mercoledì 29 giugno 2016

La nuova responsabilità sanitaria

di Luigi Rinaldi

Lo scorso 16 maggio, presso l’Aula Magna del Centro Congressi dell’Università Federico II di Napoli, si è tenuto il Convegno sulla nuova Responsabilità Professionale Sanitaria, con la partecipazione di Federico Gelli, relatore del disegno di legge attualmente all’esame del Senato per la sua definitiva approvazione.

L’obiettivo fondamentale della riforma è quello di ridurre il ricorso alla medicina difensiva (ossia l’eccesso di zelo che alcuni medici dimostrano prescrivendo numerose visite, test diagnostici ed esami, talvolta di dubbia necessità, al fine di cautelarsi da eventuali denunce dei pazienti), permettendo al Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare ingenti risorse da destinare alla tutela della salute dei cittadini.

Solo riequilibrando il rapporto medico–paziente ed eliminando analisi ed esami inappropriati, potranno ridursi, in modo significativo, le liste di attesa, garantendo a tanti assistiti di poter fare gli esami necessari in tempi congrui, nel rispetto delle procedure e dei protocolli sanitari. La riforma mira anche a creare un clima di maggiore serenità intorno ai medici, i quali potranno assumere le decisioni cliniche più idonee ed opportune, basandosi sulle linee guida, letteratura scientifica ed esperienza professionale. Attraverso il monitoraggio degli errori sanitari, sarà possibile conoscere cause, frequenza ed entità dei danni ed evitare il ripetersi di eventi avversi.


Troppo spesso la paura di incorrere in sanzioni, il più delle volte immotivate, ha seriamente condizionato il rapporto medico – paziente, rapporto che, invece, dovrebbe essere teso solamente alla totale disponibilità da parte del professionista nei confronti del proprio assistito per migliorare la sua qualità di vita. L’aspetto costitutivo fondamentale della riforma è quello della sicurezza delle cure e, a garanzia di ciò, il disegno di legge prevede la possibilità per i cittadini di rivolgersi al Difensore Civico, onde segnalare le eventuali disfunzioni del Sistema Sanitario.

Nella medesima ottica si muove anche l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza della Sanità, il quale dovrebbe raccogliere i dati regionali in materia di errori sanitari e di contenzioso, al fine di prevenire e gestire il rischio sanitario e formare e aggiornare adeguatamente il personale. Per quanto concerne la responsabilità civile, il Disegno di legge Gelli istituisce un doppio binario, in cui la responsabilità è di natura contrattuale per le strutture sanitarie ed extracontrattuale per il sanitario, non libero professionista, che svolge la propria attività presso le strutture sanitarie ovvero in rapporto convenzionale con il Servizio Sanitario Nazionale.

Sempre a salvaguardia della sicurezza delle cure, il d.d.l. stabilisce che i sanitari, nell’esecuzione delle prestazioni richieste, dovranno necessariamente attenersi alle raccomandazioni previste nelle cosiddette linee guida, le quali saranno pubblicate, per i vari settori di specializzazione, entro il termine di due anni e, poi, periodicamente aggiornate. Un altro aspetto molto importante della riforma riguarda la possibilità di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti dei propri dipendenti, da esercitarsi solo in caso di dolo o colpa grave.


Di fondamentale importanza alcuni aspetti procedurali, come la possibilità per il professionista di difendersi, riconoscendogli il diritto di essere portato a conoscenza, mediante comunicazione formale, dell’instaurazione del giudizio risarcitorio nei casi in cui egli non sia direttamente convenuto. Nel testo del disegno di legge si propone anche l’inserimento dell’art. 590, ter, del Codice Penale, diretto a sanzionare il medico che cagiona la morte o la lesione personale del paziente a causa della sua imperizia, con i reati di omicidio colposo e di lesioni personali colpose, reati che sussisterebbero, però, solo per l’ipotesi della colpa grave, esclusa, invece, se risulta accertato il rispetto delle buone pratiche clinico – assistenziali e delle linee guida.

Il disegno di legge all’esame del Senato prevede, inoltre, l’obbligo per tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private, di dotarsi di una polizza assicurativa. Detto obbligo sussiste anche in capo ai liberi professionisti ed è esteso alle ipotesi di libera professione intramuraria o svolta tramite telemedicina. Per coloro che operano in aziende del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo, invece, vige solo con riferimento all’azione di rivalsa. Sempre in materia assicurativa è prevista nel d.d.l. la possibilità per i danneggiati di rivolgersi direttamente alla compagnia assicuratrice, per ottenere il risarcimento.

Altre previsioni riguardano il tema della trasparenza circa la documentazione clinica del paziente, il tentativo obbligatorio di conciliazione da esperirsi prima dell’avvio di qualsiasi procedimento e l’istituzione di un Fondo di Garanzia per i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria. Adesso non resta che attendere i tempi per il via libera definitivo da parte del Senato.

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