di Luigi Rinaldi
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Alfonso De Nicola e Antonio Giordano |
Quando due menti prestigiose uniscono le loro competenze ed esperienze nascono spesso occasioni di crescita e di sviluppo per la scienza ed il benessere sociale. E’ questo il caso del sodalizio, nato circa 4 anni fa, tra il Prof. Antonio Giordano, oncologo di fama mondiale, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine, ed il Dott. Alfonso De Nicola, medico dello sport, responsabile dello staff sanitario del Calcio Napoli.
Due eccellenti e prestigiosi professionisti, ciascuno nel proprio campo, ma capaci di individuare un obiettivo comune ossia quello di sensibilizzare la popolazione su alcune regole fondamentali, da adottare quotidianamente, per combattere patologie talvolta anche molto gravi e complesse. Proprio grazie a questa proficua collaborazione, la Campania è stata prescelta come sede italiana dello Sbarro Institute: un modello che si occupa di ricerca scientifica a tutto campo, supportato da un team internazionale di scienziati, professori ed imprenditori che annovera Giancarlo Arra, come responsabile marketing e relazioni esterne S.H.R.O., e i due professionisti, Prof. Antonio Giordano e Dott. Alfonso De Nicola, sempre in prima linea nelle ricerca di nuove soluzioni per il bene comune, attraverso un costante scambio di informazioni scientifiche.
In questi quattro anni di collaborazione tanti sono stati gli eventi che hanno visto la partecipazione congiunta di Antonio Giordano e Alfonso De Nicola, come il recente “San Marzano Day” dove Giordano ha illustrato l’importanza dei pomodori “San Marzano” nella terapia di supporto nella lotta contro il cancro, essendo in grado di inibire la crescita e la malignità delle cellule del carcinoma gastrico, mentre De Nicola è intervenuto sul ruolo centrale del pomodoro nella dieta mediterranea, da tutti riconosciuta come modello dietetico da adottare e seguire.
E ancora la condivisione del progetto di Sport Biology, il primo studio sul DNA degli sportivi volto ad identificare eventuali punti deboli fisici e a prevenire gli infortuni. Si parte dal principio che ogni atleta ha una diversa predisposizione genetica all’attività sportiva e, dunque, sia gli allenamenti che il regime nutrizionale devono essere necessariamente rapportati al corredo genetico individuale. Il progetto è stato testato sui calciatori del Napoli al fine di verificarne la longevità e di prevenire eventuali lesioni. Un progetto in fase avanzata, tanto da attirare interessi anche all’estero e che nei prossimi mesi consentirà di spiegare come mai i giocatori del Napoli sono quelli che si infortunano di meno.
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