servizio Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità del Comune di Napoli, Serena Riccio, né l’Assessore al ramo Mario Calabrese, abbiano predisposto, o almeno programmato, alcun intervento per le strade adiacenti. Parliamo di via Pica, via Ricciardi, via Spaventa e via Castromediano, che continuano a presentare notevoli problemi per la sicurezza dei cittadini e continui disagi per gli esercizi commerciali che insistono in quella zona.
Marciapiedi divelti, manto stradale dissestato, carotaggi e un sistema di viabilità letteralmente allo sbando, infatti, sono solo alcuni dei tanti problemi che affliggono i residenti e i commercianti, che dopo anni di disagi subiti si ritrovano a non aver avuto nessun ristoro dei danni provocati dai lavori. Sono ormai anni che questa situazione viene portata all’attenzione delle autorità competenti e a questo punto non si può far altro che pensare che si continua ad agire senza prevedere una riqualificazione ragionata, strutturata e complessiva dell’area in questione. Il gruppo “La città-Campania Domani” al Consiglio comunale ha anche trasmesso una nota al sindaco de Magistris per sollecitare un intervento urgente sulle figure competenti e per porre rimedio alla incompletezza delle opere effettuate, in quanto non è possibile immaginare che nel 2016 esistano ancora zone di serie A e zone di serie B.
Marciapiedi divelti, manto stradale dissestato, carotaggi e un sistema di viabilità letteralmente allo sbando, infatti, sono solo alcuni dei tanti problemi che affliggono i residenti e i commercianti, che dopo anni di disagi subiti si ritrovano a non aver avuto nessun ristoro dei danni provocati dai lavori. Sono ormai anni che questa situazione viene portata all’attenzione delle autorità competenti e a questo punto non si può far altro che pensare che si continua ad agire senza prevedere una riqualificazione ragionata, strutturata e complessiva dell’area in questione. Il gruppo “La città-Campania Domani” al Consiglio comunale ha anche trasmesso una nota al sindaco de Magistris per sollecitare un intervento urgente sulle figure competenti e per porre rimedio alla incompletezza delle opere effettuate, in quanto non è possibile immaginare che nel 2016 esistano ancora zone di serie A e zone di serie B.
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