di Gian Marco Sbordone
Il comizio dell’ 11 marzo scorso tenuto del Segretario della Lega Nord Matteo Salvini, svoltosi al Palacongressi della Mostra D’ Oltremare, a Napoli; le dure polemiche che hanno visto contrapporsi il leghista e il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris; gli scontri verificatisi quel pomeriggio, durante i quali l’ intero quartiere di Fuorigrotta si è ritrovato in una situazione di guerriglia urbana, ostaggio della violenza. Tutto ciò, oltre a lasciare l’ amaro in bocca, inevitabilmente spinge a delle riflessioni.
La libertà di espressione è sacrosanta ed è un diritto che appartiene anche a Salvini. Piaccia o no questo è fuori discussione. Tuttavia, sarebbe stato assurdo pensare che Napoli avesse accolto a braccia aperte il leader di un partito che si è sempre caratterizzato per la sua forte connotazione antimeridionale. Più velata oggi, molto più barbara ed esplicita fino a qualche anno fa. (Tutti ormai conoscono bene il video che da anni gira in rete, in cui Salvini, da Pontida, intona cori contro la città di Napoli. Tanto per dirne una.)
La contestazione, la tensione, le polemiche, i toni accesi che hanno fatto da cornice all’ arrivo di Salvini nel capoluogo campano rientrano quindi in un’ ottica di assoluta normalità. Non si può dire lo stesso, chiaramente, degli scontri tra facinorosi e forze dell’ ordine, al termine dei quali si è arrivati a contare 27 agenti feriti.
Tuttavia, ancora una volta, fa rabbia osservare come i media nazionali parlino, riferendosi agli scontri, di “un’ intera città devastata”. Ciò non ha alcun senso, né alcun fondamento dal momento che, come testimoniano numerosi video presenti sulla rete, il corteo, prima che alcune frange facinorose facessero degenerare la situazione, ( e ciò ha interessato solo il quartiere di Fuorigrotta) aveva sfilato per 5 km in un clima di ironia, civiltà e calma.
Dunque, le solite esagerazioni e spettacolarizzazioni, tenendo presente che scontri si sono verificati in tantissime città in cui Salvini si è recato negli ultimi tempi (Trieste, Bologna, Pisa, Padova, Macerata, Torino, Genova…ecc.) senza che vi sia stato il medesimo clamore mediatico. In molti hanno puntato il dito contro il Sindaco de Magistris, accusandolo di aver fomentato odio e di aver alzato il livello della tensione che ha poi portato agli scontri mediante alcune sue affermazioni.
Il primo cittadino ha così ribattuto :” Sto con Napoli, non con i violenti. Noi non abbiamo mai detto: no Salvini a Napoli.” E ancora : “la colpa è di chi non mi ha ascoltato. Approvo le scelte opportune, critico quelle sbagliate, come quella del Ministro Minniti, che ha voluto imporre Salvini alla Mostra d'Oltremare”. Le polemiche, la violenza, la realtà raccontata in modo distorto. Appare chiaro che l’ intera vicenda ha rappresentato una triste sconfitta per politica e democrazia.
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