venerdì 29 settembre 2017

Ritrovato un manoscritto inedito di Eduardo De Filippo

di Antonio Ianuale

Eduardo De Filippo
Eduardo De Filippo è stato oggetto di innumerevoli ricerche e studi, ne è stata indagata la vita privata come quella sul palcoscenico. Sembrava davvero impossibile scovarvi delle novità, eppure forse, a distanza di trentatré anni dalla sua morte, sembra concretizzarsi una scoperta incredibile: il ritrovamento di un manoscritto inedito, firmato dal grande commediografo napoletano. 

Il susseguente dibattito tra i maggiori studiosi ed esperti di drammaturgia napoletana ha preso immediatamente piede, con il vivo interesse anche delle istituzioni napoletane, come il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione cultura, che ha mostrato il suo entusiasmo: “Se fosse davvero un inedito di Eduardo la cultura napoletana e mondiale avrebbero avuto un bellissimo regalo di fine estate”. 

Ma andiamo per ordine: verso la fine di agosto, durante i lavori di catalogazione dell’archivio personale di Enzo Cannavale, l’attore Giulio Adinolfi ha scovato un manoscritto di una quindicina di pagine ingiallite, che sul frontespizio riporta la firma di Eduardo De Filippo. Il testo riporta inoltre il titolo “Dduie ..paciune”, e un sottotitolo: commedia brillante in un atto

Lo stesso Adinolfi, insieme ai fratelli Cannavale, sono intenti con l’aiuto di fondazioni, associazioni e istituzioni culturali, ad accertare la paternità dello scritto che ha destato subito grande curiosità tra gli accademici come tra i semplici appassionati di teatro. Il titolo, "Dduie... Paciune!", che può essere tradotto in italiano come "due ottimisti”, non risulta in nessuna bibliografia ufficiale della produzione eduardiana, mentre invece è espressione ritrovata nel testo Pentamerone dello scrittore barocco Gian Battista Basile

Tra i maggiori studiosi del teatro di Eduardo, il professore di storia della lingua italiana, Nicola de Blasi non si sbilancia, ma evidenzia come possa trattarsi di un testo conosciuto con un altro titolo «Non amo la caccia agli inediti quando ci sono ancora gli editi di cui occuparsi. Detto ciò, da così scarne informazioni è impossibile avanzare un’ipotesi. Dalla foto, deduco che si tratta di una copia o per un attore - sarebbe la cosa più probabile essendo stato trovato nell’archivio Cannavale - o per un suggeritore, di un atto unico che magari già conosciamo ma con un titolo differente. Questa, del resto, era una modalità consueta in Eduardo che spesso nei manoscritti fornisce varie possibilità. Faccio l’esempio di Natale in casa Cupiello che in un autografo compare così: “Natale in casa Cupiello/Sto bene con l’elmo?/Mezaparola!/Quadro napoletano”». 

Lo stesso De Blasi ipotizza come potrebbe trattarsi di uno sketch scritto per una rivista, ma evidenzia la necessità di un’analisi approfondita del testo. Sulla stessa lunghezza d’onda, Paola Quarenghi, docente in Discipline dello Spettacolo alla Sapienza di Roma, che invoca prudenza «Gli elementi a disposizione sono troppo pochi per poter dare un giudizio e dire se si tratta di un testo di De Filippo» . Anche l’accademica riprende l’idea di De Blasi sulla possibilità che non si tratti di un testo inedito: «Il titolo - continua - è certamente sconosciuto, ma non è detto che lo sia la commedia. Potrebbe trattarsi di un testo noto che qui risulta con un’altra dizione. Avremmo bisogno di sapere almeno quali sono i personaggi che vi compaiono. Questo è un dato fondamentale per l’attribuzione. Non escludo nessuna possibilità, vediamo prima il testo completo». Intanto la pubblicazione del copione su Facebook da parte del figlio di Enzo Cannavale, Alessandro ha suscitato grande interesse ed entusiasmo tra il popolo del web che è pronto a dare il proprio contributo per svelare il mistero.



Case famiglie a Napoli e in Campania: quante? Dove? Servizi?

di Teresa Uomo

La casa-famiglia in Italia è una struttura destinata all’accoglienza e una «comunità di tipo familiare» la cui finalità è l’accoglienza di minorenni, disabili, anziani, adulti in difficoltà, in generale persone con problematiche psicosociali, ed immigrati.  Molte case-famiglia si occupano dell’accoglienza di minori, ponendosi in alternativa agli orfanotrofi (o istituti) in quanto, a differenza di questi, dovrebbero avere alcune caratteristiche che la renderebbe somigliante ad una famiglia. In una stessa struttura potrebbero essere accolti anche minori fuori famiglia o comunque con disagi e difficoltà di diverso tipo. 

I ragazzi che vivono nelle case-famiglia hanno tanti sogni, ma spesso sono costretti ad accontentarsi. A Napoli, il 27 gennaio 2017, presso l’Aula Magna del Polo Tecnico Fermi Gadda al Corso Malta, si è tenuta la prima Conferenza Regionale del “Care Leavers Network” della Campania promossa dall’Associazione Agevolando. Coordinatrice del Care Leavers Network della Campania Monica Romei; coordinatrice nazionale del Care Leavers Network Diletta Mauri. Nell’ambito della conferenza un gruppo di circa 15 ragazzi delle province di Napoli, Benevento e Salerno, che vivono in comunità di accoglienza, case-famiglia o sono in affidamento, hanno presentato le loro attività e le loro riflessioni sui percorsi effettuati. L’obiettivo del progetto era quello di creare una rete tra i ragazzi accolti in modo da poter indirizzare gli interventi delle istituzioni. Durante la conferenza sono intervenuti Raffaella Montuori, vicepresidente di Agevolando, Cesare Romano, garante dei diritti dei minori e degli adolescenti della Regione Campania, Pasquale Calemme, presidente Cnca Campania. 

La città di Napoli ospita diverse case-famiglie, offrendo accoglienza sia a bambini, sia a ragazzecentri di primo soccorso e accoglienza (CPSA), che ospitano gli stranieri al momento del loro arrivo in Italia. In questi centri i migranti ricevono le prime cure mediche necessarie, e possono richiedere la protezione internazionale; centri di accoglienza (CDA), centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA). I centri di accoglienza garantiscono una prima accoglienza allo straniero per il tempo necessario alla sua identificazione e all’accertamento sulla regolarità della sua permanenza in Italia. Lo straniero irregolare che richiede la protezione internazionale viene invece inviato nei centri di accoglienza per richiedenti asilo per l’identificazione e l’avvio delle procedure relative alla protezione internazionale; centri di accoglienza straordinaria (CAS), una tipologia introdotta nel 2014 per la necessità di ampliare la rete ordinaria, costituita dai cosiddetti SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). I CAS sono strutture private che vengono mutati in centri di accoglienza grazie alla stipula di un contratto tra la prefettura e le cooperative. Ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza.
madri che ad immigrati. Queste strutture si dividono in:

Nei comuni a nord di Napoli: Marano, Calvizzano, Giugliano, Qualiano e Mugnano sono ben ventotto i centri d’accoglienza straordinaria. Gli enti che li gestiscono ricevono per ciascun richiedente asilo circa trentacinque euro giornalieri, al fine di garantire i servizi basilari ossia tre pasti quotidiani, trasporti, assistenza legale, mediazione culturale, servizi per l’igiene personale ed il vestiario. Per i bisogni quotidiani c’è il pocket money di due euro e cinquanta, che i migranti ricevono sotto forma di ticket per le “altre necessità” e rappresenta l’unica somma di denaro che gli viene materialmente erogata.

