mercoledì 20 gennaio 2016

Reggia di Portici: necessaria attenzione del Ministro Franceschini per la sua valorizzazione

di David Lebro

L'attenzione che il Governo nazionale sta riservando ai Siti Reali e le residenze Borboniche della Campania è senza dubbio apprezzabile ed ammirevole. Il riferimento è, in primis, alla Reggia di Caserta -che con l'acquedotto Carolino ed il complesso di San Leucio, è inserita nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco- per la quale, come ha dichiarato lo stesso Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, è stato previsto un investimento iniziale di oltre 30 milioni di euro. E a cui potrebbero aggiungersi poi altri 50 milioni, provenienti dal “piano strategico attrattori culturali” che sarà definito quest'anno. Stesso interesse è riservato ad altre strutture di rilevante valore artistico e culturale, come la Biblioteca dei Girolamini e la Reggia di Carditello, per non parlare dei siti archeologici di consolidata fama internazionale presenti nell'area vesuviano-costiera. Non a caso la riforma dell'ENIT, fortemente voluta dallo stesso Franceschini, consentirà di svolgere il ruolo di promozione, del sistema Paese Italia, all'estero.
La Biblioteca dei Girolamini
In tale ottica è opportuno ricordare però, anche l'azione di valorizzazione che la Città Metropolitana di Napoli ha avviato a vantaggio della Reggia di Portici, sito reale borbonico di enorme bellezza e dall’indiscusso valore storico, artistico e monumentale. L’obiettivo finale è sviluppare il notevole potenziale attrattivo della Reggia, attraverso l'inserimento della stessa nel “Circuito Storico dei Siti Reali Borbonici”, riconosciuto dall’Associazione per i Siti reali e le residenze borboniche, compulsando allo stesso tempo la candidatura al riconoscimento nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco. A tal fine, l’Ente di piazza Matteotti, dopo aver segnalato la presenza di diversi abusi edilizi all'interno del Sito, ha subito invitato gli uffici preposti ad assumere tutte le iniziative utili al ripristino dello stato dei luoghi e all'affermazione del principio di legalità. Successivamente, il Consiglio Metropolitano ha inserito, nel bilancio di previsione 2015, l'intervento relativo al restauro conservativo delle facciate della Reggia prospicienti la Via Università, che versavano in una condizione di profondo degrado, per un importo di € 2.100.000,00. Di seguito, si è iniziato un iter tecnico-amministrativo, che si è concretizzato, nella stesura di una importante delibera di indirizzo, la 192 del 2.10.2015, avente ad oggetto “Reggia di Portici: progetti e programmi per la valorizzazione del sito borbonico”, successivamente approvata. All’interno della delibera, preso atto che negli anni scorsi l’ex Provincia (oggi Città Metropolitana) ha già finanziato e realizzato, con fondi propri, alcuni interventi di restauro, e chiarito che la stessa ha già predisposto diversi progetti (restauro conservativo dello Scalone monumentale e di alcune sale della Reggia; restauro del Bosco Inferiore; restauro dell'Emiciclo; restauro del Teatrino di Corte; realizzazione della Pinacoteca della Città Metropolitana e il piano di Comunicazione per la Promozione e l'Offerta Integrata del patrimonio culturale esistente nell'area vesuviano-costiera), è stato rilevato che la complessità e l’onerosità del programma di intervento comporta la necessità di un’articolata azione che coinvolga autorità Comunali, la Regione Campania e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ai quali si intende chiedere l’ammissione ai finanziamenti europei attraverso la candidatura dei progetti alla programmazione POR Campania 2014/2020 ed ai finanziamenti previsti nell’ambito del progetto “Grande Pompei”.

Numerosi sono dunque i progetti, le iniziative e gli interventi che la Città Metropolitana sta promuovendo ed intende promuovere per dare maggiore visibilità al Sito borbonico, ma senza l’attenzione e il supporto del Ministero del Beni Culturali, come insegna “la storia della Reggia di Caserta”, sarà difficile dare maggior lustro e prestigio alle opere presenti nel nostro territorio e nella nostra Regione. Quella stessa regione che proprio Franceschini ha definito unica dal punto di vista del patrimonio d'arte, archeologia, bellezze naturali e creatività.

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