di Massimiliano Pennone
![]() |
Alessandro Kokocinski |
Dal 7 aprile al 5 giugno il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà la mostra personale esclusiva dell’artista di Porto Recanati Alessandro Kokocinski. Di madre russa e padre polacco, l’artista ha trascorso i primi anni della sua vita in Sud America e negli anni Sessanta ha lavorato in un circo come acrobata a Buenos Aires, dove poi ha lavorato come scenografo teatrale. Fondamentale l’esperienza del 1969, quando fu schedato dal regime per aver militato nei gruppi rivoluzionari, per poi emigrare a Santiago del Cile, dove espose i suoi famosi disegni di denuncia politica.
Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown, sarà il nome della manifestazione, organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo. Una sorta di prosecuzione dell'esposizione realizzata nel 2015 presso il Museo di Palazzo Cipolla a Roma. Oltre settanta opere saranno accessibili al pubblico nei prossimi mesi, fra dipinti, sculture, altorilievi, installazioni, disegni, filmati, versi poetici e libri d’artista. Nella collezione esposta ci saranno anche le opere ispirate alla metamorfosi della «maschera», definite dall’artista «mediatrice fra noi e il vuoto insondabile celato».
Molte opere fra quelle esposte saranno poi quelle composte utilizzando la cartapesta, materiale essenziale di quasi tutti i lavori di Kokocinski, mentre l’itinerario della manifestazione sarà organizzato seguendo tre grandi installazioni: Olocausto del Clown tragico, Non l’ho fatto apposta e Sguardo al futuro nascente, recentissima creazione appositamente realizzata per questa esposizione.
Kokocinski combina da sempre l’impronta del fantastico russo col realismo tipico dell’arte sudamericana, ma anche la tradizione pittorica italiana e spagnola coi monumenti del teatro popolare napoletano. Pulcinella affianca Petruška, dove la figura della maschera rimane centrale in molte delle opere dell’artista. Il progetto espositivo è infatti fortemente caratterizzato da atmosfere evocative, largamente ispirate al tema del mascheramento e del rispecchiamento, ma anche identità, doppio, e disidentità.
“L’arte di Kokocinski va letta in parallelo alla sua esperienza di vita, e la mostra dà un forte contributo in tal senso, in quanto costituisce l’occasione per conoscere non solo l’opera di un uomo che ha vissuto direttamente alcune tra le più grandi tragedie del Novecento”, ricorda il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro. “Il messaggio di Kokocinski”, conclude il Emanuele, “ruota intorno al rispetto per la dignità umana, condizione indispensabile perché questo nostro mondo sia sempre più orientato alla mutua comprensione e alla collaborazione tra i popoli, al di là delle rispettive convinzioni religiose, culturali e politiche di ciascuno”.
In contemporanea con la mostra napoletana, alla Galerie Clichy di Firenze fino al 22 giugno saranno esposte le opere su carta dell’artista, mentre è già disponibile il libro di Tiziana Gazzini, giornalista e saggista, "Kokocinski. Vita straordinaria di un artista". Nel libro, la vita dell’artista è raccontata in chiave romanzesca dove arte ed esperienza vanno di pari passo a ricostruzioni effettuate grazie alla rara documentazione d'archivio messa a disposizione dalla Fondazione Alessandro Kokocinski.
Nessun commento:
Posta un commento