di Noemi Colicchio
Orgoglio campano l’Università di Salerno: al suo debutto nella World University Rankings, classifica internazionale degli atenei migliori del mondo, si posiziona nella fascia 351/400. Non bene come negli anni scorsi invece l’Università degli studi Federico II di Napoli, ferma in fascia 401/500. La graduatoria, croce e delizia di rettori d’ogni paese, viene pubblicata con cadenza annuale dal periodico settimanale britannico Times Higher Education, meglio conosciuto come THE.
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L'Università di Salerno |
Questo è solo uno dei tanti parametri adottati dalla rivista per stilare la classifica, tra cui ricordiamo: qualità dell’insegnamento, prospettive di job placement e sbocchi internazionali, percentuale di studenti Erasmus sul totale (1% per la Federico II) e via discorrendo. Il valore di ogni parametro è definito in base ad un incrocio tra le risposte di ben 74.651 accademici, che hanno dovuto stilare una classifica personale tra le migliori università nel loro ambito di specializzazione (eccetto quelle dove insegnano) e quanto detto da 37.781 recruiter cui è stato chiesto, invece, tra quali atenei preferiscono assumere neolaureati. Dalle ricerche è emerso che viene riservata grande attenzione e stima alle Università italiane, però basse in classifica soprattutto per carenza di risorse dedicate all’insegnamento.
In effetti l’annata non è stata ottimale per gli atenei nostrani, caduti a picco nel ranking. Se infatti al primo posto troviamo il MIT, (Massachussett Institute of Technology), bisogna scorrere con pazienza la lista prima di incontrare qualche nome familiare per idioma.

Ad ogni modo, le buone notizie per il Rettore di Salerno, Aurelio Tommasetti, sembrano non finire qui. L’ateneo ha infatti salutato con gioia il nuovo anno accademico festeggiando l’ingresso tra le prime 500 posizioni di un’altra classifica molto importante: l’Academic Ranking of World Universities, l’Arwu, di Shanghai. Chapeau!
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