mercoledì 29 giugno 2016

Rimozione delle ecoballe: un addio alla Terra dei Fuochi?

di Antonio Cimminiello

Potrà dirsi addio alla Terra dei Fuochi? Probabilmente si. Alcuni giorni fa, infatti, ha preso finalmente inizio la rimozione delle famigerate ecoballe a partire dal sito Taverna del Re a Giugliano e dal Lotto B del sito Lo Spesso di Villa Literno, alcuni dei 29 siti campani dove sono presenti complessivamente ecoballe per un totale di 5 milioni e seicentomila tonnellate circa.

Cumuli di ecoballe
E’ il primo passo verso l’obiettivo di liberare la Regione da una delle più tangibili testimonianze della recente emergenza rifiuti che non ha risparmiato la Campania sotto ogni punto di vista, da quello ambientale-sanitario fino al danno d’immagine per una realtà, purtroppo, sempre più spesso costretta ad inseguire standard anche minimi di vivibilità nonostante risorse notevoli da valorizzare. Cosa succederà nell’immediato?

La prima trance di 70 milioni di euro inviata dal Governo Renzi (a fronte dei 500 complessivi previsti proprio per tale finalità) verrà utilizzata molto probabilmente per provvedere allo spostamento in tempi brevi -dovrebbe trattarsi di 18 mesi dalla stipula dei relativi contratti- di un milione di tonnellate di ecoballe al Nord Italia in via provvisoria e all’estero in via definitiva –ma per alcuni Paesi si attende ancora il via libera- mentre per altri due milioni si prevede il trattamento nei tritovagliatori-STIR in una sorta di selezione del contenuto delle ecoballe alla ricerca di materiale ancora riciclabile.

Permangono ancora alcuni ostacoli: si pensi all’incertezza legata proprio al contenuto di alcune ecoballe realizzate su ordine della Protezione Civile in piena emergenza rifiuti, che non permette uno smaltimento soddisfacente, immediato e sicuro presso gli impianti di termovalorizzazione, o all’insufficienza -secondo alcuni- proprio del numero di questi ultimi, oltre alla circostanza che l’appalto per il trasporto sia stato affidato finora solo per poco più di 450.000 tonnellate, e tra l’altro pure con il coinvolgimento di alcune imprese nel mirino dell’ANAC presieduta da Raffaele Cantone.

Sembra così avviarsi a conclusione una vicenda vergognosa, fatta anche di 22 anni di inefficienza politica ed infiltrazioni camorristiche, che hanno prodotto altresì la perdita progressiva di risorse pubbliche per ben un miliardo di euro, senza dimenticare i 20 milioni di euro (più 120.000 euro per ogni giorno di ritardo) della multa comminata all’Italia nel 2015 dagli organi dell’Unione Europea, nella speranza tuttavia che quella di pochi giorni fa non sia stata soltanto una “falsa partenza”, come accaduto proprio in quei territori già molte, troppe volte (si ricorda a proposito le molteplici “inaugurazioni” della linea TAV). Il Governatore Della Campania Vincenzo De Luca ha parlato di “evento storico” in occasione dell’inizio delle operazioni, avviate all’insegna dello slogan “Via le ecoballe per sempre”: sarà davvero così?


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