di Antonio Cimminiello
Spesso il carattere “ricreativo” che con una certa superficialità si tende a riconoscere a talune attività non permette di coglierne, al contrario, l’effettiva centralità che esse possono assumere per un territorio, come dimostrato negli anni dall’assenza di adeguata riserva di fondi pubblici o anche semplicemente di una adeguata pianificazione. Questo vale in particolare per il turismo, ma anche per lo sport.

In primo luogo, sembra che in agenda un obiettivo prioritario sia, dopo anni di lungaggini burocratiche, il recupero di strutture sportive che per lungo tempo hanno rappresentato il fiore all’occhiello della stessa Napoli, che tra l’altro già in passato ha assunto un ruolo di protagonista in materia, dai Giochi del Mediterraneo del 1963 fino alle più recenti regate della Coppa America): si va dalla Piscina Scandone -per cui si provvederà alla dotazione di piattaforma per i tuffi, con uno stanziamento complessivo di circa 600.000 euro che dovrebbe erogarsi in tempi brevi- fino allo Stadio San Paolo, sede di inaugurazione delle Universiadi, e ultimamente al centro di una querelle proprio per quanto riguarda le operazioni di ristrutturazione (al di là degli accordi raggiunti tra Comune e Società Calcio Napoli, la Regione dovrebbe stanziare per la medesima finalità qualcosa come 200 milioni di euro circa), auspicando anche il recupero di strutture totalmente in disuso- l’esempio più triste è dato dall’ormai cadente Palazzetto dello Sport “Mario Argento”- come affermato dall’assessore comunale allo sport Ciro Borriello.
Ma l’aspetto più positivo sarà l’ampio raggio di questo restyling, dato che per le Universiadi avverrà il coinvolgimento ed utilizzo anche di strutture sportive delle altre province. Il programma della Regione interesserà inoltre anche i sistemi di accoglienza e viabilità: tornando a Napoli, ciò comporterà finalmente una proficua utilizzazione di realtà come la Mostra d’Oltremare (dove avranno sede principalmente sala stampa e centro tecnico), e soprattutto l’area ex-NATO, di recentissima dismissione e che problemi aveva suscitato proprio circa le effettiva possibilità di riconversione: è qui che nascerà il Villaggio delle Universiadi, con lo stanziamento di 150 milioni di euro che, unitamente al sorgere della scuola di formazione annunciato poco tempo fa dal colosso americano Apple, garantiranno una completa valorizzazione della zona.
A questo punto si dovrà attendere soltanto la definizione della sinergia delle diverse istituzioni coinvolte -si discute attualmente sull’opportunità di una struttura commissariale che guardi al modello Expo di Milano oppure di un semplice comitato promotore- ma primo segnale positivo può sicuramente essere considerato lo sblocco pressoché immediato di parte delle risorse pubbliche già stanziate.
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