di Marcello de Angelis
“Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi perché. Di tempo ne è passato, ma sono sempre qua e oggi come allora, difendo la Città!” Recita così l’inno che, sulle note di “L’estate sta finendo” dei Righeira, accompagna ogni partita del Calcio Napoli. Coinvolgente e suggestivo, raggiunge il suo apice emozionale nell’inciso “oggi come allora, difendo la Città”, particolarmente evocativa per chi ha Napoli realmente nel cuore. E, proprio una parafrasi di questa frase (con tutto il suo significato intrinseco) è stata utilizzata per battezzare “Difendi la Città”, lo sportello online istituito lo scorso Aprile dal Comune di Napoli e volto alla difesa della terra partenopea attraverso la raccolta di segnalazioni relative alle offese contro la Città in quanto tale o il suo popolo. Lo sportello si configura come un modulo (o form) on line disponibile sul sito del Comune di Napoli www.comune.napoli.it/difendilacitta in cui bisogna inserire i propri dati anagrafici, il “luogo” in cui è avvenuta l’offesa (web, social network, televisione, giornali, altro), il link che indirizza alla pagina incriminata e due immagini come documentazione aggiuntiva: screenshot delle frasi ingiuriose o foto del giornale.
Un sistema che nelle intenzioni del sindaco Luigi de Magistris e di Flavia Sorrentino, delegata per il progetto “Napoli Città autonoma”, potrebbe riguardare anche i cori di discriminazione territoriale che si sentono negli stadi contro i tifosi del Napoli. In effetti da tempo si assiste ad una narrazione mistificata, distorta ed a volte diffamatoria della Città che viene resa sempre più spesso oggetto di pregiudizi e stereotipi. Attraverso gli uffici comunali interessati, verranno chieste “precisazioni ed apposite rettifiche”, fino a giungere al punto in cui sarà avviata, previa valutazione dell'Avvocatura Comunale circa la sussistenza degli estremi, una reale iniziativa legale per tutelare la dignità del territorio, l'immagine e la reputazione del capoluogo campano e dei suoi abitanti.
“Sarebbe bello - commenta il Sindaco - se riuscissimo, con i soldi incassati per le diffamazioni nei confronti di Napoli, a inaugurare dei giardini cui apporremo una targa per ricordare come abbiamo ottenuto i finanziamenti. Napoli ha bisogno di denaro che investiremo nei servizi, nel decoro e nell’arredo urbano. Ma attenzione, l’intento non è risarcitorio” - continua il Primo Cittadino - “desideriamo soltanto una corretta informazione nei confronti della Città. Vuole essere uno strumento politico e anche giuridico per tutelare Napoli e i cittadini incanalando la loro rabbia. Quotidianamente ci imbattiamo in azioni che ledono l’immagine della Città e che tentano di frenare le potenzialità e gli investimenti economici. Noi vogliamo ricostruire le verità sfregiate. Avvieremo azioni legali quando si tratterà di mistificazioni e non di critica, perché questa Città ha bisogno delle critiche. Siamo convinti che questo sportello faccia rinnovare l’orgoglio partenopeo”.
“Non è un atteggiamento da presuntuosi ma da partenopei” - conclude - “e non dimentichiamo che Napoli sarà la prima Città con uno statuto autonomo nell'Italia del terzo millennio e lo sportello fa parte di un progetto vero che non è contro nessuno ma è innanzitutto per la Città”. Con tutta la soddisfazione possibile e con tutto l’orgoglio partenopeo possiamo ben dire che la prima querela è partita di diritto nei confronti del sindaco di Cantù per aver definito Napoli fogna d'Italia.
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