Una ragazza, attivista di trent’anni con una laurea in lingue e letterature straniere, che ha insegnato italiano agli immigrati per alcuni mesi all’interno di un CAS presente nel comune di Mugnano, dichiara che il centro in cui lavorava accoglieva circa una decina di richiedenti asilo di età compresa tra i venti e i trent’anni. Il centro di accoglienza dista una decina di km dagli uffici della prefettura di Napoli, in cui i migranti devono recarsi per la richiesta di protezione internazionale. La permanenza nei CAS può durare mesi. Stando alla circolare 1724 del 20 febbraio 2015, emessa dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, i richiedenti asilo sono obbligati a rimanere nelle strutture di accoglienza fino all’accettazione della domanda, ossia per un periodo non inferiore a sei mesi. In caso di rifiuto, i migranti possono chiedere il riesame della richiesta e la permanenza nel centro può essere prorogata di sei mesi in sei mesi fino all’arrivo della decisione definitiva.

I migranti possono allontanarsi dal CAS nelle ore diurne, ma spesso le difficoltà linguistiche determinano uno stato d’isolamento rispetto ai cittadini dei centri abitati in cui le strutture si trovano. Per favorire l’integrazione, in diversi comuni dell’area nord si sono costituite associazioni e gruppi di cittadini che organizzano corsi di lingua per le comunità di richiedenti asilo. Anche perchè conoscere l’italiano è fondamentale per il buon esito della richiesta del permesso di soggiorno e per l’integrazione.


Cinema: Ammore e Malavita. La parodia di Gomorra dei Manetti Bros

di Danilo D'Aponte


Napoli è stata grande protagonista della Mostra del Cinema di Venezia 2017, tra le tante pellicole presenti una boccata d'ossigeno l'ha portata "Ammore e malavita", esagerata parodia del filone gomorriano ad opera dei Manetti Bros, questa volta alle prese col musical, ed è così che Napoli incontra a modo suo La La Land.

Il film, primo musical italiano (e soprattutto napoletano) ad essere presentato al Festival, uscirà nelle sale il 5 ottobre e gode di una trama molto semplice: Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso), è un boss camorrista che (anche noto come "'O Re d'o pesce"), dopo essersi salvato da un attentato, si rende conto di essere stanco di condurre questa vita. Sotto consiglio della moglie cinefila, donna Maria (Claudia Gerini), si finge morto ("come fa James Bond in un film"). Ma il suo segreto, condiviso con sua moglie e i fedeli Ciro (Giampaolo Morelli) e Rosario (Raiz, storico leadere degli Almanegretta, non nuovo a ruoli cinematografici), viene presto a galla. 

Fatima (la splendida Serena Rossi), una giovane infermiera di Scampia, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, e Don Vincenzo ordina di eliminarla. Ciro è il primo a trovarla e realizza di aver appena ritrovato il suo primo vero amore, e salva la ragazza. Ora dovrà vedersela con Don Vincenzo e Donna Maria che non gliela faranno passare liscia.

Interrogati sui motivi che li hanno spinti a cimentarsi col genre, così si sono espressi i Manetti Bros: "Il film nasce dalla volontà di portare al cinema con una musica più moderna la tradizione della sceneggiata. Una sceneggiata naturalmente filtrata attraverso quello che a noi piace. È un nostro film, non è un'aderenza ad uno schema: anche se abbiamo guardato a Grease, per l'equilibrio tra cantato e dialoghi". 

Come tutte le ultime produzioni che l'hanno vista sotto i riflettori del grande cinema, anche in questa pellicola Napoli è grande protagonista, definita dai Manetti "capitale italiana della cultura". "Napoli è sopra le righe. Napoli è emozioni forti, alcune negative e tantissime positive. Ma per noi Napoli è soprattutto la capitale della cultura: è tristemente famosa anche per altre cose ma dal punto di vista di teatro, musica, architettura e cinema da qualche anno a questa parte è veramente al top". 

Messi di fronte al conflitto tra le bellezze di Napoli e l'immagine simbolo del gomorrismo (tanto in voga in questo periodo), ovvero "le vele di Scampia" come simbolo di una Napoli cupa, i registi dicono che la loro Napoli: "non è solamente la città cupa e disperata che si racconta ultimamente al cinema o in TV, ma anche una Napoli che, malgrado tutti i problemi, stimola con il suo fermento culturale e ispira con la sua carica di umanità".

Tante le partecipazioni di spicco: da Patrizio Rispo a Rosalia Porcaro, al signore della sceneggiata napoletana Pino Mauro. Proprio a quest'ultimo si deve una piccola polemica nata all'interno del cast. Giampaolo Morelli, il protagonista, al debutto nel genere, aveva detto di sentirsi "a metà tra John Travolta e Mario Merola" (il re della scenaggiata). Cosa non gradita da Pino Mauro. Forse Morelli non sapeva che ci fosse una sorta di rivalità mai sanata tra i due.

Salone dei Siti Unesco di Siena: il turismo puo’ essere la svolta

di Gian Marco Sbordone


Pompei
Grande successo per Napoli e la sua Provincia al Salone dei Siti Unesco svoltosi a Siena, presso il complesso museale di Santa Maria La Scala a Piazza Duomo. Sono stati presentati i cinque siti riconosciuti Patrimonio Unesco del centro storico di Napoli, di Pompei, Ercolano, Stabia e Nola. Tuttavia, nella circostanza, sono stati presentati anche altri siti di grande interesse come quello di Cimitile, con le Basiliche Paleocristiane, nonché di Terzigno, Poggiomarino e del Lago Patria.

La provincia di Napoli è veramente un tesoro di bellezze naturali e di grandissimo interesse archeologico e artistico. Tutti i visitatori hanno espresso un interesse straordinario per i percorsi e gli itinerari che sono stati presentati. Soddisfazione immensa per il Sindaco De Magistris e per la delegata ai siti Unesco Elena Coccia.

L’ avere accostato i siti Unesco ad altri che potranno diventarlo è stata un’ iniziativa molto importante ed anche intelligente per la promozione e lo sviluppo di aree alquanto trascurate, fino ad oggi, dai circuiti turistici nazionali ed internazionali.

Del resto, tra gli obiettivi principali del Ministro Della Cultura Franceschini, vi è proprio quello di fare emergere alla conoscenza e, appunto all’ interesse turistico, siti ed aree di notevole valenza che tuttavia non riescono ad affermarsi. Franceschini ripete spesso che l’ offerta turistica dell’ Italia va ben oltre Venezia, Firenze, Roma e Napoli che riscuotono un enorme successo tanto da determinare addirittura problemi di gestione delle presenze di visitatori. Questi flussi vanno dunque intercettati al fine di proporre ai turisti alternative alle mete tradizionali che sicuramente riscuoteranno un grande successo.

Naturalmente, perché le cose funzionino, c’ è bisogno di investire anche in infrastrutture ed in sicurezza, due presupposti essenziali affinchè la macchina possa girare in modo proficuo. Si dice spesso che potremmo vivere di solo turismo, eppure non riusciamo a rendere l’ economia connessa ad esso una vera ricchezza e questo soprattutto a Napoli ed in Campania.

Gli ultimi anni hanno tuttavia visto grandi passi avanti verso questa direzione, per le iniziative sia del Governo centrale con il Ministero Della Cultura, che a livello di amministrazione locale.Occorre proseguire su questa strada e occorre anche migliorare l’ interazione tra i vari livelli di Governo, ritenendo che in questa fase storica possano effettivamente essere gettate le basi per un futuro migliore in cui il turismo potrà davvero giocare un ruolo fondamentale per il rilancio della nostra terra.




