di Teresa Uomo
Con l’anno scolastico 2014/2015 prendono avvio i CPIA, Centri Provinciali per l’istruzione degli Adulti, che svolgono le stesse funzioni finora realizzate dai CTP, Centri Territoriali Permanenti. I CPIA rispondono ad una sempre più vasta e complessa domanda di istruzione e formazione proveniente da parte di soggetti “deboli”.
I corsi di istruzione dei CPIA prevedono diverse soluzioni, tra cui percorsi di istruzione di primo livello, percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana. I percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, destinati ad adulti stranieri, sono finalizzati al conseguimento di un titolo che attesta il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue, elaborato dal Consiglio d’Europa. Imparare la lingua del Paese in cui si vive è uno dei passi più importanti per capire il mondo in cui si abita e farsi capire da chi ci circonda.
La lingua è il mezzo principale per interagire nella vita sociale del paese in cui si vive. In un contesto migratorio, conoscere la lingua del paese ospitante, permette di potersi muovere ed agire in completa autonomia, interagendo così nelle diverse situazioni quotidiane. Essenziale per lo straniero è l’apprendimento della nuova lingua del paese “ospite”. È importante adattarsi al nuovo ambiente, alla nuova cultura, e al nuovo modo di vita del Paese: un punto importante per raggiungere un senso di appartenenza e di adattamento. L’apprendimento della lingua italiana da parte dell’immigrato in Italia è molto importante sia per l’accoglienza che per l’inserimento sociale. L’integrazione è uno dei fattori socioculturali che condizionano l’apprendimento della L2 da parte degli immigrati. A tal proposito A. Tosi cita “[…] ogni straniero adottando l’italiano non abbandona la madrelingua, ma piuttosto innesta la seconda lingua sulla prima, sviluppando quella affascinante e complessa condizione di bilinguismo che è tipica di chi, da bambino o da adulto, impara a vivere con due lingue diverse”.

La conoscenza della lingua italiana, per i migranti, è il primo essenziale elemento di inclusione, fattore di integrazione fra culture, veicolo di armonizzazione delle diversità, oltre che strumento indispensabile di inserimento sociale, nei suoi vari aspetti, quali lavoro, servizi, diritti, doveri, socializzazione. I corsi di italiano L2, lingua seconda, hanno un ampio orizzonte, ponendosi come “corsi di integrazione linguistico-sociale”. La lingua italiana, quindi, come veicolo necessario per costituire un mutamento della propria condizione. La lingua come strumento di democrazia, perché i migranti sono cittadini stranieri in uno stato democratico che ha il dovere di dare a tutti loro gli strumenti per ritornare ad essere titolari di diritti e di garantire loro la costruzione e la realizzazione del loro progetto di vita.
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