di Gian Marco Sbordone

A fronte di tale presa di posizione, che ha suscitato non poche polemiche, sopraggiunge la proposta del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “le Olimpiadi? Facciamole a Napoli”. L’ uscita di de Magistris non dovrebbe essere archiviata come una boutade di fine estate, né appaiono giustificabili le ironie suscitate in alcuni ambienti giornalistici. In realtà la proposta merita grande attenzione, soprattutto in una fase in cui la città appare aver raggiunto livelli di degrado in ogni settore assai preoccupanti. Ci vorrebbe uno shock positivo per Napoli, quale le Olimpiadi potrebbero essere.
La città avrebbe l'occasione straordinaria, ad esempio, di dimostrare che:
1. può contare su un ceto politico amministrativo in grado di gestire un evento di portata straordinaria;
2. può esprimere un ceto imprenditoriale serio e capace;
3. questo stesso ceto sarebbe in grado di fare delle olimpiadi il volano per un rilancio stabile dell’economia con consistenti ricadute occupazionali nella città e nel suo hinterland.
4. è in grado di respingere gli attacchi virulenti e violenti della malavita organizzata nel suo scontato tentativo di infiltrarsi nella realizzazione e gestione delle opere connesse all’ evento;
5. che tutti gli addetti a servizi ed attività pubbliche saprebbero impegnarsi per dare un’ immagine serena, pulita, operosa della propria città;
6. che gli stessi napoletani, cittadini comuni di ogni ambiente ceto o estrazione saprebbero indirizzare il loro agire verso i medesimi obiettivi.
Se la proposta del Sindaco nasce dalla convinzione che quanto sopra detto potrebbe, anzi può uscire dalla sfera dell’ utopia e tradursi in realtà, allora dobbiamo dire :” Forza Sindaco, siamo tutti con te!”. Se invece l’intento di de Magistris è anch'esso un tentativo per riaffermare una presunta “diversità”, allora, sconsolati sapremmo di aver perso un’altra occasione, questa volta grandiosa.
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