Restyling urbano: “lo strano caso” del Corso Vittorio Emanuele di Napoli

di Antonio Cimminiello

Corso Vittorio Emanuele
Mobilità da garantire, bellezze architettoniche da salvaguardare. E’ sempre difficile garantire al tempo stesso, e col minor sacrificio possibile, il soddisfacimento di queste due esigenze; a Napoli poi, tanto affascinante nel suo essere quanto congestionata dal traffico, tutto ciò è estremamente arduo. Questo problema si è riproposto vivamente con riguardo al Corso Vittorio Emanuele, una delle più importanti arterie cittadine. La strada - la cui realizzazione risale all’epoca borbonica (la sua denominazione originaria era “Corso Maria Teresa” ) - proprio a causa del ruolo centrale che riveste quale collegamento viario tra parte alta e bassa della città, è stata da tempo oggetto di attenzione da parte dell’Ente di Palazzo San Giacomo, il quale non a caso nel 2013 la inserì in un elenco di strade primarie oggetto di una precisa proposta di risistemazione della pavimentazione

Ma già al 2012, nel più ampio progetto di restyling della città in vista dell’America’s Cup, risaliva la stesura dell’asfalto per un primo segmento, ricompreso tra Piazza Sannazzaro e Piazza Cariati, per la gioia- in verità solo iniziale, visto che i lavori non furono pienamente soddisfacenti- di automobilisti e centauri, che troppo spesso pagano le conseguenze, anche fisiche, dello stato pietoso di molte delle strade dell’antica Partenope. 

Rimaneva da rifare così l’accidentato tratto da piazza Mazzini a piazzetta Cariati, e a tal fine nel 2014 il Comune rendeva noto un progetto finalizzato alla sostituzione con conglomerato bituminoso dei cubetti in porfido per un’estensione viaria di circa 1,4 chilometri. Tuttavia la Sovrintendenza determinò uno stop ai lavori, in virtù di un rilevante vincolo che avrebbe riguardato proprio la pavimentazione del Corso, caratterizzata dalla presenza di sampietrini, materiale per il quale normalmente è riconosciuto un importante valore storico-artistico tale da imporne la conservazione.

 Lo stop imponeva così una rivisitazione del progetto, con inevitabili aumenti di costi - appalto da 1,4 milioni di euro - e tempi dei relativi cantieri (circa 2 anni). Ma le conseguenze di una tale situazione potrebbero ora essere scongiurate. Sono stati comunicati di recente infatti i risultati di una perizia commissionata dal Comune ad un geologo: da essa risulta che i cubetti oggetto del contendere sarebbero comunissimi sampietrini fatti di porfido e quindi privi di materiali dal riconosciuto valore storico- architettonico, quale ad esempio la pietra lavica vesuviana. 

Il carattere scientifico di tali affermazioni può quindi rappresentare un punto a favore per il Comune, dato che potrebbe spingere l’attuale Sovrintendente Luciano Garella a revocare il veto posto dal suo predecessore ormai 3 anni fa. E c’è un recentissimo precedente che fa ben sperare: l’ok alla pavimentazione in asfalto concesso alla Riviera di Chiaia, dopo un iniziale diniego venuto poi meno proprio nelle medesime circostanze (sampietrini non appartenenti alla tradizione architettonica partenopea). Ma altri episodi altrettanto recenti, confermando come il rapporto tra questi soggetti istituzionali non sia propriamente rosa e fiori (il riferimento è alla bocciatura dell’installazione del “Cuorno” sul Lungomare), non permettono ancora di giungere a facili conclusioni su questa ennesima querelle.


La Gaiola vince il premio di Asdomar: premiata l'area marina più bella d'Italia

di Massimiliano Pennone

La Gaiola di Napoli
L’area Marina Protetta Parco Sommerso della Gaiola di Napoli si è aggiudicata la donazione di 23.000 euro grazie all’iniziativa di Asdomar. Gli utenti infatti fino al 3 settembre scorso sono stati a chiamare sul sito dedicato (https://areemarine.asdomar.it), la propria area marina preferita tra le 29 istituite dal Ministero dell’Ambiente.

Il Parco Sommerso della Gaiola riceverà dunque il premio da Asdomar - marchio premium di Generale Conserve specializzato nella produzione di conserve ittiche - , nel quale è inclusa una fornitura da 3mila euro in attrezzature subacquee offerta da SEAC, azienda specializzata in materiale per sportivi e professionali.

Uno scrigno di biodiversità e storia incastonato lungo la costa di Posillipo a pochi passi dal centro cittadino, che dal 2002, grazie all’istituzione dell’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola e alla nascita del Centro Studi ha iniziato un importante percorso di valorizzazione, dopo il lento declino durato sin dagli anni ‘80.

Una rinascita che ha permesso sia il recupero e la valorizzazione del patrimonio naturale che la messa in sicurezza delle zone balneabili, oggi fra le spiagge preferite dai napoletani nel periodo estivo e non solo. Alla zona è possibile infatti accedere a numero chiuso, previa presentazione di un documento di identità. La zona protetta è infatti adiacente alla spiaggia pubblica della Gaiola, storico luogo di relax della zona di Posillipo.

L’area della Gaiola benché luogo simbolo della costa partenopea carico di storia e suggestioni, prima dell’istituzione del Parco versava in uno stato di degrado e abbandono. Questa vittoria rappresenta una bellissima testimonianza di affetto e di stima da parte della cittadinanza, e non solo, per il grande lavoro di tutela e di riqualificazione dell’area svolto in questi anni dal Parco” ha commentato Maurizio Simeone, ecologo marino e Presidente del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola.

Siamo orgogliosi di poter contribuire concretamente al supporto dell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso di Gaiola, un vero gioiello del nostro ecosistema marino. Quest’attività si sposa perfettamente con i valori dell’azienda da sempre attiva per il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del mare e delle specie che lo popolano” ha dichiarato Giovanni Battista Valsecchi, Direttore Generale di Generale Conserve.

Ma l’iniziativa di Asdomar non finisce qui: fino al 6 dicembre un concorso mette in palio un soggiorno per 2 persone nell’Area Marina Protetta della Gaiola e 250 maschere SEAC Italia Limited Edition attraverso l’acquisto di una confezione di tonno ASDOMAR formato 6x80gr. Per partecipare bisogna inserire il codice unico presente all’interno delle confezioni. Sarà possibile aggiudicarsi subito una delle maschere professionali di design e produzione interamente italiana, messa in palio da SEAC. Per quanto riguardo il soggiorno premio (assegnato tramite un’estrazione finale) comprende percorsi educativi e naturalistici, in cui i vincitori potranno lasciarsi guidare tra le meraviglie sottomarine in un percorso subacqueo studiato ad hoc.

Bollettino di guerra: Settembre 2017

di Noemi Colicchio

Inizio d’anno più che turbolento quello vissuto dall’Italia e dal mondo. Tra uragani e catastrofi naturali di non infima portata, si inseriscono anche enormi polveroni che fanno discutere il paese intero mobilitando le masse nel prender posizione. Pro vaccini o contro? E ancora, professori universitari che scioperano tentando disperatamente di recuperare quanto il Governo ha finito per negargli negli anni scorsi. Che succederà? Per non cadere in confusione e tentare di avere un quadro completo della situazione, cerchiamo di organizzare al meglio le fila del discorso. 

SCUOLA: Agosto è stato tempo di polemiche, protrattesi fino ai primi giorni ufficiali tra i banchi, spesso diversi da Regione a Regione. Un’unica e sola direttiva: tutti i bambini, per essere ammessi alle classi primarie, necessitano di libretto vaccinale completo in maniera corrispondente alla loro età. La circolare del Ministero dell’Istruzione, con tutte le indicazioni relative al da farsi, è stata resa nota il 16 del mese scorso. Neanche 30 giorni, dunque, concessi ai genitori per mettersi in regola con i requisiti richiesti. Da presentare il giorno prima dell’inizio d’anno una semplice autocertificazione firmata da mamma e papà e solo successivamente sottoposta ai dovuti controlli da parte delle autorità competenti. Così il 14 Settembre alcuni non avevano ottemperato alle richieste formulate dalle segreterie degli Istituti, col rischio di non poter far varcare ai propri figli il portone di scuola. Arriva, sul finire del mese, notizia del primo caso di esclusione, nel Bolognese, di un bimbo da una scuola materna perché non vaccinato. Il primo giorno utile la Preside dell’Istituto pare aver inviato ai genitori del bimbo, a mezzo mail certificata, notifica della problematica. Dal suo canto la madre - che riferisce di avere interpellato in passato l'Ausl per chiarimenti senza avere mai avuto risposte - è andata dai carabinieri e ha sporto querela contro la Preside. Non solo, qualche giorno prima che fosse attuata l’esclusione, i genitori si sono anche rivolti al Sindaco chiedendogli aiuto, ma senza ricevere risposta. Per cui, sembra abbiano querelato anche lui, mentre il piccolo resta a casa.

