di Germana Guidotti
Una innovativa opportunità per lavorare nella società odierna. Un unico spazio lavorativo totalmente condiviso con altri professionisti dello stesso settore, ma anche di settori differenti; una postazione da lavoro arredata con mobili ecosostenibili, con tutti i comfort di un ufficio completo ed efficiente, da utilizzare per un mese, una settimana, un giorno o un anno. E ancora, la possibilità di affittare scrivanie, piani di lavoro, postazioni pc ed altro ancora, per brevi o lunghi periodi di tempo, in modo tale che i servizi possano essere fruibili da chiunque. Tutto questo è il Co-working.
Si tende oggi ad utilizzare, anzi a prediligere, questa tipologia di collaborazione e condivisione poiché, in un periodo di grossa crisi e difficoltà economico-finanziaria quale è quello che si sta attraversando, per molte figure professionali coadiuvare è un’ottima occasione anche per poter dividere quelle che sono le spese di affitto di una struttura commerciale o di uno studio. La fortuna del Co-working, infatti, è quella di pagare solo lo spazio che si utilizza e solo per il periodo effettivo in cui se ne fa uso. Grazie a questa nuova forma di lavoro si creano condizioni e occasioni ideali per avviare delle collaborazioni, delle sinergie e soprattutto momenti di scambio di professionalità continuative nel tempo, oltre che di confronto.
I vantaggi derivati da uno stile lavorativo del genere a conti fatti divengono molteplici: si condividono gli spazi svolgendo un'attività che comunque resta indipendente e autonoma rispetto a quella altrui; contestualmente però si interagisce in un ambiente altamente collaborativo e stimolante, sviluppando dunque una rete relazionale con gli altri coworkers che va oltre il semplice rapporto professionale. Le postazioni o gli spazi sono offerti solitamente con soluzioni “chiavi in mano”, senza quindi il bisogno di attivare canoni e utenze che richiederebbero spese fisse, con un risparmio di soldi e di tempo realmente notevole.
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Co-Baby |
Per rispondere poi all'esigenza sempre crescente di conciliare i tempi della vita familiare e del lavoro, alcuni Co-working hanno iniziato a offrire un servizio in più: lo spazio per i più piccoli dove lasciare i propri figli. Infatti, alcune strutture particolarmente attive ed attrezzate danno anche la possibilità di portare i figli in uno spazio ad hoc, appositamente pensato per loro: la soluzione ideale per chi possiede un impiego autonomo, non può o non vuole lavorare a casa, non sa a chi lasciare i bambini piccoli. Questo servizio, che va sotto il nome di Co-baby, ha lo scopo di incentivare la contestualizzazione dei tempi di vita familiare e lavorativi, sostenendo in particolare le donne nel rientro/reintegro (a seguito del periodo della maternità) o nella permanenza nel mondo professionale. In Italia sono varie le realtà in grado di facilitare la vita ai neogenitori, soprattutto alle neomamme.
Consentire la convivenza di lavoro e famiglia in uno spazio di Co-work e Co-baby è la precipua finalità con la quale è nato Qf, a Milano, dall’iniziativa di una web designer e di una psicologa, che hanno immaginato e realizzato uno spazio di Co-baby distante appena 13 passi dal posto di lavoro. Lì il Co-work prevede sala riunioni, uffici privati, lounge kitchen e 10 postazioni in totale, di cui 7 distribuite su un grande e suggestivo tavolo centrale (elemento stilistico caratterizzante di tutti i Co-working) e altre 3 sul bancone laterale, per chi ad esempio volesse usufruire del servizio solo per poche ore, poiché ha bisogno di uno spazio dove poter lavorare tra un appuntamento e l’altro. Una sala meeting attrezzata e due uffici privati per chi ha necessità di maggiore privacy completano l’offerta per la parte di lavoro, mentre la zona living/food per coffee o lunch break offre la possibilità di preparare lunch o snack a seconda delle proprie esigenze alimentari, utilizzando gli spazi kitchen completamente attrezzati e a disposizione di ogni ospite.
