giovedì 29 settembre 2016

Città metropolitana di Napoli: verso le elezioni del 9 Ottobre


di Marcello de Angelis

Palazzo Matteotti - sede della Città Metropolitana di Napoli
Se è vero che gli esami non finiscono mai, anche le elezioni non sono da meno. Ed infatti subito dopo la tornata elettorale riguardante i sindaci di gran parte delle città italiane, che ha visto la novità delle “pentastellate” Virginia Raggi a Roma, di Chiara Appendino a Torino e la grandissima riconferma a Napoli dell’uscente sindaco Luigi de Magistris, le forze politiche napoletane stanno affilando le armi in vista delle elezioni della Città Metropolitana che si terranno il prossimo 9 di Ottobre, presso l'ufficio elettorale costituito nella sede di Piazza Matteotti, ovvero il palazzo della ex Provincia.
Le città metropolitane sono degli enti locali territoriali previsti nella Costituzione italiana all'articolo 114 (legge costituzionale n. 3/2001 che prevedeva la riforma del Titolo V della Costituzione). Furono ipotizzati per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 come un secondo livello di amministrazione locale oltre ai comuni. Dopo incredibili lungaggini burocratiche è toccato al Governo Renzi varare la legge n. 56/2014 (la cosiddetta “legge Delrio”), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2014. È stata così prevista, nelle regioni a statuto ordinario, l’istituzione di 10 enti di vasta area, ovvero le città metropolitane di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Reggio Calabria e Napoli. Quest’ultima già dal 2005, in attesa dei decreti attuativi, aveva avviato con una serie di delibere l'abolizione delle 21 circoscrizioni cittadine suddividendo il territorio in 10 Municipalità di circa centomila abitanti. La delimitazione territoriale del nuovo ente doveva identificarsi con quella della relativa Provincia contestualmente soppressa. Nelle regioni a statuto speciale di Sardegna e Sicilia i nuovi enti sono regolati con legge regionale (che deve comunque adattarsi alle direttive generali della legge statale). 

I tre organi che costituiscono il corpo della Città Metropolitana sono: il Sindaco, che è di diritto quello del Comune capoluogo, la Conferenza Metropolitana e il Consiglio. Quest’ultimo dura in carica cinque anni e, in caso di rinnovo della Giunta comunale, si procede a nuove elezioni entro sessanta giorni dalla proclamazione del Primo Cittadino in modo tale che, ad eccezione della prima applicazione, le elezioni metropolitane seguiranno sempre quelle comunali. Proprio quello che è accaduto dopo la riconferma di de Magistris dello scorso 19 Giugno. Il Consiglio è composto dal Sindaco e da ventiquattro Consiglieri (nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3 milioni di abitanti). Sono eleggibili i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica alla data corrispondente al termine finale fissato per la presentazione delle liste e sono eletti a suffragio ristretto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali nell'ambito della Provincia. 

L'elezione del prossimo 9 Ottobre avverrà sulla base di sei liste concorrenti, regolarmente presentate entro il termine di scadenza e su cui, come da prassi, l'Ufficio Elettorale competente, dopo aver verificato l’ammissibilità delle stesse, ha effettuato il sorteggio relativo al numero d'ordine (in base al quale le liste ed i relativi contrassegni saranno riportati sulle schede elettorali). Lo schieramento si presenta in questo modo: 

1) Forza Italia, 

2) Napoli Popolare; 

3) PD - Partito Democratico; 

4) Noi Sud; 

5) Movimento 5 Stelle; 

6) Lista "con de Magistris" di diretta derivazione delle forze che hanno contribuito alla vittoria del sindaco e che comprende: Verdi- la Città- Dema- In Comune a Sinistra- Riformisti Democratici
 

Abbiamo presentato una lista rappresentativa dell’area napoletana, abbiamo raggiunto un ottimo risultato. Ci sono 18 candidati con una presenza minoritaria di Napoli, abbiamo infatti scelto di dare spazio ai Comuni della Provincia” ha così spiegato il Consigliere comunale di Napoli, David Lebro, candidato alla riconferma del ruolo di Consigliere Metropolitano: una importante attenzione riservata al principio di rappresentatività territoriale di una realtà che conta ben 92 comuni che vanno tutti ugualmente tutelati e rappresentati. 

La nascita di questa lista unica ha permesso di riunire le due precedentemente in campo: “demA” e “de Magistris Sindaco” e di superare, almeno per il momento, i malcontenti sorti dopo le elezioni comunali e che riguardavano un ipotetico “rimpasto” nella giunta di Palazzo San Giacomo, consistente nell’aprire le porte a quelle nuove forze che hanno contribuito in modo fondamentale alla vittoria di de Magistris. Tra questi spiccano i “Verdi”, il gruppo dei riformisti di Gabriele Mundo e proprio David Lebro (che nella recente redistribuzione delle deleghe dell’ex Provincia ha visto riconfermarsi gli incarichi inerenti i Lavori pubblici, infrastrutture, patrimonio e difesa delle coste), il quale, fin da subito, ha giustamente chiesto al Sindaco spazio per il suo partito, “La Città”. Una realtà politica capace di contare su un numero di 13 Consiglieri municipali (tra nuovi eletti e riconfermati) e con le carte in regola per dare una vera spinta di rinnovamento auspicata dallo stesso de Magistris subito dopo la sua rielezione. 

Il primo cittadino ha congelato ogni discussione almeno fino a dopo le votazioni dichiarando di non voler lasciare i molti lavori già avviati dagli attuali assessori. Il rischio reale è che si arrivi, subito dopo le elezioni, ad un muro contro muro e quindi all'impasse in Consiglio Comunale.  A prescindere da tutto, un cambiamento forte comunque ci sarà, anche se solo logistico. Infatti è intenzione del Comune trasferire la sede della Città Metropolitana e del Consiglio a Scampia dopo la ristrutturazione del Lotto M, ovvero l’abbattimento delle “Vele” A, C e D e la riqualificazione della B che ospiterà la nuova giunta metropolitana. Staremo a vedere. Per il momento occhio alle urne.

(Fonte: www.cittametropolitana.na.it)


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