di Antonio Cimminiello
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Pompei: un particolare del Parco Archeologico |
Rappresenta una delle testimonianze più vivide della civiltà romana, tanto della sua "avanguardia" quanto, al tempo stesso, dell'impotenza umana di fronte alla potenza distruttrice della natura. Il Parco Archeologico di Pompei, già solo alla luce di quanto sopra ricordato, meriterebbe una continua protezione, soprattutto contro il passare inesorabile del tempo e le sue conseguenze; ma non sempre negli ultimi anni ciò è accaduto, se si ricordano i crolli di parti delle antiche domus o addirittura il "furto" di reperti da parte di turisti irrispettosi e forse non adeguatamente sorvegliati.
Ben si giustifica perciò la linea dura adottata in tal senso dal direttore Massimo Osanna, una strategia questa che di recente non ha mancato di suscitare anche polemiche e scontri. Si tratta in particolare della "guerra" agli stickers adesivi, ossia all'utilizzo di adesivi di riconoscimento da parte dei turisti. Questi adesivi, una volta indossati, assolvono ad una funzione primaria di identificazione dei gruppi organizzati, impegnati nelle escursioni tra gli Scavi.
Già dal 2015 la direzione del Parco Archeologico aveva manifestato perplessità sulle conseguenze derivanti dall'utilizzo di tali adesivi: in particolare, il loro distacco sembrerebbe in grado di procurare veri e propri danni ai monumenti o meglio alle superfici archeologiche. Da allora si sono svolti più incontri con le associazioni rappresentative degli operatori turistici (in particolare la FIAVET), finalizzati quantomeno ad individuare soluzioni alternative, ma senza risultati proficui almeno in apparenza.
Ed è all'inizio di Agosto che si verifica la vera e propria "rottura": il direttore Osanna impone il divieto di accesso ai gruppi in possesso degli stickers adesivi, con decorrenza a partire dal 14 Agosto. La drastica decisione - comunicata via mail alla FIAVET- simboleggia così un deciso cambio di atteggiamento da parte dell'Ente, il quale fino a quel momento si era limitato ad inoltrare alle organizzazioni turistiche interessate un semplice "invito a vigilare" per evitare il distacco e la dispersione dei famigerati adesivi all'interno del sito archeologico. Quando ormai le distanze apparivano incolmabili, ecco che però arriva il dietrofront, seppur parziale: l'ingresso con gli stickers sarà sì vietato, ma solo a partire dal 15 Settembre prossimo.
Soddisfazione è stata espressa dai vertici della FIAVET, grazie a questa nuova decisione che almeno non pregiudicherà nè ridimensionerà significativamente il flusso turistico presso gli Scavi durante la stagione turistica. Ma non si tratta di una resa, come si può ben notare: la Direzione ha tracciato una "dead line" (tra l'altro neanche tanto distante nel tempo), e nel frattempo si è già provveduto alla consegna di un modello alternativo, rappresentato da una sorta di bollino di identificazione non adesivo che dovrebbe essere in grado di scongiurare fenomeni di inquinamento e deterioramento all'interno del Parco Archeologico. La soluzione da ultimo adottata quindi sembra mettere da parte i dissidi e bilanciare i diversi, fondamentali interessi in gioco (la salvaguardia del sito archeologico da un lato, la tutela del turismo dall'altro), ma solo in via temporanea, rimandando di qualche settimana una decisione definitiva sul "caso". Sarà davvero lieto fine?
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