di Antonio Ianuale
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Maurizio Scaparro |
Il regista e critico teatrale
Maurizio Scaparro porta sulla scena napoletana una delle pièce più famose nel mondo,
“Aspettando Godot”, celebre testo del drammaturgo irlandese
Samuel Beckett. Dopo il grande successo di critica e pubblico nelle rappresentazioni di Milano, Trento e Catania, il regista romano inizia questo 2016 facendo tappa prima a Roma al teatro Parioli Peppino de Filippo e subito dopo a
Napoli, ospite del Teatro Nuovo.
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Il testo |
“Aspettando Godot” è stato scritto nel 1952 in lingua francese con il titolo di
“En attendant Godot”, l’anno dopo è andato in scena a Parigi al Théatre de Babylone. Beckett lo tradusse in lingua inglese nel 1954. “Aspettando Godot” è una
tragicommedia costruita intorno alla condizione dell’attesa. L’attesa di Godot, ma anche l’attesa di qualcosa, che spinge gli uomini ad agire, condizionandone i comportamenti. Il testo è diviso in due atti, sulla scena si alternano due coppie: Estragone e Wladimiro che attendono l’arrivo del signor Godot e Lucky e Pozzo, un proprietario terriero e il suo servo, legati da una corda che ne sottolinea l’indissolubile legame. Il protagonista principale non è mai presente sulla scena, quindi non può essere considerato come un personaggio.
Ma allora
chi è Godot? Lo stesso Beckett non ha mai chiarito questo punto, dichiarando:
“se avessi saputo chi è Godot l’avrei scritto nel copione“. Molte interpretazioni critiche si sono avvicendate, ma è impossibile ancora oggi avere delle certezze in merito. Una delle interpretazioni più suggestive è quella che vedrebbe Godot come la rappresentazione di Dio, infatti nella lingua inglese Dio si traduce con God, e la desinenza “ot” rappresenterebbe il punto finale. Altre rivisitazioni vedono nel “signor Godot” la personificazione della Fortuna, del Destino, della Morte. Da un punto di vista strettamente linguistico, Godot può essere considerato un comune cognome francese, la lingua utilizzata da Beckett. Inoltre, a Parigi, nel IX arrondissement, si può addirittura passeggiare per Rue Godot de Mauroy. Proprio questi interrogativi hanno stimolato
Scaparro che nelle note di regie scrive:
“Sento il peso, la responsabilità e l'emozione di mettere in scena per la prima volta un testo di Samuel Beckett e in particolare “Aspettando Godot”. Rileggo questo testo oggi e mi colpisce profondamente per le sue radici collegate alla millenaria e senza confini Cultura Europea, che noi stiamo colpevolmente dimenticando. Quelle creature deboli e immortali come Estragone e Vladimiro (e come Pozzo e Lucky), che vivono in una terra desolata aspettando Godot, che non arriverà mai, vivono in un lontano e vicino (a loro e a noi) '900 nel ricordo romantico di una Tour Eiffel che resiste come immagine e nell’aridità di un presente che esclude loro e quelli che vorrebbero cantare, ballare, parlare, vivere”. Prodotto dal teatro Carcano di Milano, Aspettando Godot ha per protagonisti gli attori
Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera e Michele Degirolamo. Le scene sono firmate da
Francesco Bottai, i costumi da
Lorenzo Cutùli. Andrà in scena al Teatro Nuovo dal 27 al 31 gennaio.
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La locandina dello spettacolo |
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