di Marcello de Angelis
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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris |
Si chiama “La città ribelle - il caso Napoli” il libro presentato lo scorso primo Aprile alla Domus Ars di Via Santa Chiara, scritto dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris in collaborazione con la giornalista Sarah Ricca ed edito da Chiarelettere. Nel dibattito condotto da Sandro Ruotolo e condito dagli interventi di Rosaria De Cicco che ha letto alcune parti dell’opera, è venuta fuori la vera anima di questo testo che, lungi dal voler essere la semplice summa di quanto ha fatto de Magistris tra quella storica prima elezione a Sindaco di Napoli e della omonima città Metropolitana nel 2011 alla trionfale riconferma del 2016 attraverso le mille difficoltà incontrate e le tante soddisfazioni raccolte, esso è in realtà il punto di partenza di una nuova grande avventura.
Luigi de Magistris, l’ex magistrato deluso, colui che ha saputo reinventarsi brillante politico, è stato l’uomo capace di ridisegnare la storia di una metropoli che, mal gestita da persone impreparate, si trovava ormai sull’orlo della bancarotta, preda della malavita e invasa dai rifiuti. Oggi molti di quei problemi sono stati risolti e quella che è una realtà incontestabile per i napoletani, proprio non va giù alle vecchie correnti partitocratiche e ad alcune che si definiscono nuove, ma che poi non lo sono, le quali hanno cercato di non vedere e finto di non capire quanto la città sia cambiata. Ciò perché il modo di far politica del Primo Cittadino è completamente innovativo ed ha permesso alla gente di sentirsi finalmente davvero vicina al potere, al loro “Sindaco di strada” (come lui ama definirsi): ha fatto crescere la voglia di partecipare! Dai centri sociali ai collettivi studenteschi, dalle associazioni dei cittadini ai comitati di lotta, in una rivoluzione culturale e politica che sta avendo come forza motrice proprio questo popolo vero e sincero, dalla storia millenaria.
"La caratteristica della nostra Napoli" - dichiara de Magistris - "è quella di essere una città che si ribella alla criminalità e alla malapolitica… qui si sta costruendo un processo di autonomia sull’abbattimento delle paure, sulla presa di coscienza che le differenze sono una ricchezza e non un pericolo, un progetto dove il popolo deve diventare protagonista del suo destino in una Napoli non più legata ad apparati partitocratici o sistemi mafiosi, a corruzioni, a lobby, congreghe o circuiti di potere politico né locali, né regionali o nazionali, resistendo ai tentativi di occupazione istituzionale e alle politiche di austerità”. Tutto ciò passando anche per la rivoluzionaria delibera “Napoli città dei beni comuni” che ne ha fatto l’unica città in Italia che ha reso pubblica l’acqua, non ha privatizzato servizi essenziali e non ha licenziato nessuno. Una rivoluzione che perlatro viene da lontano basata sull’ Occupy Movement (movimento di protesta internazionale che dal 2011 si rivolge soprattutto contro la disuguaglianza economica e sociale) e che ripercorre la storia delle città come centri propulsori della lotta di classe e dei movimenti di riappropriazione dei diritti collettivi.
Cogliendo l’occasione della presentazione del suo libro, il Sindaco ha affermato che durante l’assemblea della “Internazionale dei Beni comuni” in programma a settembre, sarà presentato ufficialmente il manifesto istituzionale di demA, la lista civica Democrazia Autonomia di cui è Presidente e che lo aveva già sostenuto alle elezioni comunali 2016, divenuta lo scorso 3 febbraio un movimento a tutti gli effetti. Un manifesto già insito nel suo libro quando auspica di “contribuire alla nascita di un movimento nazionale di liberazione dal basso che sia un punto di incontro fra autonomie perché noi non siamo per un uomo solo al comando" ridisegnando il rapporto governo/cittadini lontano dal vecchio sistema dei partiti che per decenni ha governato il paese.
L’appuntamento vedrà la partecipazione di movimenti e comitati che arriveranno da tutta Italia e dall’Europa, con cui il movimento demA lavora per la costruzione di una lista per le prossime elezioni europee. “Sarà un evento importante” - ha ribadito de Magistris - “Napoli e’ un’esperienza già riconosciuta come movimento politico e credo che questo sia importante per il Mezzogiorno, per l’Italia, per il Mediterraneo e anche per l’Europa”.
Il volume, il terzo pubblicato dopo “Giustizia e potere” del 2009 e “Assalto al PM. Storia di un cattivo magistrato” del 2010, si arricchisce del supporto di due grandi penne napoletane: Maurizio de Giovanni, secondo cui “e' la storia di un Sud diverso, che non accetta più stereotipi, che non vuole essere il castello degli orrori di un paese che è troppo luna park per essere vero” ed Erri De Luca: “ho conosciuto l’orgoglio ferito, mortificato dei miei concittadini, il loro rancore… Oggi riconosco il sentimento opposto, non solo di riscatto dalla condizione subalterna, ma di fierezza”.
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