di Antonio Cimminiello
Se bisogna fare una rassegna degli innegabili vantaggi che reca con sé l’avvento di Internet, tra essi trova sicuramente spazio la drastica riduzione delle “distanze”. Ed un vantaggio del genere è ancor più ben accetto, quando permette di avvicinare enti e cittadini, superando storici problemi di “comunicazione”.
Crede in ciò il Comune di Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, come dimostrato dal recente varo di “eUrp”. Ma di cosa si tratta esattamente?
Si tratta di una piattaforma digitale, alla quale potranno avere accesso i cittadini al fine di segnalare in primo luogo disservizi, e comunque per farvi confluire segnalazioni di situazioni coinvolgenti interessi di ogni tipo. Ma c’è di più. Attraverso tale piattaforma i cittadini potranno anche seguire direttamente ed in tempo reale lo stesso iter procedurale avviato con la propria segnalazione.
La finalità avuta di mira quindi è quella di superare i tempi -a volte davvero lunghi- normalmente connessi all’attivazione degli strumenti di comunicazione “tradizionali”, oltre che evitare l’incertezza nella quale può ritrovarsi medio tempore il cittadino, al contrario attraverso “eUrp” assumerà un ruolo senza dubbio più attivo e consapevole nell’amministrazione della cosa pubblica.
Nell’ottica di una più ampia collaborazione, per il tramite di “eUrp” i cittadini potranno anche soltanto richiedere ed ottenere informazioni. Attraverso la piattaforma citata, infine, tutte le segnalazioni verranno smistate in maniera più agevole e spedita ai responsabili di settori ed uffici di volta in volta interessati. L’esperienza “eUrp” sembra così farsi largo in Campania. Giova ricordare infatti che la scelta compiuta dall’ente pomiglianese guidato dal sindaco Lello Russo non rappresenta una novità in senso assoluto.
Già altri Comuni hanno previsto un servizio del genere: si può citare per esempio il caso di Sorrento e Caserta, dove ugualmente si assicura per tale via la possibilità in primo luogo di indicare ”…qualunque tipo di problematica urbana o sociale”, in modo da “… partecipare attivamente alla vita della città”. E non mancano anche città al di fuori della Campania, da Cosenza fino a Rimini, a testimonianza della necessità di un effettiva interazione partecipativa, quando si tratta di affrontare i problemi di una comunità. Solo il tempo comunque potrà in ogni caso confermare la bontà di una decisione del genere: non sempre il “filo diretto” con le istituzioni, a prescindere dalla forma rivestita, ha avuto un effettivo e positivo riscontro nella realtà.
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