Qf è uno spazio smart e accogliente per professionisti, creativi, startupper residenti a Milano, o anche solo di passaggio in città, alla ricerca di un luogo non tradizionale dove poter lavorare all’interno di un contesto stimolante, che consenta di attivare dinamiche di scambi e commistioni professionali, tipici della sharing economy, economia della condivisione. A tale opportunità si affianca poi quella di poter usufruire della struttura Co-baby, che accoglie bambini dai 3 mesi ai 6 anni, e può essere utilizzata sia da professionisti che nel frattempo svolgono la propria normale attività professionale nello spazio di Co-work, sia da lavoratori esterni che possono affidare i loro bambini a una struttura professionale, anche solo per poche ore e nel week end. Infatti, il Co-working è un luogo di condivisione anche al di fuori dell'orario di lavoro: nel pomeriggio e nel weekend si organizzano varie attività, dal massaggio infantile alla visione di film per genitori e figli. La caratteristica principale è sempre quella di permettere la condivisione del tempo: mentre bambine e bambini frequentano un laboratorio, i genitori possono usufruire degli spazi anche per lavorare.
Sempre nel capoluogo milanese, ispirandosi a realtà esistenti in altri paesi come Third Door a Londra, a dicembre 2012 è sorto Piano C, un laboratorio innovativo di Co-working con annesso spazio Co-baby, il primo in Italia a offrire questa tipologia di servizio. Si tratta di una struttura in cui la particolare organizzazione dello spazio valorizza la flessibilità, le opportunità di networking e di formazione, aumenta l'efficienza e lo sviluppo delle persone, e la presenza di servizi semplifica la quotidianità, a partire dallo spazio infanzia.
In seno a tutte queste realtà family oriented, oggi giorno diventate così importanti, i bambini cosa fanno mentre i genitori sono impegnati a lavorare?
Il Co-baby, formula che coniuga svago e apprendimento, si caratterizza per un'attività pedagogica e di cura più flessibile di un nido, più stimolante di un baby parking, meno costoso di un servizio di baby sitting e, principalmente, a pochi metri dalla mamma e dal papà che lavora. Collage, pittura, gioco imitativo, role play, psicomotricità, storytelling, nanna per i più piccoli, travestimenti, musica, costruzioni, sono solo un esempio di giornata nel Co-baby; le attività sono flessibili e si adattano perfettamente alle esigenze dei microgruppi. La flessibilità del modello, con carnet orari anziché classici abbonamenti mensili o annuali, ha garantito al Co-baby anche un'apertura all'esterno, trasformandolo in un servizio alla cittadinanza, per la comunità-quartiere, considerata la comodità, la praticità, la sicurezza e la convenienza di lasciare i piccoli (in compagnia di un'educatrice professionista e altri coetanei) per poche ore, al fine di far ritagliare ai genitori mattine e/o pomeriggi di tempo libero da impiegare e sfruttare per impegni ed esigenze personali.
Anche l'Alveare di Roma offre la possibilità di lasciare i bambini nello spazio Co-baby, senza dover per forza usufruire della postazione lavoro. Questo Co-working, inaugurato all’interno di un edificio riqualificato, ospita prevalentemente donne lavoratrici, con bimbe e bimbi dai quattro mesi ai due anni circa, le quali svolgono differenti tipologie di lavoro, dalla psicologa alla giornalista, dall'illustratrice alla docente universitaria. I piccoli sono affidati alla cura dell'educatrice, sono posti al centro di un progetto educativo vero e proprio, che scandisce le loro giornate organizzate in maniera rituale e stimolante: infatti le attività proposte tengono conto delle esigenze psicofisiche, e in più la presenza del genitore nella stanza vicina consente il mantenimento di un alto contatto, e dell'allattamento.
Dopo l'avvio di una prima fase pilota, con cinque mamme e cinque bambine/i, anche nella città di Bologna è partito Kilowatt, primo Co-working provvisto di spazio Co-baby in Emilia Romagna. Qui i bimbi giocano, fanno esperienze, crescono al fianco di due educatrici che seguono nelle attività due direttrici fondamentali: l'educazione all'aria aperta e la letteratura d'infanzia.
Lab Altobello di Mestre, invece, è un'esperienza di welfare-mix all'interno della quale due cooperative partecipano con progetti d'impresa sostenibili e attenti alla dimensione familiare. Le particolarità in questo caso sono la grande e costante attenzione prestata ai genitori in cerca di occupazione, organizzando molti corsi di formazione finanziati privatamente o dal Fondo Sociale, e l'assenza quasi totale di un discorso 'di genere': mamme e papà vivono (o almeno dovrebbero poter vivere) una stessa condizione genitoriale di fronte al lavoro.
