di Antonio Cimminiello

Ma la novità più significativa ed interessante sembra essere un’altra: per ogni nuova assunzione a tempo indeterminato verrà riconosciuto una specie di contributo pari a 7.000 euro. Questa scelta -mai prevista finora da altre realtà istituzionali anche al di fuori della Campania stessa- aggiungendosi alla già prevista copertura integrale che riguarderà gli oneri sociali per un periodo di tre anni, rende sicuramente più appetibile la scelta di instaurare un rapporto di lavoro finalmente privo di ogni elemento di precarietà.
Se da un lato l’Ente di Palazzo Santa Lucia cerca in questo modo di “personalizzare” le risposte ai problemi del territorio con misure nuove di zecca e senza appiattirsi esclusivamente alle iniziative adottate dallo Stato -a tal proposito il Governatore De Luca, evidenziando questo nuovo modus operandi, non ha esitato a parlare di ”svolta”- dall'altro lato si può riscontrare sempre più l’incremento in Campania delle condizioni in grado di attirare realtà produttive e creare lavoro: il “modello Napoli”, al centro di strategie imprenditoriali di multinazionali estere, ne rappresenta l’esempio più chiaro e recente. Ma il piano lavoro della Regione Campania dimostra come la rinascita di un territorio possa ancora concretizzarsi attraverso iniziative come quella descritta, nuove ma semplici, come appunto l’erogazione- comunque oculata- di denaro pubblico.
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