di Antonio Ianuale
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La targa delle scale intitolate a Massimo Troisi |
Critici e studiosi parlano di afasia, in riguardo alla lingua di Troisi, per descrivere quel linguaggio esitante, sminuzzato, che tradisce una difficoltà espressiva e comunicativa. Gli esordi a teatro vedono un Troisi giovanissimo cimentarsi nella scrittura di atti unici da portare sul palcoscenico. Questi anni saranno decisivi per la sua formazione e per il suo approdo alla televisione: comincia a lavorare con Lello Arena ed Enzo De Caro formando il trio comico che approderà sul piccolo schermo con il nome di La Smorfia. Partendo da situazione del contesto napoletano, l’ironia dissacrante del trio toccava diversi ambiti: dalla religione, alle problematiche sociali, alla guerra. Sketch come L’Annunciazione, Natività, Dio, sono pietre miliari della comicità napoletana.
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Fotogramma da "Scusate il ritardo" |
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Alcune famose interpretazioni di Massimo Troisi |
Ritorna alla regia con “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, suo ultimo film da regista, con Francesca Neri, dove Troisi analizza ancora il rapporto d’amore tra due giovani. Promessi sposi, i due concorderanno nel non sposarsi, perché un uomo e una donna non sono fatti per stare insieme. Nella scena finale, davanti alla donna in abito nunziale, Troisi ribadisce la sua tesi: “Io credo che, in particolare, un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro. Troppo diversi, capisci?”.
L’ultimo lavoro è quello che lo consacra a livello internazionale: “Il Postino” con la regia dell’americano Michael Radford. Tratto dal libro di Antonio Skarmeta “Il Postino di Neruda”, ne riprede la trama, ambientando la vicenda a Procida. Il poeta cileno è interpretato dall’attore francese Philippe Noiret, mentre Troisi è Mario Ruoppolo, il pescatore che viene incaricato di portare la posta al poeta. Neruda prende subito in simpatia Mario, gli fa conoscere la poesia, lo spinge all’impegno politico, lo aiuta a conquistare la bella Beatrice interpretata da Maria Grazia Cucinotta. Il ritorno in patria del poeta, sarà un duro colpo per Mario che per anni aspetterà il ritorno dell’amico. Quando Neruda tornerà, troverà solo il figlio, Pablo, mentre Mario è deceduto durante una manifestazione di piazza a Napoli. “Il Postino” segna il successo internazionale di Troisi, con i giornali europei e americani che ne esaltano il talento e la grandezza. La morte lo coglie poco dopo la conclusione delle riprese del film. A testimonianza del successo arriva anche la candidatura all’Oscar come migliore attore. Dopo il Postino, Troisi ottiene il riconoscimento della sua arte in tutto il mondo, con studi critici ed accademici che ne riconoscono l’assoluta grandezza. Un impegno che ancora oggi tiene viva la memoria del grande artista di San Giorgio A Cremano.
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