mercoledì 30 marzo 2016

Beni culturali: la "invasione" di opere d'arte investe tutta la Regione

Anche la provincia è interessate da questo fermento artistico

di Danilo D'Aponte

Dopo aver analizzato nello specifico la situazione dei due principali musei napoletani, prosegue il nostro viaggio alla scoperta del programma artistico degli altri maggiori complessi museali campani. Infatti, è l'intero Polo museale campano ad essere stato interessato da restauri, dovendo lottare contro un altro nemico: "l'ignoranza", nel senso che essendo composto da 28 musei, molto variegati per genere, il grande pubblico ne ignora spesso la vastità e la completezza.

Vediamo ora come si stanno preparando a questi grandi eventi i due maggiori musei e siti archeologici fuori dal napoletano:

La Reggia di Caserta
– Più social è l'impegno della Reggia di Caserta, a cui tocca l'ingrato compito di ricostruirsi un'immagine macchiata dalle "chiavi del parco a Cosentino" o dai "bagni nelle fontane pubbliche". Con il secondo problema che è relativamente collegato anche con l'annoso tema della pulizia, con cui il parco, a causa degli immensi giardini, è da troppo tempo associato.

Inoltre, la Reggia di Caserta punta a internazionalizzarsi, puntando anche a Tokyo, e a proporsi come polo nevralgico dell'intera provincia, con percorsi volti anche a valorizzare le eccellenze locali, come ad esempio la Mozzarella di Bufala Campana DOP. In questo la Reggia e il parco devono essere il centro di un sistema culturale e museale, e per farlo c'è bisogno di un una rete: Capua da sola, o l’anfiteatro campano, da soli, possono veramente poco.

Dal 1 giugno ci sarà l’allestimento provvisorio di tutta la collezione, più di settanta opere che saranno ospitate nei nuovi spazi al piano nobile, liberato dall’Aeronautica militare e dalla Scuola nazionale di amministrazione. Ciò si può considerare l’evento clou dell’arte contemporanea in Italia per l’anno 2016. I cantieri sono già in corso: in autunno verrà liberato il lato orientale della facciata principale, il lato nord che dà sul parco e quasi tutti i cortili interni.

Il sogno dell'amministrazione, però, è portare Terrae Motus a Tokyo, dove c’è stato l’ultimo, grande terremoto della nostra epoca, per far conoscere a quel popolo la collezione. Nelle parole di Mauro Felicori (direttore della Reggia di Caserta): «Terrae Motus può trascinare il sistema museale campano nel mondo: quando una mostra così rilevante va all’estero, deve essere accompagnata da un’attività di promozione del sistema cultura ed economico del territorio. Deve essere l’ambasciatore degli altri musei campani e delle produzioni di qualità e di eccellenza che esprime il territorio».

– A Paestum, al Parco archeologico, si combatte contro le infiltrazioni di acqua piovana all'interno del complesso, per farsi trovare pronti al ripristino dell'itinerario originario del parco. Al vaglio del comitato scientifico del siot, inoltre, l'ampliamento della proposta museale, per un arco che andrebbe dal medioevo fino allo sbarco degli alleati nel 1942, magari rendendolo accessibile anche ai diversamente abili.

La Tomba del Tuffatore
A livello artistico, Paestum presterà la Tomba del Tuffatore al Museo archeologico di Napoli, e questo è solo l'evento più "simbolico" della sinergia all'interno del Polo museale campano, dopo che lo scorso 15 marzo si è inaugurato Mito e Natura con il Tuffatore, segno di collaborazione tra i musei autonomi.

Altre date da ricordare sono sicuramente il 28 giugno, quando aprirà la Sala dei culti orientali, e il 7 ottobre, data in cui verrà inaugurata la Collezione egizia, in Italia seconda, per importanza, solo al Museo egizio di Torino.

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