UNIVERSITA’: ad oggi la conta dei docenti universitari in sciopero si ferma a quota 7.700. L’intero stivale è stato colpito, da nord a sud, con studenti che hanno visto annullarsi le date autunnali d’appello utili. Il blocco degli esami, che ha avuto origine il 31 agosto, si protrarrà fino al 31 ottobre, con un numero di firmatari tra i docenti in costante crescita. Ancora si discute dunque degli scatti stipendiali congelati dal 2011 al 2014, sbloccati solo da gennaio 2016. Senza considerare il problema ancor più grave del mancato riconoscimento giuridico del periodo 2011 – 2014, che ovviamente avrà conseguenze disastrose sulla pensione. Gli studenti non sembrano disprezzare la causa in sé, ma le modalità, fortemente lesive dei loro interessi. Ci riferiamo soprattutto ai giovani universitari in procinto di laurearsi, a cui probabilmente manca l’ultimo esame prima della seduta di laurea. Per loro arrivano garanzie dal corpo docenti: è prevista una deroga di quattordici giorni dall’ultima data utile per sostenere l’esame, che darebbe il via ad una vera e propria sessione straordinaria. Ma la decisione spetta ai singoli atenei e gli studenti sembrano essere sempre più adirati. «Creeremo disagi, ma non danni - assicura il Prof. Ferraro, docente presso l’Università di Torino e portavoce della protesta -: abbiamo pensato a tutele per tutti, studenti Erasmus, laureandi, persino studentesse in attesa di un bambino». In lotta per la patria, insomma, sperando di non fare troppi feriti.


In sede o fuori sede? “Caro-stanza” per gli studenti: aumento del 4% annuo

di Teresa Uomo


Inizia nuovamente la corsa alla ricerca di un alloggio da parte degli studenti fuori sede che si allontanano da casa ed hanno bisogno di una stanza per il nuovo anno accademico. Ma quanto bisogna mettere in conto per l’affitto? 
Secondo l’Ufficio Studi di “Immobiliare.it”, nelle 14 città più popolate dai fuori sede, i prezzi risultano in aumento per il terzo anno consecutivo. Si stima il 4% in più rispetto allo scorso anno, ed addirittura il 9% in più in confronto a tre anni fa. L’Amministratore Delegato di “Immobiliare.it”, Carlo Giordano dichiara che negli ultimi anni è stata osservata una costante crescita della domanda di stanze e posti letto in affitto. 

Quando si parla di stanze in affitto, Milano è la città “capo”, in cui si deve mettere in conto la cifra più alta. I 528 euro mensili richiesti mediamente per una singola segnano un +4% rispetto allo scorso anno. A crescere maggiormente, però, sono i costi di un posto letto in doppia: la spesa media è di 388 euro, il 12% in più rispetto al 2016. Ancora più alti i costi in zone come i Navigli o Porta Nuova, con un budget che supera i 610 euro per una stanza singola

Rimangono stabili, rispetto all’anno scorso, i prezzi delle singole a Roma: mediamente 439 euro; di contro, sono aumentati i costi di chi vive nelle camere doppie, con l’11% in più rispetto al 2016, ossia 333 euro al mese. Il territorio molto ampio della Capitale consente di risparmiare rispetto a città come Milano, ma se si vuol vivere nel cuore storico della città e nelle zone più vicine alle facoltà universitarie, i costi superano i 500 euro mensili per le singole. 

Dopo Milano e Roma, terza in classifica, Firenze. Una città che quest’anno ha visto aumentare sensibilmente i prezzi di locazioni delle stanze: per una singola si spendono 401 euro, il 13% in più rispetto al 2016; mentre per un posto in doppia 284 euro, il 14% in più rispetto allo scorso anno. 

Quarta Bologna che con un aumento dei costi di circa 8,5%, richiede in media 355 euro al mese per una singola e 260 euro per un posto in doppia. Segue Torino, dove i prezzi appaiono più stabili, e in cui una camera costa mediamente 344 euro. Siena, dove i canoni richiesti crescono del 2%, e per la singola si spendono 336 euro, mentre per la doppia 245 euro a posto letto. Chi sceglie Venezia deve mettere in conto una spesa più alta rispetto all’anno scorso: +6% per le singole, con 333 euro, e +10% per un posto in doppia, con 252 euro. 

Superano di poco i 300 euro i costi per le singole a Napoli, Pisa e Pavia; di contro però nel capoluogo partenopeo si è assistito ad un maggiore aumento dei prezzi delle doppie, 14% in più in un anno, con 240 euro al mese. 

Sul finire, le due città siciliane di Palermo e Catania che si confermano le più economiche per le locazioni dei fuori sede. Se però a Palermo i prezzi delle stanze sono aumentati di circa il 10%, a Catania gli alloggi risultano più economici dell’anno scorso, con costi ribassati del 2%.




Sicurezza stradale e tutela dell’ambiente: proseguiamo su questa strada

di Gian Marco Sbordone

Luigi de Magistris
Grande soddisfazione dobbiamo esprimere per i recenti provvedimenti adottati dalla Giunta De Magistris per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle strade del territorio provinciale. 
Quello della sicurezza delle strade è un grande tema sul quale tutte le Amministrazioni locali si imbattono incontrando non poche difficoltà in relazione alle scarse risorse disponibili. Pensiamo alle accese polemiche suscitate a Roma dalla situazione assai precaria in cui versano le strade della Capitale ed infatti la “questione buche” è stata ed è una dei principali cavalli di battaglia delle opposizioni al Sindaco Raggi. Non è solo una questione di decoro urbano ma, appunto, di sicurezza e quindi essa deve avere una priorità assoluta nell’ azione di governo delle città e delle province.

La proposta al Consiglio metropolitano approvata concerne la variazione del bilancio di previsione 2017/2019 di euro 3.661.000 mediante l’ applicazione dell’ avanzo libero 2016. Si prevede di poter effettuare lavori per migliorare la sicurezza su alcune strade che sono notoriamente molto importanti per la circolazione nella provincia, come la Circumvallazione Esterna e le arterie stradali della zona di Arco Felice- Cassano.Sono previsti, inoltre, interventi anche in alcuni Comuni per il miglioramento delle strade e dei marciapiedi, in particolare a Cisterna, Marigliano e Mariglianella.

Un altro importante provvedimento riguarda inoltre il finanziamento di investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico. Anche in questo caso si tratta di far fronte ad una assoluta emergenza che investe, come è noto, tutto il nostro Paese e che anche recentemente ha provocato danni incalcolabili, e purtroppo numerose vittime nella città di Livorno. Con una variazione al PEG 2017/2019 si potrà prevedere la realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria per il miglioramento di condizioni ambientali ed idrauliche in alcuni Comuni di Ischia quali Serrara Fontana, Casamicciola e Lacco Ameno.

Ancora, sono previsti lavori di riqualificazione dei tratti terminali delle foci del Lago Lucrino e del Lago D’ Averno, nonché il ripristino delle banchine demaniali e la pulizia dei canali nel Comune di Pozzuoli. Sono provvedimenti di straordinaria importanza che rappresentano esempi concreti di buona amministrazione poiché non vi è dubbio che la sicurezza e la tutela ambientale rappresentano delle assolute priorità. 

Occorre proseguire su questa strada, estendendo gli interventi ad altre zone ove si registrano situazioni altrettanto precarie rispetto a quelle per le quali sono stati programmati gli interventi. Bisogna augurarsi che il sistema dei tagli al trasferimento di risorse verso gli enti locali da parte dello Stato possa essere rapidamente rivisto e, nel contempo, che si riesca a proseguire sulla strada della lotta agli sprechi che, purtroppo, sono stati per troppo tempo una piaga per la nostra città e la nostra provincia.


