di Massimiliano Pennone
Continuano i problemi per i pendolari dell'alta velocità in Campania e nel resto d'Italia. Se è vero, infatti, che dopo il dietrofront di Trenitalia delle scorse settimane i rincari per gli abbonamenti si sono fermati al 10% del totale, i viaggiatori continuano a sperimentare fastidiosi disagi fintanto che le nuove tariffe e i nuovi sistemi vengono implementati.
L’aumento di tariffa corretto (10% invece di 30% come annunciato a inizio gennaio) sarà introdotto soltanto da marzo in poi. Quindi, per il mese di febbraio, i pendolari sono stati costretti ad acquistare gli abbonamenti ad una tariffa “provvisoria” e maggiorata di quasi 80€ (per la fascia giornaliera dal lunedì-venerdì); in attesa che l’azienda comunichi le modalità per richiederne il rimborso.
Su Twitter, poi, sono molti i passeggeri che lamentano problemi con il nuovo sistema di prenotazione obbligatoria per gli abbonamenti mensili: “Faccio la prenotazione, perdo il treno, salgo su quello dopo, il sistema non me ne consente un'altra e ho multa di 10€” scrive Federica, facendo riferimento alle nuove sanzioni previste dal 1 gennaio scorso per coloro che salgono sulle Frecce senza aver riservato il posto.
Intanto, il Codacons ha lanciato proprio in Campania (per le tratte Napoli-Salerno, Roma-Napoli e Roma-Salerno) un’importante iniziativa contro i rincari, chiedendo di fatto a Trenitalia di annullare qualsiasi aumento tariffario a danno degli utenti.
Un ricorso collettivo al Tar del Lazio è la soluzione proposta dall’associazione, che ha definito “una misura “pasticciata” quella dell’azienda che non è stata in grado di gestire i cambiamenti di tariffa per un gran numero di tempo, creando confusione per chi ha dovuto acquistare l’abbonamento di febbraio. “Si tratta di adeguamenti tariffari che non appaiono in alcun modo giustificati da un incremento quantitativo e qualitativo del servizio, e che determineranno un enorme danno economico per gli utenti del trasporto ferroviario” ha dichiarato il presidente dell’associazione per i consumatori, Carlo Rienzi.
E infatti, oltre al posto garantito (la cui alternativa è comunque una multa) Trenitalia non ha aggiunto nessun servizio supplementare in concomitanza con il cambio di tariffe, anzi: cancellando la fermata di Napoli per le Frecce dirette in Calabria e dividendo l’abbonamento in 4 fasce orarie, il servizio offerto ai viaggiatori è invece diminuito. Altro profilo di illegittimità secondo il Codacons è poi determinato dalla posizione dominante di Trenitalia sul mercato dei trasporti ferroviari, dove l’azienda opera in assenza di competitor (Italo ha abbandonato la soluzione già diversi mesi fa).
Infine, secondo Rienzi, ad aggravare la situazione vi è ovviamente “lo stato di necessità che caratterizza chi ogni giorno deve recarsi a scuola o a lavoro in treno, e non può rinunciare al servizio ferroviario fornito da Trenitalia”. ”Non essendosi realizzato un aumento dei costi a carico dell’azienda” conclude Rienzi, “i rincari dei prezzi per i viaggiatori sono da considerarsi ingiustificati”.
Nessun commento:
Posta un commento