venerdì 29 aprile 2016

Energie rinnovabili: la “sfida” delle istituzioni

di Antonio Cimminiello

Negli ultimi anni la tutela della salute e dell’ambiente, oltre a costituire una problematica nazionale sempre attuale (il caso “Tempa Rossa” ne è conferma di questi giorni) sono diventati obiettivi indispensabili, in particolare per le istituzioni campane, alla luce delle disastrose conseguenze di alcuni episodi con cui ancora oggi bisogna fare i conti, dalla fallimentare gestione del ciclo dei rifiuti fino alla “bomba” Terra dei Fuochi.

Impianti eolici per la produzione di energia
Questa è stata una delle ragioni che ha portato quindi la Regione Campania ad una massiccia attenzione verso il tema dell’utilizzo delle energie rinnovabili nonché per ogni forma alternativa di produzione di energia, come una sorta di filo conduttore anche delle azioni intraprese dalle diverse amministrazioni. A conferma di ciò, si può ricordare in primo luogo lo stanziamento già nel 2013- durante l’amministrazione Caldoro - di circa 115 milioni di euro, attinti dai fondi europei FESR 2007/2013, proprio per la produzione di energie rinnovabili con l’attuazione di due programmi specifici finalizzati tra l’altro all’incremento di impianti di produzione ed efficientamento, ma anche alla razionalizzazione dei consumi nei vari settori; 52 milioni di Euro vennero poi nel 2014 concessi ai Comuni campani di piccole e medie dimensioni che ne avevano fatto richiesta per le finalità sopra ricordate ed inseriti in apposita graduatoria.

Ma quali sono le ultime novità? Si è provveduto al completamento dei progetti precedenti, come ad esempio testimoniato dal Decreto Regionale dell’Agosto 2015 recante la disciplina di dettaglio della rimessione in pristino dei luoghi al termine della vita degli impianti produttivi, al fine tra l’altro di tutelare l’amministrazione da possibili inadempienze dei soggetti autorizzati, o ancora dalla Delibera della Giunta regionale N° 529 del Novembre 2015 con cui è stato approvato il programma regionale di sostegno alla realizzazione di diagnosi energetiche ed alla sensibilizzazione delle PMI. Ma si è riscontrato al tempo stesso un aumento di iniziative caratterizzate da maggiore dinamicità: al riguardo si può ricordare “Creative Clusters Smart Cities” e “Creative Clusters Beni culturali e turismo”, ossia l’invito della società regionale in-house “Sviluppo Campania” a presentare idee innovative per il miglioramento della qualità dei servizi delle città campane nonché per la fruizione turistica di Pompei con riferimento a vari settori tra cui appunto efficienza energetica ed energie rinnovabili; l’emissione di un bando per la concessione di contributi alle PMI per l’adozione di interventi di risparmio energetico a cura della Camera di Commercio di Avellino; la proposta di istituzione di “un ufficio tecnico e di progettazione ad hoc”, avanzata nella recente mostra –convegno “Energy Med” tenutasi alla Mostra d’Oltremare dal consigliere delegato al Patrimonio della Città metropolitana di Napoli David Lebro, proprio al fine di attuare la complessa normativa nazionale e non disegnata in materia e proprio a prescindere dalla natura delle forze politiche in campo, nel solco di quella continuità di interventi già riscontrata, come detto, a livello regionale. Iniziative di tal genere contribuiscono a dare impulso ad un processo in realtà già soddisfacente finora, se si pensa tra l’altro che la Campania negli ultimi anni è stata una delle Regioni ai vertici nazionali per l’utilizzo di energia dalle fonti rinnovabili, secondo i dati raccolti e pubblicati dal Ministero dell’Ambiente.

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