Quando le “botte di fortuna” valgono più di una laurea

di Noemi Colicchio

“Partecipa e vinci uno stage in azienda!”, così il claim di una delle campagne pubblicitarie peggio riuscite dell’ultimo decennio probabilmente. L’azienda è campana ed ha mediamente fatto parlare bene di sé nei suoi precedenti di carriera, tranne che stavolta. La bufera mediatica si scaglia su Carpisa in questo inizio d’anno lavorativo a causa di un contest dai toni a dir poco bizzarri lanciato dal Brand per assumere un nuovo stagista nel settore marketing della sua sede di Nola, in provincia di Napoli. Il concept è semplice: acquista una borsa Carpisa, elabora un piano di comunicazione e se la fortuna ti sorriderà, sarai estratto come vincitore dello stage. 

La polemica impazza online e offline, generata soprattutto dall’intero universo studentesco. Da sempre insofferenti verso il poco pragmatismo dimostrato dalle università italiane, migliaia di giovani d’ ogni età combattono quotidianamente contro la precarietà emotiva e concreta che solo chi ha vissuto uno stage può comprendere. La prima finestra sul mondo del lavoro, quella in cui vengono riposte aspettative di un triennio intero se non anche della magistrale. Quel piccolo, minuscolo risultato a cui si arriva finalmente da soli, che lascia - nella maggior parte dei casi - disilluse le attese di trovare conferma nell’organico a seguito del breve “periodo di prova”. Sempre sperando che i suddetti periodi di prova abbiano poi trovato quantomeno un corrispettivo economico. 

Ecco, una volta compresa la dimensione emotiva che ruota intorno alla parola “stage” - garantendole un posizionamento nella mente dello studente medio tra i pensieri non troppo felici - immaginiamo tutto d’un tratto che il carico di impegno e meritocrazia che da sempre l’accompagna, le venga tolto. Completamente snaturato, lo stage diventa solo premio. Coppa da assegnare al termine di un contest. Risulta a dir poco sconvolgente l’idea che una laurea in facoltà che ormai (e con non poca fatica) hanno acquisito credibilità come Scienze della Comunicazione e affiliati, possa essere surclassata da una meravigliosa botta di fortuna. 

La polemica prosegue.E’ giusto che si accavallino operazioni di HR (Human Research) ad un contest? Mi spiego meglio. Pesa come un macigno la richiesta di un elaborato, per la precisione trattasi di “piano di comunicazione” a chi voglia partecipare al concorso. In poche parole, ipotizzando anche che i risultati siano scadenti a causa delle inesistenti capacità dei giovani all’opera, è pur possibile che due o tre idee discrete ne escano fuori. Così, senza pagare alcun creativo o esperto del settore, il Brand si troverà di fronte stesure apprezzabili, o ipotizziamo anche valide, di cui discutere. Anche su questo non è da far leva: Carpisa non è la prima che attua strategie simili, anzi. Molti supermercati hanno assunto banconisti, cassieri in questo modo! Non chiedendo loro un piano di comunicazione, pare ovvio.

E dunque facciamo ancora un passo indietro e torniamo alla conditio di base: l’acquisto di una borsa della nuova collezione. In sintesi: una spesa minima di € 50, oltre un lavoro potenzialmente valutabile anche sopra il centinaio, in cambio di un mese da stagista nel reparto marketing di Nola. A seguito delle proteste, avanzate anche da Cgil, l’azienda si è scusata dicendosi completamente lontana, nelle intenzioni iniziali, dallo svilire il lavoro nella sua sacralità. Competenze di chi ha studiato la materia incluse.

Fatto sta che da Novembre, a Nola, ci sarà lo/la stagista dell’anno. Saremo tutti ansiosi di farne la lieta conoscenza. 


Pompei e i “Tesori sotto i lapilli”

di Massimiliano Pennone

Dall’11 settembre scorso e fino al 31 maggio 2018 sarà possibile visitare la mostra “Tesori sotto i lapilli” presso l’Antiquarium degli scavi di Pompei. La Mostra è stata  inaugurata dal Direttore Generale Massimo Osanna e dai curatori responsabili. Sarà quindi possibile vedere la preziosa esposizione di arredi, affreschi e gioielli dell’Insula Occidentalis, una collezione fra le più note ospitate nel grandioso complesso delle ville urbane del quartiere posto all’estremità occidentale della città antica.

Nello specifico, la mostra sarà visitabile all’interno della Casa del Bracciale d’Oro, chiusa al pubblico oramai da decenni e fino a poco tempo fa inaccessibile a causa degli importanti interventi di restauro, valorizzazione e messa in sicurezza. 

Il complesso delle ville urbane dell’Insula Occidentalis è situato su quattro terrazze panoramiche digradanti “affacciate sul mare”, una delle testimonianze più classiche del gusto romano in fatto di architettura e stile di vita. Ed infatti, importantissime sono appunto le decorazioni visitabili all’interno della mostra: le stanze della Casa con i loro arredi, pitture con interessanti richiami letterari, giardini verdi pavimentati con mosaici, marmi colorati e spettacolari giochi d’acqua.

Fra gli oggetti esposti, anche il famoso bracciale in oro dal peso di 610 gr., indossato da una delle vittime che tentava di fuggire durante l’eruzione del 79 d.c. e che dà quindi il nome alla Casa. Il bracciale è caratterizzato nella parte terminale da due teste di serpente affrontate che reggono tra le fauci un disco con il busto della dea Selene (Luna). La dea è una fanciulla con il capo coronato da una mezzaluna circondata da sette stelle, che solleva le braccia per trattenere un velo rigonfio.

Un altro abitante della Casa portava invece con sé, al momento dell’eruzione, una cassettina in legno e bronzo con 40 monete d’oro e 175 in argento, anch’essa esposta durante il periodo della manifestazione. Visitabile anche il sottoscala di uno degli ambienti di servizio della dimora, dove al momento della terribile esplosione, due adulti e un bambino cercarono riparo e di cui vengono conservati i calchi.

Fra gli affreschi, è visitabile quello delle Nozze di Alessandro e Rossane e di Arianna e Dioniso a Nasso, sul grande triclinio presente nella Casa dove nel periodo estivo si svolgevano i banchetti all’interno di un grande spazio verde rinfrescato dalle acque di un monumentale ninfeo (anch’esso presente nell’esposizione) rivestito da mosaici policromi in pasta vitrea, conchiglie e schiuma di lava.

La famosa e grande parete affrescata con scene di giardino proveniente dalla casa del Bracciale d’Oro di Pompei, è infine eccezionalmente esposta all’Antiquarium di Boscoreale, anche per esigenze di spazio, dopo il rientro dal Grand Palais di Parigi, dove è stata esposta dal 15 marzo al 24 luglio 2017 in una mostra dal titolo “Jardins” assieme a opere di Fragonard, Monet, Cézanne, Klimt, Picasso e Matisse.

Napoli tappa del Forum “Insieme per il diabete”

di Luigi Rinaldi

In tanti lo definiscono il killer silenzioso perché agisce lentamente, provocando disfunzioni che vanno dal cuore alla vista, dall’apparato riproduttivo ai reni. Questa malattia, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta diventando una vera e propria epidemia, si chiama diabete. In Italia, secondo le ultime stime, la Campania, con circa quattrocentomila pazienti, è la regione con il maggior numero di persone affetta da questa grave patologia, rapportando il dato alla popolazione. 

