venerdì 26 febbraio 2016

Biblioteca dei Girolamini a Napoli: un patrimonio artistico da salvare

di Antonio Ianuale


Un patrimonio culturale dal valore inestimabile, un luogo che trasuda storia che deve essere salvaguardato con lo sforzo e l’impegno di tutti. Questo rappresenta la Biblioteca dei Girolamini, la più grande e antica di Napoli, alla ribalta della cronaca nazionale per il furto di alcuni dei suoi volumi nel 2012. La Procura dispose il sequestro della struttura nell’ambito dell’inchiesta che vide prima indagato e poi condannato a sette anni l’allora direttore Massimo De Caro. Alcuni di quei volumi sono stati recuperati e riportati a casa, anche grazie alla collaborazione della Procura tedesca: infatti nel febbraio del 2015 sono stati recuperati a Monaco, libri rubati a diverse biblioteche italiane, tra i quali quelli di Copernico e Galileo sottratti proprio alla Biblioteca dei Girolamini.

La biblioteca ancora sotto sequestro è stata riaperta, ma solo per poche ore nell’ottobre scorso, e soltanto per pochi spazi. Adesso arriva l’impegno del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, che in una sua visita a Napoli ha sottolineato l’impegno del Ministero: "Firmerò subito il provvedimento. Questo tempio della cultura, della bellezza e della storia italiana ha grandissime potenzialità e merita di essere valorizzato. L'unica persona alla guida è la soluzione giusta per curare la ferita di questi scaffali vuoti. E' un nuovo inizio dopo una storia di una violenza inaudita. Il complesso monumentale non deve essere più diviso né avere diversi riferimenti in diverse parti del ministero. Avrà un unico direttore che manterrà naturalmente separate tutte le competenze che servono per la biblioteca, la pinacoteca".

Mobilitazione anche della società civile, con l’associazione Amici della Biblioteca dei Girolamini che, il 25 gennaio scorso, ha organizzato la prima assemblea pubblica per sensibilizzare l’opinione pubblica, cercando di incrementare il numero degli iscritti, avviando altresì una sottoscrizione collettiva per richiedere il restauro dei tanti volumi recuperati.
Il complesso monumentale dei Girolamini
Cultura ma anche storia nel recupero di una struttura sorta nel lontano 1586, per opera dell’architetto Giovanni Antonio Dosio, per poi essere quasi del tutto restaurata nel 1780 da Ferdinando Fuga. La biblioteca fa parte dell’omonimo complesso monumentale, che include anche una chiesa in stile barocco e un convento su cui aleggia una misteriosa ed affascinante leggenda: quella del nobile napoletano Don Carlo Maria Vulcano. Giovanissimo, entrò nel Convento dei Girolamini nel 1696, per consacrarsi alla meditazione, ma apparizioni spaventose e altri singolari episodi minacciavano la sua serenità. I frati girolamini tentarono di scacciare queste presenze maligne ma senza alcun risultato, tanto da decidere di allontanare Vulcano, spedendolo in un convento di Carpi. I fenomeni però non si placarono, fino a quando il giovano Vulcano non decise di rinunciare alla carriera ecclesiastica nel 1697. Dopo la rinuncia di Vulcano tornò la serenità e la normalità nel complesso dei Girolamini. La leggenda è narrata in un testo usufruibile nella stessa Biblioteca.
Una delle sale del Biblioteca dei Girolamini
L’intera collezione è raccolta in quattro suggestive sale settecentesche e vanta un patrimonio librario di circa 160.000 volumi ed opuscoli, tra i quali 5.000 edizioni del Cinquecento, 120 incunaboli e oltre 10.000 edizioni rare e di pregio. Inoltre, nella Biblioteca dei Girolamini studiò e si formò il filosofo napoletano Gian Battista Vico. Tutto questo patrimonio storico-culturale non può non essere salvaguardato.

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