di Antonio Cimminiello
San Giovanni a Teduccio per anni ha rappresentato il “cuore industriale” di Napoli, con le molteplici fabbriche che ha ospitato ed operative nei settori più disparati, da quello petrolifero fino a quello conserviero. Complice poi una crisi economica e la “fuga” dall’Italia di molte imprese, la realtà industriale descritta ha cominciato a scomparire, ed il quartiere partenopeo sembrava destinato ad andare incontro ad un vero e proprio processo di “desertificazione”, oltre a pagare dazio anche per altra via, come ad esempio il forte sospetto di inquinamento del sottosuolo in prossimità proprio delle ex raffinerie -su cui sta indagando anche la Procura della Repubblica di Napoli- oppure la recrudescenza della camorra, facile a radicarsi in assenza di realtà produttive ed istituzionali.
Ed invece –e si può dire per fortuna- tale realtà cittadina è stata coinvolta nel sempre più massiccio processo di “riconversione industriale” che sta interessando tutta Napoli: è questo quanto dimostrato dal funzionamento del nuovo Complesso dell’Università degli Studi “Federico II”, inaugurato circa un anno fa. Si tratta di un’area di circa 200.000 mq, un tempo sede dello stabilimento “Cirio”, e che attualmente ospita nello specifico 9 aule didattiche in grado di accogliere circa 1000 studenti, oltre ad ulteriori spazi studio per circa 600 mq, laboratori informatici ed un’Aula Magna da 430 posti.
Nei prossimi mesi l’obiettivo è quello di arrivare ad ospitare un numero pari a 4.000 studenti. In questo modo sicuramente si garantisce il miglior soddisfacimento possibile delle esigenze degli studenti provenienti da zone limitrofe evitando gli inconvenienti nel raggiungere sedi più lontane come ad esempio la facoltà di Ingegneria a Fuorigrotta (che rimarrà comunque pienamente operativa), oltre a dare spazio ad un vero e proprio volano per l’intero quartiere, che potrà giovarsi del relativo “indotto” con attività commerciali, strutture ricettive e così via. Per la realizzazione del Complesso Universitario sono stati impiegati 155 milioni di euro, attingendo principalmente dal POR Campania del 2000-2013. A riprova della bontà del progetto, la scelta sempre più probabile del colosso Apple di insediare qui- e non più a Bagnoli, come auspicato in precedenza-il centro di sviluppo app Ios. Davvero un bel regalo anche per la stessa “Federico II”, nell’anno del suo 792mo compleanno.
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Il nuovo Polo della Federico II a S. Giovanni a Teduccio |
Nei prossimi mesi l’obiettivo è quello di arrivare ad ospitare un numero pari a 4.000 studenti. In questo modo sicuramente si garantisce il miglior soddisfacimento possibile delle esigenze degli studenti provenienti da zone limitrofe evitando gli inconvenienti nel raggiungere sedi più lontane come ad esempio la facoltà di Ingegneria a Fuorigrotta (che rimarrà comunque pienamente operativa), oltre a dare spazio ad un vero e proprio volano per l’intero quartiere, che potrà giovarsi del relativo “indotto” con attività commerciali, strutture ricettive e così via. Per la realizzazione del Complesso Universitario sono stati impiegati 155 milioni di euro, attingendo principalmente dal POR Campania del 2000-2013. A riprova della bontà del progetto, la scelta sempre più probabile del colosso Apple di insediare qui- e non più a Bagnoli, come auspicato in precedenza-il centro di sviluppo app Ios. Davvero un bel regalo anche per la stessa “Federico II”, nell’anno del suo 792mo compleanno.
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