Del diabete, però, se ne parla poco e spesso in modo impreciso. Rare sono le campagne d’informazione, tanto che quasi sempre si arriva con ritardo alla diagnosi. Proprio con l’intento di favorire una campagna di sensibilizzazione, lo scorso 7 settembre è stato organizzato a Napoli il forum “Insieme per il diabete”, promosso da Diabete Italia, con l’intergruppo parlamentare “Qualità di vita e diabete” ed il supporto di Sanofi

L’evento ha visto la partecipazione anche del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Al centro del dibattito la gestione della patologia nella nostra regione e l’organizzazione dei centri diabetologici pubblici e privati. Il forum è un viaggio attraverso l’Italia, una sorta di progetto itinerante, con diverse tappe, per creare tavoli di confronto tra associazioni di pazienti, istituzioni nazionali e locali e specialisti nel campo diabetologico

Nel convegno napoletano si è parlato soprattutto del diabete di tipo 1. A differenza del tipo 2, che è presente soprattutto in età adulta e la cui incidenza aumenta in base all’età, il tipo 1 è una patologia a carattere cronico che affligge persone di tutte le età, con una complessità tale da rappresentare una vera e propria sfida per il mondo scientifico. Questa forma di diabete necessita di insulina sin dall’esordio: non è possibile vivere senza la somministrazione di insulina; infatti prima del 1921, anno in cui è stata scoperta l’insulina, questi diabetici avevano pochi mesi di vita tanto che questa forma veniva chiamata insulino - dipendente. Questo tipo di diabete colpisce soprattutto i giovani al di sotto dei 20-30 anni

Il Diabete di Tipo 1 ha un’insorgenza improvvisa ed a causa della carenza di insulina si viene a determinare un notevole accumulo di glucosio nel sangue che, non potendo più essere trattenuto dai reni, passa nelle urine assieme ad una grande quantità di liquidi. Tutto ciò porta ad un aumento della quantità delle urine, disidratazione con conseguente sete intensa, debolezza, facile affaticamento, fame. Essendo in una situazione di carenza di insulina l’organismo di questi giovani diabetici non è in grado di utilizzare il glucosio come fonte di energia, per cui ricava l’energia di cui ha bisogno da altre sostanze: i grassi. Utilizzando i grassi come carburante si viene a determinare un dimagramento ed inoltre, nelle forme più gravi, si ha una produzione eccessiva di sostanze acide derivanti dalla parziale trasformazione dei grassi a livello del fegato: i corpi chetonici che accumulandosi nel sangue possono aumentare il normale grado di acidità e portare a disturbi come dolori e crampi addominali, nausea, vomito, respiro frequente e profondo, stato confusionale, coma. Questa forma di diabete non è molto frequente, 1 caso ogni 1.000 abitanti, ma è quella che richiede più attenzione ed è sicuramente quella che sconvolge di più una famiglia quando un bimbo o un giovane si ammalano.

La complessità della malattia richiederebbe spazi e tempi di gestione autonomi nell’ambito dei centri diabetologici, con grande attenzione alla fase della transizione, ossia il passaggio dall’assistenza pediatrica a quella diabetologica dell’adulto. Gli obiettivi principali della transizione, come evidenziato nel convegno napoletano, devono essere la continuità delle cure, il miglior monitoraggio del controllo metabolico nonché il sostegno educativo e l’attenzione alle problematiche sociali e psicologiche della persona. La battaglia contro il diabete è una delle prime che il Governatore De Luca ha avviato con il suo mandato. "Sono già operativi - dice il governatore - due centri di diabetologia pediatrica alla Federico Secondo e alla Vanvitelli. Ora dobbiamo riorganizzare la medicina territoriale per prevenire la malattia ed evitare complicazioni dolorose".



Boom degli atenei: il nuovo exploit delle Università italiane

di Teresa Uomo

Nell’ultimo anno accademico 12mila iscritti in più: 283.414 iscritti al primo anno di università contro i 271.119 del 2015-2016, +12.295 matricole: è l’incremento più forte dal 2002. Le immatricolazioni dell’anno accademico 2016-2017, che volge al termine, segnalano una crescita impetuosa: 283.414 diplomati sono passati dal liceo al dipartimento. Sono 12.295 in più sulla stagione precedente, il 4,3% di crescita: il miglior exploit degli ultimi quattordici anni

L’anno accademico precedente, ossia 2015-2016 era stato l’anno della “inversione di tendenza”: 5mila nuove matricole in più, una crescita dell’1,9% dopo una discesa iniziata nel 2004 che aveva inaridito le aule. Quest’anno, a seguire, il boom. Il Ministero dell’Istruzione ha “fotografato” i dati tra gennaio e marzo scorso, in cui i numeri erano in crescita ulteriore. Su 90 atenei (statali, privati e telematici) che hanno riversato i dati al MIUR, 58 hanno matricole in crescita e 32 in diminuzione. In particolare, tra le statali, a gennaio 2017 quaranta vedono aumentare le matricole rispetto all’anno precedente e ventidue sono in arretramento. 

Crescono finalmente in maniera compatta anche le Università del Sud. Nelle ultime due stagioni si era profilata una dinamica costante: Sud spolpato, grandi e tradizionali atenei del Nord in spolvero. Questo andamento si rifletteva sui finanziamenti pubblici ottenuti. Quest’anno al secondo posto della classifica dei nuovi immatricolati si scopre Foggia: + 41,7%. Tremila e cento diplomati iscritti, 750 in più dell’anno scorso. A Giurisprudenza le matricole sono quadruplicate e Scienze dell’investigazione ha accolto ben 568 studenti. Crescono sensibilmente il Politecnico di Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%). 

In cima l’Università di Perugia: 1.830 ragazzi in più. Perugia attrae giovani lontani: 352 iscritti al primo anno sono siciliani. In Sardegna cresce molto Sassari, va giù Cagliari. Torna ad attirare studenti un’altra Università in recente e profonda crisi: quella di Siena. Una storia a parte è rappresentata dall’Università di Roma La Sapienza”: millecinquecento immatricolazioni in più e sfiora il 10 per cento di crescita. Tra le Università di Milano spicca la Bicocca

Riassumendo, dopo la grande corsa alle iscrizioni universitarie ad inizio degli anni ‘90 (massimo storico nel 1993) e un ritorno forte con l’invenzione del “3+2” (triennale+magistrale), a partire dal 2003 è iniziato un calo dell’attrazione accademica, con un crollo delle iscrizioni grazie all’arrivo della crisi del 2008. Negli ultimi anni, gli atenei italiani hanno rimesso sotto controllo i conti, iniziando in primis a fare orientamento nelle scuole superiori e di conseguenza l’università è tornata a crescere

La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sulla ripresa delle immatricolazioni dice: “È un segnale che va colto e sostenuto. Per raggiungere questo obiettivo hanno un ruolo fondamentale le politiche dell’orientamento pre-universitario su cui abbiamo investito 5 milioni di euro in più. Daremo l’avvio ad una campagna informativa destinata agli studenti sui servizi a loro dedicati: gli alloggi universitari sono ancora troppo pochi. Servono, poi, la copertura al 100 per cento delle borse di studio per gli idonei, stimoli ed incentivi per il merito. Quest’anno ci sarà l’estensione obbligatoria della no-tax area per le famiglie con un reddito al di sotto dei 13mila euro. Nel 2018 consegneremo 400 borse di studio agli studenti meritevoli in condizioni economiche svantaggiate”. È in questo settore che si intende promuovere rapidamente gli interventi più incisivi ed innovativi.

Ryanair: Napoli al centro

di Danilo D'Aponte

Michael O'Leary, CEO di Ryanair promette 2 milioni di passeggeri a Napoli entro il 2018, 500.000 in più del previsto. Come intende farlo? Anche con 9 nuove rotte che interesseranno l'aeroporto di Capodichino. 

Bologna, Budapest, Bruxelles Charleroi, Dublino, Cracovia, Malta, Porto, Salonicco e Breslavia le nuove mete che così portano a 28 le rotte totali. 

Soddisfatto del sodalizio con lo scalo internazionale lo stesso Leary: "Il successo in questi nostri primi 2 anni a Napoli è anche dovuto all'efficienza dell'aeroporto, con cui abbiamo rapporti molto buoni, perché gestito molto bene".

