venerdì 27 maggio 2016

Burkinabell: Napoli e Burkina Faso in uno scambio interculturale

di Teresa Uomo

È la Campania la regione del Sud Italia ad aver il maggior numero di residenti stranieri. Al via il Burkinabell, un progetto per favorire l’integrazione tra cittadini napoletani e gli oltre duemila burkinabè che vivono nel territorio partenopeo. Semplici iniziative artistiche e culturali per trascorrere insieme il tempo libero, per conoscersi meglio e porre fine a giudizi e pregiudizi.

Le donne potranno cimentarsi con la cucina sperimentando un mix di gusti e sapori partenopei e del continente africano. Saranno anche attivati laboratori di danza e musica.

Il progetto è finanziato da Fondazioni for Africa ed è nato dalla collaborazione di tre associazioni, Song Taaba Adesib, Associazione Donne Burkinabè della Regione Campania e l’Associazione dei Burkinabè Uniti di Napoli. Ci sarà inoltre la partecipazione di alcune importanti realtà locali campane: Less Impresa sociale Onlus, Liberetà di Napoli, la Cooperativa Project Ahead e Tecla Associazione Culturale. Tra le attività previste ci sarà anche una rassegna del cinema burkinabè, da svolgersi sia presso i quartieri di Napoli, sia nei comuni della provincia con maggiore presenza di migranti provenienti dal Burkina Faso: Afragola, Quarto, Pianura e Napoli.
Cucina multietnica
Obiettivo del progetto, partito da qualche mese e che andrà avanti fino a dicembre 2016, è divulgare la cultura burkinabè, incentivando maggiormente il dialogo interculturale, potenziando il processo di integrazione con il coinvolgimento attivo di giovani italiani e migranti provenienti dal Burkina Faso. Il senso del progetto Burkinabell è proprio questo: tendere la mano ai cittadini napoletani e svelare un po’ del loro mondo, insegnando ai giovani ad amare e rispettare il paese che li ha accolti e a non dimenticare le proprie radici.

Successivamente, le esperienze maturate dalle comunità burkinabè di Napoli e provincia confluiranno in attività di studio e laboratori di progettazione. Si cimenteranno anche con il batik, che consiste nel coprire delle parti di tessuto da tingere con cera liquida o altri materiali impermeabilizzanti, per impedirne l'assorbimento del colore in determinati punti.

Questo intervento mira ad incentivare le loro capacità supportandoli nell’elaborazione di progetti sia nel territorio campano, sia nei Paesi di origine. A tal proposito, Larba Stanislas Bambara, presidente dell’associazione Song-Taaba Adesib, nata nel 2009 con lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini del Burkina Faso immigrati in Campania, spiega che sono proprio i cittadini burkinabè a voler capire come si scrive un progetto e quali sono le tecniche per intraprenderlo e realizzarlo.
Lezione di musica
Molti immigrati vogliono capire come aprire una piccola azienda e mettersi in proprio; altri immaginano il proprio futuro nuovamente in Africa e sognano di tornare in Burkina Faso con le competenze necessarie per dar vita a cooperative agricole e/o ad iniziative di import-export tra il paese africano e l’Italia.

Secondo i dati Istat, l’immigrazione straniera in Campania continua a crescere significativamente. La Regione Campania riscontra valori decisamente elevati rispetto a gran parte dell’Italia: il 23% degli immigrati risiede in Campania, dove nel corso degli ultimi 20 anni la presenza di cittadini migranti provenienti dal Burkina Faso è diventata sempre più rilevante.



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