di Noemi Colicchio
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La sede di NNT Data |
NTT DATA, colosso giapponese con oltre 240mila dipendenti e 95 miliardi di fatturato nel mondo, ha annunciato nuove assunzioni nel Sud Italia per un totale di 300 figure professionali.
Con maggiore precisione, le nuove leve sono ricercate nelle città di Cosenza e Napoli, cui vengono richieste specifiche e distinte competenze. La multinazionale ha intenzione di raddoppiare la forza lavoro nella sua storica sede calabrese, con oltre 150 profili in grado di migliorare i prodotti offerti implementandone alcuni aspetti, come IoT (Internet of things), mobile e sicurezza informatica.
Nella capitale partenopea invece, la NTT DATA ha scopi diversi: l’obiettivo è trovare professionisti specializzati in CRM (Costumer relationship management), quality assurance, testing e ambienti Java. In totale, sono 500 i professionisti meridionali che entro la fine del 2017 andranno ad ampliare l’organico dell’industria giapponese dell’IT.
Così come Apple, la multinazionale ricerca profili ad alte competenze tecnologiche e grande predisposizione al lavoro in team. Per candidarsi infatti, oltre ad un’ottima conoscenza della lingua inglese, sarà necessaria la totale dimestichezza con sistemi Microsoft, Oracle, Salesforce e SAP. La base culturale cui fare riferimento è ben riassunta dall’acronimo STEM: science, technology, engineering and mathematics. Oltre alla indispensabile conoscenza di elementi base in fisica, statistica, economia, informatica ed ingegneria, al candidato ideale non devono mancare competenze trasversali – problem solving, capacità organizzative – che per le grandi aziende sembrano spesso essere più necessarie di quelle specifiche nel settore di riferimento.
I colossi della tecnologia scelgono dunque il sud Italia e, come spiega Antonio Vitale, responsabile HR NTT DATA Italia, non è un caso: “La scelta di puntare sulla crescita dei nostri centri di Cosenza e Napoli deriva dalla convinzione di poter contare su un sistema territoriale di formazione universitaria e scolastica capace di alimentare adeguatamente le competenze necessarie ai nostri programmi di sviluppo; i riscontri che stiamo raccogliendo in termini di qualità, innovazione e collaborazione dalle Università del Sud con le quali collaboriamo da diversi anni, confermano questa scelta".
Mentre le potenze d’oltreconfine scommettono sulla formazione dei neolaureati, sulla loro creatività e sul forte apporto che questi possono dare ai loro business, le aziende italiane volte allo sviluppo tecnologico tagliano posti di lavoro: Almaviva Contact chiude le sedi di Roma e Napoli, licenziando rispettivamente 1.666 e 845 persone, per un totale di 2.500 dipendenti. Sono ancora in corso le proteste della Cgil, organizzazione con cui l’azienda si troverà a discutere in questi giorni dell’impatto sociale che potrebbe avere la decisione, per contrattarne i margini.
Occasioni di sviluppo offerte da multinazionali estere in mancanza di un impegno nostrano sembrano sempre più connotare il mercato del lavoro italiano. Controtendenza dimostra d’essere, ad onor del vero, il Patto per la Città Metropolitana di Napoli firmato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: 308 milioni di euro da impiegare in opere, cantieri, sicurezza e cultura. Un trampolino di lancio per la città, da cui poter ripartire con forza ed aprire posizioni di lavoro in ogni settore.
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