Visibilmente soddisfatto anche Armando Brunini, amministratore delegato Gesac (società di gestione dell'Aeroporto Internazionale di Napoli): "Dall'inizio dell’anno il traffico passeggeri dell’Aeroporto di Napoli è cresciuto di un impressionante 23%, più di 3 volte la media nazionale, e senz'altro l’ingresso di Ryanair con una loro base è stato determinante per raggiungere questo risultato. Per noi è altrettanto importante, però, che anche la maggior parte delle altre compagnie operanti sullo scalo siano notevolmente cresciute e stiano contribuendo a determinare un altro anno da record. Nei mesi di luglio ed agosto è stato infatti raggiunto il record storico di traffico dell'aeroporto con oltre un milione di passeggeri registrati per mese. Il fatto, poi, che Ryanair decida di continuare ad investire sullo scalo è per noi motivo di soddisfazione e dimostra che il mercato di Napoli e della Campania ha ancora del potenziale da poter esprimere".

Bologna diventa rotta giornaliera, 5 voli settimanali per Dublino, 3 verso Budapest, 4 per Bruxelles Charleroi, 2 per Cracovia, Malta, Porto, Salonicco e Breslavia. Forse per questo la società irlandese Crewlink, specializzata nel recruiting, cerca personale per Ryanair da impiegare a bordo dei suoi aerei. I colloqui di lavoro si svolgeranno presso diversi aeroporti e a Napoli, dopo la data del 14 settembre, l'appuntamento è fissato per il prossimo 6 ottobre.

Nella stessa ottica, i clienti italiani possono ora prenotare le proprie vacanze fino a ottobre 2018 a tariffe ancora più basse e, contemporaneamente, usufruire delle più recenti innovazioni del programma "Always Getting Better" tra cui:

- Riduzione delle tariffe per il bagaglio da stiva: 25€ per un bagaglio di 20kg

- 20 rotte a lungo raggio operate da Madrid da Air Europa e in vendita su Ryanair.com

- Voli in coincidenza da Roma Fiumicino e Milano Bergamo e a breve anche da altri aeroporti

- Riconoscimento vocale Alexa

Prevista inoltre una nuova partnership con Erasmus Student Network, che offre agli studenti sconti e una piattaforma dedicata per effettuare le prenotazioni. Ryanair, prima compagnia per numero di voli in Italia, incrementerà quindi un'offerta già ricca di voli ad alta frequenza e prezzi imbattibili, collegando Napoli alle principali mete leisure e business tra cui Barcellona (volo giornaliero), Milano Bergamo (4 voli al giorno), Londra (volo giornaliero) e Venezia Treviso (2 voli al giorno).

Sciopero dei docenti universitari, a rischio gli esami in tutta Italia

di Antonio Ianuale


Brutta sorpresa per gli studenti italiani che ritornavano negli atenei per sostenere gli esami nella sessione autunnale: i docenti e i ricercatori universitari hanno indetto uno sciopero per tutta la sessione autunnale, dal 28 agosto al 31 ottobre. 

Lo sciopero che coinvolgerà circa 5.444 professori e ricercatori di 79 università italiane, è stato indetto dal Movimento per la dignità della docenza universitaria, coordinato dal professor Carlo Vincenzo Ferraro del Politecnico di Torino. Come si legge nella lettera firmata dai docenti e dai ricercatori che hanno aderito allo sciopero, gli accademici chiedono che: 

1) le classi e gli scatti stipendiali dei professori, dei ricercatori universitari e dei ricercatori degli enti di ricerca italiani aventi pari stato giuridico, bloccati nel quinquennio 2011-2015, vengano sbloccati a partire dal 1 gennaio del 2015, anziché, come è attualmente, dal 1 gennaio 2016; 

2) il quadriennio 2011-2014 sia riconosciuto ai fini giuridici, con conseguenti effetti economici solo a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015

La vertenza ha una lunga storia: fu il governo Berlusconi a bloccare gli scatti per tutto il pubblico impiego dal 2011 al 2014, ma se dal 2015 tutte le altre categorie hanno avuto gli aumenti e gli effetti giuridici degli scatti, i docenti universitari non hanno ottenuto lo stesso trattamento. Nel corso degli anni sono stati fatti vari tentativi di mediazione: i docenti hanno scritto al Presidente del Consiglio, al Presidente della Repubblica, hanno incontrato delegati del Ministero dell’Istruzione, ma non ci sono stati risultati effettivi. 

Dopo l’ultimo incontro tenutosi lo scorso 7 giugno, i docenti hanno deciso di far scattare la clamorosa protesta. La ministra Valeria Fedeli aveva auspicato, nel mese di luglio, una forma diversa per manifestare il dissenso del mondo accademico, impegnandosi per la risoluzione della vertenza, ma anche le sue parole non hanno portato ad alcuno effetto

Le modalità dello sciopero lasciano comunque la possibilità agli studenti di sostenere gli esami: infatti i docenti si asterranno dal presiedere il primo appello della sessione, mentre il secondo appello si terrà regolarmente. Qualora ci fosse soltanto una data disponibile, gli studenti potranno sostenere l’esame dopo quattordici giorni dall’appello ufficiale in una sessione straordinaria. 

La protesta dei docenti non intacca le consuete attività accademiche, quindi saranno regolari i ricevimenti, le lezioni, le sessioni di laurea, e naturalmente le prove di accesso per i corsi a numero programmato. Parte in causa, sono diventati i tantissimi studenti che pur condividendo le motivazioni dello sciopero hanno espresso le proprie perplessità a riguardo: secondo l’Unione degli Studenti l’astensione è uno strumento di protesta sbagliato che danneggia gli studenti, mentre il Coordinamento Link auspica un confronto con i docenti sui tagli al mondo accademico. Lo sciopero è partito spontaneamente dai docenti, senza la mediazione di alcun sindacato, e ha avuto parere positivo dalla Commissione di Garanzia. Era dagli anni Settanta che non vi era il blocco degli esami universitari.

Campania: nuovi finanziamenti in arrivo per le imprese agricole

di Luigi Rinaldi


Nuove importanti opportunità di sviluppo per le imprese agricole della nostra regione. Sino al 17 novembre, ci sarà la possibilità di accedere al bando regionale PSR 2017 rivolto agli investimenti in attività extra agricole in aree rurali. 

L’intervento (misura 6.2.1. del Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020), dotato di risorse per 10 milioni di euro, prevede l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto fino a 40 mila euro per la nascita ovvero per lo sviluppo delle imprese nei territori delle classi C e D del PSR Campania 2014 – 2020. 

La richiesta di finanziamento potrà essere presentata da tutte le imprese costituite in forma individuale o societaria, che abbiano sede operativa nei Comuni ubicati nei territori interessati dalla misura. Il bando prevede la possibilità di finanziare una vasta tipologia di attività extra agricole

- attività di agriturismo, guide, servizi informativi, investimenti in strutture per attività di intrattenimento e divertimento e per attività di ristorazione, servizi di trasporto turistico, realizzazione di negozi e botteghe di prodotti artigianali o tipici; 

- investimenti per il recupero e la valorizzazione di mestieri e attività artigianali, promuovendo l’inserimento di giovani in grado di recepire il know how presente sul territorio; 

- attività nel campo delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Tic) anche mediante attivazione di servizi di e-commerce o l’utilizzo di nuovi strumenti digitali; 

- attività imprenditoriali di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; attività di produzione di energia destinata alla vendita, nel rispetto degli standard di efficienza energetica e, valorizzando a fini energetici le produzioni di biomasse, sottoprodotti, scarti, residui e altre materie grezze, attività di raccolta di biomasse, loro trasformazione e uso per l’alimentazione di impianti per la produzione di energia e per il compostaggio; 

- attività per servizi ricreativi, di intrattenimento, servizi per l’integrazione sociale in genere, servizi di manutenzione ambientale, per la fruizione di aree naturali, Parchi o Riserve, fattorie didattiche. 