Lo spazio dedicato ai più piccoli dal Co-working Casa Netural di Matera ha al suo interno tavoli e sedie autocostruiti dalla community del Co-working con materiali di riuso, a misura di bambino, facili da metter via per poi trasformare lo spazio medesimo a seconda delle attività. L'idea del Co-working qui è partita da due mamme che sognavano un luogo di lavoro che supportasse la voglia di dedicarsi ai figli senza dover penalizzare il proprio lavoro; un luogo in cui si potesse essere felici insieme senza che nessuno ne soffrisse.
Ancora, si chiama "I Love Mum" ed è uno spazio di lavoro condiviso con area babysitting, realizzato grazie ad un bando della Regione Lazio, la soluzione low cost progettata nel cuore di Roma per conciliare lavoro e famiglia: le mamme hanno a disposizione un loft con 10 postazioni per lavorare, creare e condividere, un’area riunioni dedicata a meeting e una zona lounge e bar. Nell'area baby care lo spazio è dedicato al relax, al gioco, alla cura e alla crescita, con zona cambio e scaldapappa e un servizio babysitting qualificato, aperto ai bambini dai tre mesi ai tre anni, con diverse soluzioni di abbonamento. Mamme e genitori possono inoltre abbinare il servizio di babysitting all’affitto di una postazione di lavoro nel Co-working adiacente.
Anche Napoli ha il suo primo Eco Co-working in pieno centro, vicino la stazione della metropolitana di Piazza Garibaldi, e dunque agevolmente raggiungibile per chi viene anche da fuori: Pz-C. L’arredo è completamente realizzato con materiali recuperati dai pallet rigenerati. 21 le postazioni: 15 in condivisione e 6 individuali, armadietti personali, sala riunioni, area relax, Internet illimitato, stampante e fax. In realtà in ogni quartiere della città stanno sorgendo stazioni di Co-working che permettono ai free lance, agli startupper e ai professionisti non soltanto di trovare un luogo in cui lavorare senza doversi preoccupare di affitto, bollette e spese condominiali, ma anche di incontrarsi e magari dar vita a un network o a nuove iniziative comuni. Oggi giorno il numero dei free lance aumenta considerevolmente; lavorare a casa è spesso disincentivante per fotografi, giovani giornalisti, web master, architetti, avvocati che non hanno ancora un loro studio o un ufficio. Ecco perchè il Co-working rappresenta per molti di questi professionisti la soluzione ideale. Sono diversi i pacchetti promozionali pensati da Pz-C: si va da quello easy, a quello top, fino a quello king che offre maggiori servizi, ma Pz-C ha studiato anche le formule daily e weekly pass per coloro i quali si trovano in città ed hanno bisogno per un giorno o più di una postazione dove poter lavorare in tranquillità.
Invece, in Calabria, a Monte Calvario, un borgo storico che rischiava di essere lasciato all'abbandono e al degrado è stato recuperato grazie al lavoro di alcuni cittadini riuniti in un’associazione onlus e negli ex edifici abbandonati, a seguito del processo di riqualificazione e riutilizzazione delle strutture preesistenti, sono sorte forme di Co-working oltre che laboratori artigiani.
In definitiva, tali nuovi modelli lavorativi stanno radicalmente cambiando le città che, quindi, con l’affermarsi del lavoro collaborativo si avviano a diventare sempre più smart cities, città intelligenti, per il forte impatto sociale che tali forme hanno sul territorio. Perché i valori di apertura e condivisione che contraddistinguono lo stile Co-working stanno contaminando positivamente non solo le community che vi si aggregano, ma anche i territori circostanti. Attorno ai Co-working infatti gravitano aziende di talent scouting; investitori che ritrovano in questi luoghi antenne per sondare nuovi mercati e persone che anziché fuggire all'estero preferiscono mettere in condivisione le proprie competenze professionali nei territori di appartenenza, privilegiando la qualità di una vita bilanciata tra famiglia e lavoro. Dalla postazione, alla luce, al caffè, ai costi fissi: tutto è in condivisione. Si lavora nello stesso ambiente con altre persone, in piena autonomia, si dimezzano le spese e, cosa più importante, si fa rete. Si lavora da soli senza essere mai soli.
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