mercoledì 9 marzo 2016

Giornate FAI di primavera a Napoli

di Massimiliano Pennone

Un'edizione importante la 24° edizione delle Giornate FAI di Primavera. “Dedicata al tema della trasformazione perché in questi 24 anni l'Italia è cambiata anche grazie al FAI”. Cosi’ precisano gli organizzatori, ricordando che tanti luoghi preziosi d’Italia sono stati in questi anni salvati e resi accessibili al pubblico. E’ cambiata inoltre, secondo la Fai, la percezione da parte delle persone perché oltre 9.000 luoghi sono ritornati ad essere parte del paesaggio vissuto dalla gente in occasione della più grande manifestazione nazionale dedicata ai Beni Culturali. 8.500.000 sono gli italiani che in questi 23 anni hanno riscoperto i più bei luoghi italiani scendendo in piazza e mettendosi ordinatamente in coda per assistere allo spettacolo unico di un'Italia che rinasce e torna a svelare i suoi tesori e a raccontare le sue storie. 

Anche quest’anno, grazie ai volontari del FAI che hanno selezionato con cura le aperture in tutta la penisola, migliaia di visitatori potranno rivivere quell'emozione unica che rende speciale questa iniziativa. L’evento è previsto in 380 località di tutte le regioni dove 30.000 studenti volontari accompagneranno i visitatori alla visita di beni e monumenti.

A Napoli la visita alle Catacombe di San Gaudioso permetterà di immergersi in uno spazio unico, dove il barocco si mescola con le preesistenze paleocristiane. Qui alla fine del 1500 i frati Domenicani accolsero le sepolture di alcuni nobili napoletani: solo i loro crani, sede dell'anima, sono posti nelle pareti, mentre la restante parte del corpo fu dipinta dal pittore Giovanni Balducci, anche lui qui tumulato.

Tra le aperture speciali riservate agli iscritti la Biblioteca dei Girolamini, sotto sequestro giudiziario dal 2012 in seguito ai gravissimi furti perpetrati dall'allora direttore che hanno devastato la straordinaria raccolta che i padri filippini avevano costruito nei secoli: circa 4.000 volumi rubati di cui a oggi ne sono stati recuperati 2.400. Ancora a Napoli apriranno per la prima volta al pubblico i Depositi Sing Sing del Museo Archeologico Nazionale, che raccolgono in un'area dei sottotetti del maestoso edificio, in camere chiuse con grate e catenacci come in un vero carcere, oltre 8.000 oggetti, prevalentemente bronzi, vetri e ceramiche recuperati negli scavi delle città vesuviane sepolte dall'eruzione.

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