mercoledì 29 marzo 2017

Regione Campania: arriva la piattaforma Open Data

di Noemi Colicchio


Anche la Regione Campania ha aderito all’iniziativa Open Data Day: un’occasione di confronto tra cittadini e istituzioni, durante l’annuale celebrazione degli open data festeggiata contemporaneamente in tutto il mondo. La prima settimana del mese ha infatti visto gli esperti del settore ed i rappresentanti delle amministrazioni impegnati in varie giornate al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli, Città della Scienza e in altre location scelte per aprire una finestra di dialogo con la cittadinanza su un tema importante, ma dai contorni poco definiti. Cosa siano i “data” è difficile da spiegare senza partire dalla consapevolezza che ne siamo i principali fautori. 

Stiamo parlando di una mole ingente di dati, strutturati e catalogati o meno, registrati quotidianamente dal web. Lo scopo di una piattaforma open data è renderli accessibili a chiunque necessiti di tali informazioni, al fine di favorire una corretta interpretazione del principio di trasparenza su cui si dovrebbe basare la raccolta di dati, soprattutto da parte delle pubbliche amministrazioni. In linea con questo spirito negli ultimi 5 anni, presso l’Università degli Studi di Salerno, è stata organizzata la Settimana dell’amministrazione aperta promossa dal Ministero della Pubblica Amministrazione. Tema caldo quello scelto per l’occasione: rifiuti in Campania. 

«Siamo in Campania e la comunicazione pubblica più efficiente per il cittadino dovrebbe essere proprio quella relativa ai rifiuti, sia per quanto riguarda le tasse che rispetto a gestione, trattamento e smaltimento degli RSU; nel corso di quest’anno abbiamo effettuato un monitoraggio su 11 comuni della provincia (tra cui la stessa città di Salerno) e nel corso del laboratorio pomeridiano mostreremo agli amministratori presenti una serie di dati che loro stessi non sapevano di avere». Queste le parole della prof.ssa Daniela Vellutino, docente di comunicazione pubblica e linguaggi istituzionali, coordinatrice del progetto “Diritto di accesso civico”, finalizzato a sensibilizzare gli studenti verso una corretta gestione dei dati immagazzinati dalle P.A. 

Il problema principale di questi dati è poter essere resi fruibili da chi ne sia interessato e non solo pubblicati sul web, in formati non decodificabili. Spiega infatti Giorgia Lodi, consulente dell’Agenzia per l’Italia Digitale: «Molti amministratori pensano che il loro compito si esaurisca mettendo i propri dati sul web, pubblicandoli in un formato qualsiasi, ma è molto più complicato di così: bisogna garantire che questi dati siano standard formali e qualitativi per tutti. Serve una “lingua comune” per presentare questi dati e garantire la possibilità di renderli fruibili (che è quanto l’Agid sta cercando di fare) non solo dai cittadini, ma anche dalle imprese che possono costruire su di essi dei servizi». 

Proprio per questo nasce www.opendatacampania.it, la piattaforma che sarà operativa a partire dal mese di aprile e consentirà agli utenti di consultare gli archivi di dati liberamente. Varie le risorse necessarie al progetto: dagli sviluppatori in grado di favorirne la codifica, ai cittadini stessi che con il loro apporto consapevolmente partecipativo potrebbero garantire un vero salto di qualità nella gestione di tali informazioni. Gli stessi studenti potrebbero usarle per scopi didattici, piuttosto che gli imprenditori per individuare nuove fette di mercato scoperte. Non resta che attendere con ansia l’apertura del portale ed accedervi con la consapevolezza di esserne la fonte primaria.





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