di Noemi Colicchio
A 25 anni di distanza dalla sua fondazione, la Seconda Università degli studi di Napoli cambia nome e diventa Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Quel termine, “Seconda”, era realmente scomodo ai casertani, declassati ingiustificatamente a medaglia d’argento nel mondo dell’Università.
Preside Giuseppe Paolisso - Rettore SUN |
In realtà, la sua derivazione è più che banale: l’Università Federico II di Napoli contava un esubero di iscritti rispetto a forze lavoro e aule fisiche disponibili all’interno dei suoi perimetri. Se ne stacca dunque una costola, in particolare dalla facoltà di Medicina e Chirurgia, per diventare “SUN”. Un nome momentaneo, che però è stato identificativo dell’Ateneo per mezzo lustro in cui quattro rettori, finanche il Vescovo Nogaro, hanno tentato un’opera di restyling mai avvenuta. La decisione è stata finalmente presa e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 7 dicembre scorso, grazie all’approvazione dell’iter dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Intitolata oggi a Luigi Vanvitelli, la scelta non cade a caso: il palese richiamo alla terra madre dell’Ateneo è tutto racchiuso nelle mura della Reggia di Caserta, di cui il Vanvitelli fu ideatore e architetto nella seconda metà del 1700. Proprio nelle scorse settimane sono caduti i tendoni e si è aperta di nuovo al pubblico la monumentale vista della facciata restaurata in due anni e mezzo di lavori, finanziati dai fondi europei.
E mentre la Reggia apre le porte a mostre, concerti ed eventi per dare luce alla sua riscoperta bellezza, anche dal mondo accademico pare manifesta la volontà di riconoscerle gli onori che merita. Si chiude il cerchio del progetto di riqualifica e rivalutazione del territorio con questo risultato ottenuto dal Rettore Giuseppe Paolisso e così da lui commentato: “l’Ateneo necessitava di una nuova identità. Nell’ultimo decennio abbiamo infatti consolidato e radicato la nostra presenza sul territorio, ed è per questa ragione che sin dall’inizio del mio mandato ho avviato, insieme agli Organi Collegiali di Ateneo, questo progetto di cambiamento, formale nelle apparenze ma sostanziale nei contenuti”.
Come per ogni azienda che si rispetti, anche l’Università necessita di seguire regole che le consentano di sopravvivere nel mercato ed essere prima scelta di studenti e docenti, grazie al suo prestigio e forte riconoscibilità. In questo percorso, un cambio d’immagine così forse è da maneggiare con cura. Tutto muterà, a partire dal logo per il cui rifacimento è stato indetto un bando internazionale, ma che non arriverà prima del mese di giugno. Il rischio più grande è che si crei confusione a causa di una sovrapposizione di nomi mal gestita.
“Il cambio di denominazione di questa università avverrà gradualmente – spiega Paolisso – il nome Seconda Università affiancherà per qualche tempo quello di Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. L’auspicio è che questo processo di cambiamento possa inaugurare un nuovo corso che culmini, per le generazioni future, nel conseguimento di un titolo di laurea fortemente identificativo sia in Italia che all’estero”.
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