di Marcello de Angelis
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L'ingresso del cantiere |
…e poi scendi Via S.Lucia e ti trovi davanti ad un cantiere all’apparenza del tutto immotivato. Non riguarda una strada da ristrutturare, non c’entra nulla con i lavori della metropolitana. Non costeggia un palazzo in rifacimento, ma un muro tufaceo diroccato! Dalle indicazioni che si riescono a raccogliere dai passanti (sulle impalcature i cartelli dicono poco o niente) si capisce finalmente che dietro quelle sbarre si sta lavorando ad un ascensore che dalla zona di Santa Lucia, appunto, dovrebbe portare, una volta completato, “‘ngopp ‘e muntagnell’”… ovvero sulla sommità di quel già citato muro tufaceo che viene più correttamente conosciuto come il “Monte Echia”: un promontorio roccioso, ubicato nella zona di Pizzofalcone, nel quartiere San Ferdinando di Napoli.


Ma come è soltanto ipotizzabile lasciare una zona di così rara bellezza ed importanza storica ad un destino così ingrato di abbandono? E getta ancor più nello sconforto ricordare che, appena alle spalle del belvedere, nella parte orientale del Monte Echia, sorgono il Palazzo Carafa di Santa Severina, primo insediamento urbano della zona risalente all'inizio del Cinquecento. E che sul lato occidentale, sorge il Gran Quartiere di Pizzofalcone, oggi caserma della Polizia di Stato Ninio Bixio, costruito in epoca spagnola, contestualmente alla militarizzazione della collina. Un luogo dai gloriosi passati che sorge nel pieno centro della città, alle spalle del Pallonetto di Santa Lucia, quartiere popolare caratterizzato da botteghe artigiane e negozietti vari, a dieci minuti dall'Istituto per gli studi filosofici, dalla Caserma della Nunziatella e da piazza del Plebiscito. E allora che dire, è sempre affascinante viaggiare e scoprire le innumerevoli bellezze che l’Italia ci offre, ma al contempo cerchiamo di riscoprire, riamare, proteggere e tenerci strette le nostre…che sono tante, incantevoli e uniche nel loro valore.