sabato 24 settembre 2016

Olimpiadi a Napoli, un sogno da sostenere

di Gian Marco Sbordone

La contrarietà del Movimento Cinque Stelle e del Sindaco di Roma a presentare la candidatura della Capitale quale sede delle Olimpiadi del 2028 è stata al centro della cronaca politica dell’ultimo periodo nell'ambito delle più complesse vicende che hanno interessato quella formazione politica. Ciò che colpisce è che sono mancate delle coerenti spiegazioni a motivo di tale contrarietà. E’ apparso, quindi, che l’urgenza del Movimento Cinque Stelle fosse, in ultima analisi, quella di affermare, ancora una volta, la propria “diversità” rispetto al sistema politico tradizionale e, forse, ai cosiddetti “poteri forti”.

A fronte di tale presa di posizione, che ha suscitato non poche polemiche, sopraggiunge la proposta del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “le Olimpiadi? Facciamole a Napoli”. L’ uscita di de Magistris non dovrebbe essere archiviata come una boutade di fine estate, né appaiono giustificabili le ironie suscitate in alcuni ambienti giornalistici. In realtà la proposta merita grande attenzione, soprattutto in una fase in cui la città appare aver raggiunto livelli di degrado in ogni settore assai preoccupanti. Ci vorrebbe uno shock positivo per Napoli, quale le Olimpiadi potrebbero essere.

La città avrebbe l'occasione straordinaria, ad esempio, di dimostrare che: 

1. può contare su un ceto politico amministrativo in grado di gestire un evento di portata straordinaria;

2. può esprimere un ceto imprenditoriale serio e capace;

3. questo stesso ceto sarebbe in grado di fare delle olimpiadi il volano per un rilancio stabile dell’economia con consistenti ricadute occupazionali nella città e nel suo hinterland.

4. è in grado di respingere gli attacchi virulenti e violenti della malavita organizzata nel suo scontato tentativo di infiltrarsi nella realizzazione e gestione delle opere connesse all’ evento;

5. che tutti gli addetti a servizi ed attività pubbliche saprebbero impegnarsi per dare un’ immagine serena, pulita, operosa della propria città;

6. che gli stessi napoletani, cittadini comuni di ogni ambiente ceto o estrazione saprebbero indirizzare il loro agire verso i medesimi obiettivi.

Se la proposta del Sindaco nasce dalla convinzione che quanto sopra detto potrebbe, anzi può uscire dalla sfera dell’ utopia e tradursi in realtà, allora dobbiamo dire :” Forza Sindaco, siamo tutti con te!”. Se invece l’intento di de Magistris è anch'esso un tentativo per riaffermare una presunta “diversità”, allora, sconsolati sapremmo di aver perso un’altra occasione, questa volta grandiosa.


Nessun commento:

Posta un commento