Saranno favorite le iniziative imprenditoriali condotte sia da over 50, disoccupati, che da giovani under 30 e donne. In particolare, verrà data preferenza alle iniziative finalizzate all’erogazione di servizi nei settori del turismo, artigianato e servizi socio - sanitari.




Il terribile dramma della Solfatara di Pozzuoli

di Gian Marco Sbordone

La Solfatara di Pozzuoli
Ciò che è capitato lo scorso 12 settembre alla Solfatara di Pozzuoli è una tragedia di quelle che lasciano impietriti. Un bambino di 11 anni, suo padre e sua madre uccisi dalle esalazioni di gas venefici in un’ area a quanto pare interdetta al pubblico. Provenivano dalla provincia di Venezia, una famiglia come tante, che si era concessa qualche giorno di svago prima che riaprissero le scuole.

La Solfatara, si sa, è un luogo magico, soprattutto per i bambini, che intorno ad essa possono costruire, con la loro fantasia, storie di draghi e di mostri, storie in cui viene rappresentata l’ eterna lotta tra il bene e il male.

Questa volta ha vinto il male e la storia è veramente straziante. Da quanto ricostruito il ragazzino scende in una buca, forse per recuperare qualcosa che gli era caduto, il padre si accorge del pericolo e si precipita per salvarlo, la madre fa altrettanto: in pochi minuti sono tutti e tre morti.

Sono in corso indagini per chiarire se l’area della tragedia era stata effettivamente interdetta al pubblico e se il pericolo era stato adeguatamente segnalato. Infatti, pare che quella falla nell’area vulcanica si fosse aperta solo il giorno prima a causa delle abbondanti precipitazioni verificatesi.

A fronte di un dramma così enorme si avverte una sorta di disagio nell’indugiare a parlare di eventuali responsabilità umane. Certo, la sensazione che si ricava è che l’ intera area della Solfatara, rappresentando di per sè un pericolo, andrebbe probabilmente vigilata e monitorata in modo più stringente di quanto non venga fatto. Sappiamo che la gestione, come la proprietà è privata ma, indubbiamente, come avviene ovunque e in qualunque situazione potenzialmente pericolosa, il controllo pubblico è previsto da leggi dello Stato. Come dicevamo sarà la Magistratura ad accertare eventuali responsabilità. Per il momento c è un solo indagato, il gestore del sito, ma si può supporre che l’ inchiesta coinvolgerà presto anche altre persone. 

Resta un bambino, il più piccolo, scampato alla tragedia e affidato alla cura dei nonni. Una commovente gara di solidarietà è partita in tutta Italia, ognuno vorrebbe fare qualcosa, aiutare anche economicamente il piccolo Alessio a superare le difficoltà di ogni tipo che dovrà affrontare. E’ difficile, infatti, immaginare come potrà riprendersi da un dramma di queste proporzioni. Auguriamogli che possa trovare al suo fianco, da subito e per molti anni a venire, istituzioni capaci e le persone giuste affinchè la sua vita possa ritrovare quella serenità e normalità che merita.

Forza piccolo Alessio, questa volta ha vinto il male, ma tu avrai la capacità di uccidere altri draghi e altri mostri, sei tu il più forte, siamo tutti con te.


Mezzi di trasporto gratuiti: sale il numero degli studenti beneficiari

di Antonio Cimminiello

Nel 2016 la Regione Campania decise di adottare una particolare iniziativa, volta a favorire contesti e famiglie dove il costo degli spostamenti scolastici può risultare particolarmente oneroso, fino a poter divenire esso stesso un ostacolo al diritto allo studio. Nello specifico, in presenza di particolari condizioni - quali ad esempio una distanza significativa dai plessi scolastici e comunque non inferiore ad un chilometro, ed un reddito familiare Isee non superiore ai 35.000 euro- si assicurava la possibilità di usufruire gratuitamente dei mezzi di trasporto, garantendo la mobilità a diverse fasce di studenti (dalle scuole medie inferiori fino alle Università). 

Il successo dell’iniziativa è stato notevole, considerando i dati del primo anno, con un numero di richieste superiore agli 80.000 abbonamenti originariamente messi a disposizione dall’Ente di Palazzo Santa Lucia. E quest’anno non soltanto l’iniziativa si ripropone, ma si colora altresì di numeri importanti, visto che si è arrivati a ben 100.000 richieste di abbonamenti

La scelta di assicurare ancora la gratuità dei trasporti ad un significativo numero di studenti assume senza dubbio una duplice valenza significativa: da un lato, è la riproposizione di una misura dallo spiccato valore “sociale”, indirizzandosi essa principalmente a quei nuclei familiari in condizioni economiche non particolarmente ottimali - e comunque fino ad arrivare, secondo le stime del Governatore Vincenzo De Luca,…a quasi tutte le famiglie campane” - tenuto conto dell’importo complessivo gravoso che comunque spesso assumono le spese scolastiche; dall’altro lato l’iniziativa è attuata in una realtà dove sempre più gravi sono in generale le difficoltà in cui versano proprio le aziende deputate a garantire la mobilità dei cittadini (è ormai più che nota la situazione ANM a Napoli). 

Infine non può negarsi il fatto di aver adottato in tal modo una decisione per certi aspetti “coraggiosa”: il costo complessivo si aggirerà infatti attorno ai 20 milioni di euro, una somma tra l’altro non ancora reperita dalla Regione e che imporrà quindi un aggiustamento di bilancio. Ma ciò non sembra turbare il Governatore De Luca, che preferisce invece rimarcare il rilievo di tale iniziata, al punto che “…questo può decidere a volte - parole di De Luca- la possibilità o meno di mandare a scuola un ragazzo e una ragazza”



Napoli e l'Oriente

di Danilo D'Aponte

Anche per quest'anno alla Mostra d'Oltremare è tornato il Festival dell'Oriente, e questa volta raddoppiando: sono infatti due i weekend in cui si è tenuto il consueto appuntamento con la cultura orientale (15-16-17 e 22-23-24 settembre). Sempre molto denso il programma della manifestazione con mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e dimostrazioni di arti marziali che si sono susseguiti nei vari stand, in cui hanno trovato posto anche show, incontri, seminari ed esibizioni varie.

È stato possibile inoltre provare gratuitamente decine di terapie tradizionali (nel settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali, lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shiatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora).

India, Cina, Giappone, Thailandia, Corea del Sud, Indonesia, Malesia, Vietnam, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Rajasthan, Sri Lanka, Birmania e Tibet sono solo alcuni dei 49 stati asiatici presenti al Festival, vastissima insomma la proposta.

Tante sono state le novità di questa edizione: danza tradizionale coreana, BOLLYWOOD D4DANCE, Mune Daiko (band di tamburi tradizionali giapponesi), Chinese Face Mask Changing (pratica considerata da molti magica, per il modo in cui le maschere si succedono l'una all'altra), la compagnia di ballo Sara e Le Donne di Ararat (balli tradizionali arabi), contorsionismo mongolo, danza tradizionale egizia, Chinese Kung Fu Tea (che combina la cerimonia del tè Gongfu Cha col Kung Fu), danza araba tribal fusion, danza femminile e maschile thailandese, China pearl (danze tradizionali cinesi), danza tradizionale della Mongolia e l'arte musicale cinese. 

Tra le nuove aree invece si è distinto il Villaggio giapponese, il Tempio zen, le tavolette dei desideri Ema, area culturale cinese, area "Le mille e una notte" (al cui interno si trovava anche una fedele riproduzione di una tipica Medina, cuore delle città arabe), area India, tempio buddhista dello Sri Lanka, riproduzione della Thuparamaya (tipico luogo di culto religioso dello Sri Lanka), ruote delle preghiere tibetane, tempio thailandese, ristorante vietnamita, San Valentino orientale e Tour dell'amore, Yoga Festival (del cui assaggio vi ho parlato il mese scorso), Holi festival, schiuma party e tantissime altre novità. Rispettate quindi le premesse dell'organizzazione che ci aspettava "con i colori, le musiche ed i profumi di terre lontane".